martedì 10 maggio 2016

All.nr.333) "PARTITO COMUNISTA" (ORA "DEMOCRATICO) E "MAFIA" ! CENTINAIA DI MORTI MA, IL MANTO DEL SILENZIO, COME DA COSTUME "SINISTRO", COPRE SEMPRE TUTTO.

Piera Beccaris ha condiviso la foto di Carmine Noviello.
6 ore fa

foto di Carmine Noviello.

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Mauro Masoni Piera scusami ma, questi per la sinistra italiana sono dettagli ininfluenti, bazzecole, pinzillacchere !
Insomma praticamente come le chiare responsabilità di tale "De Benedetti Carlo" il quale, poichè proprietario della ditta "Tirreno Power", oltre un anno fa fu "Rinviato a Giudizio" unitamente ai suoi "Dipen-Complici" dal G.I.P. di Savona Dr.ssa Fiorenza Giorgi per i delitti di "Disastro ambientale DOLOSO" dal quale conseguirono appena circa "QUATTROCENTO DECESSI" di cittadini residenti nel savonese ma, come ben sappiamo, essere "TESSERA NR. 1 DEL PD" è un "MERAVIGLIOSO PARAFULMINE".

Domanda: Poichè, come ben sappiamo un certo Berlusconi fu "Eliminato" dalla scena politica per via "Giudiziaria" e dopo 25 anni di costante tortura, migliaia di perquisizioni (negative) e centinaia di udienze risolte tutte con puntuali assoluzioni e condannato esclusivamente perchè "Deciso a tavolino";
Atteso che lo stesso Berlusconi è responsabile esclusivamente di aver fondato gruppi che, da circa trenta anni forniscono lavoro continuativo a circa "Cinquantamila" persone;
Considerato che gli stessi gruppi costituiscono il più alto introito per l'erario e nonostante questi dati "Oggettivi" una intera "Procura della Repubblica" (Milano), ha bruciato tutto il suo tempo solo per tormentare inutilmente B., "COSA SAREBBE ACCADUTO IN ITALIA SE IL PROPRIETARIO DELLA DITTA "TIRRENO POWER", ANZICHE' DE BENEDETTI FOSSE STATO BERLUSCONI ?

QUANTI SCIOPERI, QUANTI PRESIDI, QUANTI GIROTONDI AVREBBERO AVUTO LUOGO A SEGUITO DELLA "CERTEZZA" CHE IL SOGGETTO "HA UCCISO CONSAPEVOLMENTE, CIRCA 400 PERSONE" ?

MA POICHE' TRATTASI DEL "COMPAGNO DE BENEDETTI" BEH, ALLORA TUTTO TACE, TV E STAMPA COMPRESE POICHE' DI QUESTA "STRAGE", SOLTANTO IL SETTIMANALE "PANORAMA" SE NE OCCUPO' PUBBLICANDO UN ARTICOLO COMPLETO ED ESAUSTIVO CIRCA QUANTO OCCORSO.

PER IL RESTO REGNA IL "SILENZIO" ED IL SILENZIO E' "MAFIA" !

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Adesso quì di seguito pubblicherò la citata "Ordinanza di Rinvio a Giudizio" firmata dalla citata Dr.ssa Fiorenza Giorgi la quale, poichè siamo in Italia, è l'unica che rischia qualcosa:
Le bugie dei De Benedetti: “Truccati i dati della centrale”

