giovedì 6 gennaio 2011

All. nr. 33) Quarto fax alla Procura di Genova

          OGGETTO: Denuncia presentata in data 17.06.10 da Masoni Mauro nato a Pistoia in data
                               05.10.56, ivi residente in via di Santomoro nr.-313- Utenza Tel. nr.335/8251013
                               Fax nr. 0573/474956 -  




      ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI                                  G E N O V A
c.a. Dott.ssa Macciò Sost.



     Dottoressa Macciò buongiorno, di seguito alla denuncia di cui all’oggetto ritengo che Lei abbia preso atto dell’inqualificabile comportamento dei vari “Togati” indicati nell’atto di cui trattasi per cui non vi è giustificazione alcuna anzi, come sottolineato nella denuncia trattasi di un comportamento volontario, spero solo per interessi di “Palazzo” mirati ad evitare gli innumerevoli ricorsi che gli interessati avrebbero presentato una volta preso atto del fatto che il soggetto “Massa”, nominato per decine di volte sia c.t.u. nonché perito, non ha titolo alcuno per assolvere a tali incarichi e quindi tutti gli atti da lui prodotti sono da considerarsi nulli e quindi inutilizzabili a prescindere dal loro contenuto.
     In questo fatto determinato il “Massa” medesimo si è comunque reso responsabile di tutti i delitti da me contestati per ben tre volte ma, come Lei avrà constatato, trattasi di figuro ben “Protetto” e continuo a sperare solo per i citati motivi di “Palazzo” in quanto, in modo consequenziale al “Falso” da lui prodotto, ad una compagnia di assicurazione è stato garantito un profitto che ammonta a circa tre miliardi delle vecchie lire e qui appare d’obbligo sottolineare che in quel periodo, il padre del citato “Massa” era Ing. fiduciario proprio di quella compagnia e considerata la totale assenza di testimoni, considerato che la mia “Donna” perse la vita nel sinistro ed il sottoscritto era in stato di coma per il quale i medici avevano dato poche speranze, niente di più facile per il citato “Massa Massimo Manfredi” che “Occultare” il noto verbale dei rilievi e riportare nella c.t.u. un palese quanto indegno e quanto infame “Falso”.
      Dott.ssa Macciò, come Lei avrà constatato, di tutto quanto è stato meticolosamente messo al corrente il locale Proc. Capo Dott. Renzo Dell’anno il quale, anziché promuovere l’azione penale nei confronti del “Massa” ha ben diretto i comportamenti di tutti i giudicanti che si sono succeduti (a Lei ho fornito il benché minimo dettaglio) e quindi il sottoscritto si trova ad avere a che fare con il citato Proc. Capo che, come Lei ha potuto verificare in modo documentale, non ha esitato a dichiarare in forma scritta che, ad esempio il Verbale dei rilievi esperiti dal M.llo Nocera, (quello occultato dal Massa), è una mia “Deduzione” ed infatti tale atto è stato “Occultato” nuovamente e per altre due volte, sia dalla locale Procura (che non lo consegnò al c.t.p. nominato) e  fu estrapolato dal fascicolo diretto al giudice Selvarolo Rosa ove la Dott.ssa Corsini Rossella Sost. lo aveva allegato (basta leggere la richiesta di rinvio a giudizio della controparte LO GUASTO Giovanni ove ne è ben fatta menzione), inoltre, sempre la locale Procura “Omise” di consegnare lo stesso verbale all’Ing.  nominato come nuovo c.t.u. alla riapertura delle Indagini.
     Ma continuando, il citato Proc. Capo Dell’anno non ha esitato a definire mia “Deduzione” anche il “Rigetto” del Trib. di Firenze, conseguente alla domanda di iscrizione prodotta dal “Massa” nel giugno del 1999 (il tutto è allegato alla denuncia), rigetto che conseguì poiché il comitato presso quel Tribunale sottolineò la totale assenza di titoli del “Massa” il quale non risultava, ovviamente, nemmeno iscritto all’Ordine degli Ing. (lo stesso si firmava come tale ma, come risulta non ha mai conseguito quel titolo di studio).-
     Preso atto anche di tutti gli altri fatti oggettivi e documentali che sono stati vergognosamente definiti  mie “Deduzioni”, considerato che il citato Renzo Dell’anno riuscì a mettere a tacere una testata giornalistica che verificò tutto quanto sopra e che l’inviata ebbe a redarre il conseguente articolo sottolineando che i vari “Giudici” si erano rifiutati di interloquire e che il Dell’anno rispose solo: “Lei non può capire”, il sottoscritto, per non lasciare niente di intentato stà comunque, in modo autonomo, cercando di rendere quanto più possibile pubblico ogni particolare di questa “Inqualificabile” vicenda provvedendo quindi a pubblicare su un blog tutti gli atti riguardanti il caso ed a tal proposito, tengo a sottolineare che, se anche un solo rigo di quanto scritto non fosse conforme al vero, come Lei ben sa, sussisterebbero tutti gli elementi per procedere nei miei confronti, quantomeno per il delitto di calunnia ma nessuno dei “Magistrati” interessati è minimamente sfiorato da questa idea in quanto tutti consapevoli di essere responsabili di tutto quanto a loro addebitato.
Dott.ssa Macciò mi creda, mi sento da solo a dover combattere contro tutti i soggetti indicati e come Lei può immaginare la lotta è palesemente impari ma nonostante tutto continuo ad avere fiducia in questa Giustizia per la quale, per trenta anni e sei mesi anch’io ho dato il mio contributo e proprio per questo stento ancora a credere che dei “Togati” possano giungere a tanto ma devo arrendermi all’evidenza dei fatti e nell’attendere le Sue determinazioni, Le rinnovo la richiesta di essere sentito a Verbale sempre che la S.V. voglia scendere in dettaglio riguardo a qualche particolare ricompreso in atto di Denuncia.

Distinti Saluti

                                                                                                           Masoni Mauro

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