Il giudice smaschera le bugie dei De Benedetti e accusa i vertici dell’impianto Tirreno Power di Vado avere manipolato i valori degli inquinanti. “Scelta gestionale volontaria. Conoscevano le potenzialità lesive dell’attività svolta”
Un delitto compiuto consapevolmente, truccando i dati sulle emissioni pur di mantenere in funzione le centrali a carbone di Vado Ligure. Un delitto compiuto dai vertici di Tirreno Power grazie alla oggettiva complicità delle amministrazioni pubbliche che hanno per anni e anni omesso i controlli cui erano tenute, tenendo per buoni i dati fasulli forniti dalla stessa società.
De-Benedetti-tutte-le-contraddizioni-sull-amianto-all-Olivetti_h_partb (1)
Questo, per la procura di Savona e il giudice preliminare Fiorenza Giorgi, è il riassunto della cupa e indigesta storia della centrale di Vado Ligure, sequestrata due giorni fa. In quarantacinque pagine, il provvedimento del gip riassume per filo e per segno la storia di come la centrale abbia avvelenato una valle e ucciso centinaia di persone (343, nella meno grave delle ipotesi), sfociando in una tragedia ambientale e sanitaria di «dimensioni immani».
È un riassunto che sembra lasciare poco spazio alla difesa dei cinque manager della Tirreno Power finiti nel registro degli indagati. E che mette in una posizione imbarazzante i soci di Tirreno Power, ovvero i francesi di Gdf-Suez (che però sono arrivati pochi anni fa) e soprattutto la Cir, la holding della famiglia De Benedetti: che ora si ritrova a dover scegliere se prendere su di sé la responsabilità delle clamorose omissioni compiute dai manager della centrale, con tutte le conseguenze del caso: o se invece scaricare le colpe su di loro, col rischio che reagiscano chiamando in causa altri.
Se la gravità degli addebiti era in parte nota, a colpire è la decisione con cui il gip affronta il tema delle coperture di cui Tirreno Power ha goduto: «il gestore, certamente agevolato da una quasi assoluta carenza di controlli, ha di fatto violato la quasi totalità delle prescrizioni imposte (…) non può tacersi la circostanza che tutti i dati sono stati registrati e monitorati dal gestore in assoluta autonomia e nella totale carenza di controlli da parte delle autorità preposte; ed invero non vi è traccia del protocollo condiviso con le autorità di controllo locali (provincia di Savona) e/o Arpa Liguria, né di ispezioni effettuate da quest’ultime all’impianto ai fini di controllo di tale aspetto, previsto dai provvedimenti autorizzativi della centrale».
Insomma, alla centrale è stato permesso per anni di inquinare e causare morti sulla scorta di dati forniti dalla stessa Tirreno Power, e che al primo controllo si sono rivelati falsi: «i dati forniti dallo stesso gestore sono ritenuti inattendibili da tutti i consulenti del pm (…) i valori di concentrazione misurati manualmente risultano mediamente assai più alti di quelli contemporaneamente forniti dal sistema di monitoraggio».
Per valutare l’impatto delle emissioni di fumi, ma anche della polvere del carbone trasportato e stoccato a cielo aperto, i periti della procura hanno interrogato testimoni che non mentono: i licheni, i primi a soffrire per l’inquinamento, e che intorno alla centrale si sono diradati sino a sparire (la perizia parla di «deserto lichenico») e le cartelle cliniche dei malati e dei morti. Che le conseguenze siano stati devastanti non c’è dubbio: «Non può che concludersi nel senso che l’evidenziato incremento dell morbilità e della mortalità nelle aree di media e alta ricaduta delle emissioni della centrale rispetto alle aree di bassa ricaduta è certamente attribuibile all’esercizio della medesima centrale». Ancora: «deve ritenersi raggiunta la certezza processuale del nesso di causalità tra l’evidenziato aumento di morbilità mortalità e l’esercizio della centrale».
E la centrale di Vado continuava ancora fino al sequestro ad avvelenare l’intera zona, anche se mancano dati epidemiologici successivi dal 2011, dice il giudice: «Deve ritenersi provato, a fronte di valori emissivi sovrapponibili agli anni considerati, un danno alla salute (intendendosi per tale un aumento della mortalità e della morbilità) costante anche negli anni successivi a quelli oggetti di specifico esame». «Quanto sin qui evidenziato – dice il gip – induce a ritenere verificato un danno alla salute nelle aree di ricaduta della centrale di entità tale da integrare senza dubbio la nozione di disastro nonché un pericolo per la pubblica incolumità da individuarsi nel rischio di incremento di morbilità e mortalità correlato alla protrazione dell attività della centrale termoelettrica ai medesimi livelli emissivi mantenuti sino ad oggi».
Per questo, per fermare la strage, è stato necessario intervenire con la forza, e spegnere per legge i forni della centrale dei De Benedetti: «I dati riportati inducono a concludere che per ogni anno di funzionamento della centrale, a parità di emissioni, si avrà un aumento del numero di casi di ricoveri e di decessi sostanzialmente costante», scrive il giudice, parlando di «pericolo attuale per la pubblica incolumità».
Superficialità, caso? Niente di tutto questo, scrive il giudice, che parla esplicitamente di «precise scelte gestionali» della società: «La gestione dell’impianto a livelli nettamente superiori a quelli imposti dalle Bat (le migliori tecniche possibili, ndr) è certamente attribuibile ad una precisa scelta gestionale della società. Tale scelta volontaria è stata adottata e tenuta nonostante la consapevolezza del danno arrecato all’ambiente e alle rilevanti dimensioni dello stesso», si legge a pagina 37 dell’ordinanza. Ed invero il gestore era certamente a conoscenza delle potenzialità lesive della attività svolta».

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Mauro Masoni

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Sequestro Tirreno Power, domani ricorrono i due ... - Uniti Per La Salute

unitiperlasalute.blogspot.com/2016/03/sequestro-tirreno-power-domani.html

10 mar 2016 - Savona - La centrale elettrica a carbone Tirreno Power è sotto sequestro. ..... SU "IL SECOLO XIX " L'ORDINANZA del GIP FIORENZA GIORGI.

Sequestrata la centrale a carbone Tirreno Power | Liguria | Savona | Il ...

www.ilsecoloxix.it/p/savona/2014/.../AQ8H9A4B-sequestrata_carbone_centrale.shtml

11 mar 2014 - Savona - L'ordinanza con cui il gip ha disposto oggi il sequestro della ... di energia o che lavorano per ditte appaltatrici o nell'indotto. ... La centrale elettrica a carbone Tirreno Power èsotto sequestro. ... In particolare, secondo quanto conferma la stessa Fiorenza Giorgi, alla proprietà di Tirreno 
Power si ...




DE BENEDETTI SMASCHERATO DAI GIUDICI: SAPEVANO CHE LA CENTRALE DI VADO ERA INQUINANTE, MA NASCOSERO I DATI PER ANNI








Le bugie dei De Benedetti: “Truccati i dati della centrale”

Il giudice smaschera le bugie dei De Benedetti e accusa i vertici dell’impianto Tirreno Power di Vado avere manipolato i valori degli inquinanti. “Scelta gestionale volontaria. Conoscevano le potenzialità lesive dell’attività svolta”
Un delitto compiuto consapevolmente, truccando i dati sulle emissioni pur di mantenere in funzione le centrali a carbone di Vado Ligure. Un delitto compiuto dai vertici di Tirreno Power grazie alla oggettiva complicità delle amministrazioni pubbliche che hanno per anni e anni omesso i controlli cui erano tenute, tenendo per buoni i dati fasulli forniti dalla stessa società.
De-Benedetti-tutte-le-contraddizioni-sull-amianto-all-Olivetti_h_partb (1)
Questo, per la procura di Savona e il giudice preliminare Fiorenza Giorgi, è il riassunto della cupa e indigesta storia della centrale di Vado Ligure, sequestrata due giorni fa. In quarantacinque pagine, il provvedimento del gip riassume per filo e per segno la storia di come la centrale abbia avvelenato una valle e ucciso centinaia di persone (343, nella meno grave delle ipotesi), sfociando in una tragedia ambientale e sanitaria di «dimensioni immani».
È un riassunto che sembra lasciare poco spazio alla difesa dei cinque manager della Tirreno Power finiti nel registro degli indagati. E che mette in una posizione imbarazzante i soci di Tirreno Power, ovvero i francesi di Gdf-Suez (che però sono arrivati pochi anni fa) e soprattutto la Cir, la holding della famiglia De Benedetti: che ora si ritrova a dover scegliere se prendere su di sé la responsabilità delle clamorose omissioni compiute dai manager della centrale, con tutte le conseguenze del caso: o se invece scaricare le colpe su di loro, col rischio che reagiscano chiamando in causa altri.
Se la gravità degli addebiti era in parte nota, a colpire è la decisione con cui il gip affronta il tema delle coperture di cui Tirreno Power ha goduto: «il gestore, certamente agevolato da una quasi assoluta carenza di controlli, ha di fatto violato la quasi totalità delle prescrizioni imposte (…) non può tacersi la circostanza che tutti i dati sono stati registrati e monitorati dal gestore in assoluta autonomia e nella totale carenza di controlli da parte delle autorità preposte; ed invero non vi è traccia del protocollo condiviso con le autorità di controllo locali (provincia di Savona) e/o Arpa Liguria, né di ispezioni effettuate da quest’ultime all’impianto ai fini di controllo di tale aspetto, previsto dai provvedimenti autorizzativi della centrale».
Insomma, alla centrale è stato permesso per anni di inquinare e causare morti sulla scorta di dati forniti dalla stessa Tirreno Power, e che al primo controllo si sono rivelati falsi: «i dati forniti dallo stesso gestore sono ritenuti inattendibili da tutti i consulenti del pm (…) i valori di concentrazione misurati manualmente risultano mediamente assai più alti di quelli contemporaneamente forniti dal sistema di monitoraggio».
Per valutare l’impatto delle emissioni di fumi, ma anche della polvere del carbone trasportato e stoccato a cielo aperto, i periti della procura hanno interrogato testimoni che non mentono: i licheni, i primi a soffrire per l’inquinamento, e che intorno alla centrale si sono diradati sino a sparire (la perizia parla di «deserto lichenico») e le cartelle cliniche dei malati e dei morti. Che le conseguenze siano stati devastanti non c’è dubbio: «Non può che concludersi nel senso che l’evidenziato incremento dell morbilità e della mortalità nelle aree di media e alta ricaduta delle emissioni della centrale rispetto alle aree di bassa ricaduta è certamente attribuibile all’esercizio della medesima centrale». Ancora: «deve ritenersi raggiunta la certezza processuale del nesso di causalità tra l’evidenziato aumento di morbilità mortalità e l’esercizio della centrale».
E la centrale di Vado continuava ancora fino al sequestro ad avvelenare l’intera zona, anche se mancano dati epidemiologici successivi dal 2011, dice il giudice: «Deve ritenersi provato, a fronte di valori emissivi sovrapponibili agli anni considerati, un danno alla salute (intendendosi per tale un aumento della mortalità e della morbilità) costante anche negli anni successivi a quelli oggetti di specifico esame». «Quanto sin qui evidenziato – dice il gip – induce a ritenere verificato un danno alla salute nelle aree di ricaduta della centrale di entità tale da integrare senza dubbio la nozione di disastro nonché un pericolo per la pubblica incolumità da individuarsi nel rischio di incremento di morbilità e mortalità correlato alla protrazione dell attività della centrale termoelettrica ai medesimi livelli emissivi mantenuti sino ad oggi».
Per questo, per fermare la strage, è stato necessario intervenire con la forza, e spegnere per legge i forni della centrale dei De Benedetti: «I dati riportati inducono a concludere che per ogni anno di funzionamento della centrale, a parità di emissioni, si avrà un aumento del numero di casi di ricoveri e di decessi sostanzialmente costante», scrive il giudice, parlando di «pericolo attuale per la pubblica incolumità».
Superficialità, caso? Niente di tutto questo, scrive il giudice, che parla esplicitamente di «precise scelte gestionali» della società: «La gestione dell’impianto a livelli nettamente superiori a quelli imposti dalle Bat (le migliori tecniche possibili, ndr) è certamente attribuibile ad una precisa scelta gestionale della società. Tale scelta volontaria è stata adottata e tenuta nonostante la consapevolezza del danno arrecato all’ambiente e alle rilevanti dimensioni dello stesso», si legge a pagina 37 dell’ordinanza. Ed invero il gestore era certamente a conoscenza delle potenzialità lesive della attività svolta».

Masoni mauro piace a Piera Beccaris
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Mauro Masoni Piace a Piera Beccaris
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Mauro Masoni

 
Da quanto risulta il G.I.P. di Savona Fiorenza Giorgi non lascia adito ad 


interpretazioni di sorta.

Tutti gli elementi in possesso di quella Procura e di quel G.I.P. sono univoci


 (come le relazioni dei sei periti), nel confermare che la ditta "Tirreno Power" è

 palesemente responsabile della morte di almeno 343 persone.

Ma il punto che quel Giudice ha voluto sottolineare è che tale delitto è stato


 commesso con la coscienza e la volontà di volerlo commettere poichè è stato 

appurato in modo incontrovertibile che i dati relativi all'inquinamento ed alla

 eiezione dei fumi tossici sono sempre stati "Falsificati" dai vertici direzionali di

 tale industria i quali erano perfettamente coscienti del fatto che quei fumi 

erano "Letali" per la popolazione.

Quel Giudice infatti definisce tale condotta come una: 

"Scelta gestionale volontaria in quanto erano consapevoli delle potenzialità


 lesive dell'attività svolta".

Inoltre si parla anche della oggettiva complicità di tutte le amministrazioni


 pubbliche le quali non hanno mai effettuato controlli d'ufficio prendendo

 sempre per buoni i dati (falsi), forniti dai vertici della "Tirreno Power".

A tal proposito, anche se non vi è fatto cenno, è chiaro che sussiste una costante


 omissione di atti di ufficio da contestare alle pubbliche amministrazioni 

preposte a ali controlli.

Staremo a vedere l'evolversi degli eventi poichè la Procura di Savona ha la


 volontà di contestare il delitto di "Disastro ambientale doloso" ed “Omicidio 

colposo plurimo”.

Ho detto staremo a vedere in quanto l'accusa è gravissima nonostante ciò, non


 mi sembra che, ne i vari tg e nemmeno i vari programmi di approfondimento,

 abbiano dato un congruo risalto alla vicenda.

Naturalmente la curiosità nasce anche dal fatto che tale “De Benedetti Carlo”, 


tessera nr. -1- del PD e proprietario della “Tirreno power” è sempre stato al 

corrente del fatto che i vertici dell’azienda, come hanno scritto sia la Procura di 

Savona che il citato G.I.P., “Dolosamente” fornivano i dati “truccati” così come

 sapevano che quei gas erano letali per la popolazione.

Il fatto strano è che, considerata la gravità degli addebiti, non si parli affatto di 


misure cautelari nei confronti di tali soggetti ed a tal proposito sappiamo che il

 cittadino “Svizzero” De Benedetti si sente al sicuro in quanto gli elvetici non

 concedono l’estradizione.

Ok, la nostra “Magistratura” già è stata inqualificabile el non chiedere la


 reclusione per il più grande evasore fiscale italiano (225 milioni di euro evasi 

come risulta dall’appello di Milano) e che quei “Togati” siano stati così “Miti” dal

 chiedere esclusivamente la pena pecuniaria della multa. (ancora siamo in 

attesa della cassazione).

Ma qui il fatto riguarda la “Morte” di oltre 400 persone e si spera che il palazzo 


di Giustizia di Savona continui con la stessa determinazione dimostrata sinora e

 si guardi bene da eventuali interventi “Politici” mirati ad insabbiare, mutare o

 alleggerire la gravità delle condotte di cui sopra.

Comunque il “Silenzio” di tutti i “Media” non è affatto un buon segnale.

In altre occasioni, per altri personaggi, il comportamento è stato ben diverso e 


le notizie venivano propinate a colazione pranzo e cena ma adesso comunque,

 considerato che stiamo parlando della morte di centinaia di persone, non è 

proprio il caso di adoperare tale evento per farne una rivalsa dal punto di vista

 politico ma l’importante è che sia gli Inquirenti nonché i Giudicanti possano

 continuare il loro lavoro come hanno fatto sinora.

15 marzo alle ore 13.35 · Mi piace · 1


Ieri alle 10.20 · Mi piace

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Il Dossier: "Tirreno Power ed i suoi complici" - Nuova informazione ...

www.ninin.liguria.it/2015/01/25/.../il-dossier-tirreno-power-ed-i-suoi-complici.html

25 gen 2015 - parte di REGIONE LIGURIA, ENTI LOCALI e GOVERNO delle irregolarità dellaTIRRENO POWER e del danno e pregiudizio per ambiente e ...