venerdì 29 novembre 2013

All. nr.193) ALTRO GIUDICE ARRESTATO ! UNA ULTERIORE CONFERMA A QUANTO DICHIARATO DAL DR. NELLO ROSSI (PROC. AGG. ROMA): "IN ITALIA IL PROCESSO E' SEMPRE CRIMINOGENO".

Sia il citato dr. Rossi (post nr.160) che l'ex Giudice Morcavallo (post nr.147 e190) lo hanno dichiarato chiaramente qualche mese fa, in Italia il "Processo" è sempre "Criminogeno" e quello che conta sono sempre e solo i soldi.
E' interessante conoscere la vicenda del citato Dr. Morcavallo il quale, dopo il rilascio della sua intervista televisiva, fu "Sospeso" dal C.S.M. ma, come si può constatare la Cassazione gli riconobbe piena ragione riammettendolo immediatamente.
Purtroppo il Dott. Morcavallo, schifato dall'ambiente, diede le dimissioni e di conseguenza il paese ha perso uno dei pochi Magisttrati "Onesti".
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Bloccato mentre intascava una busta con 6mila euro per aiutare il figlio di un legale.
ROMA - Un giudice della Commissione Tributaria provinciale di Roma è stato arrestato in flagranza dalla polizia, nella Capitale, mentre intascava una mazzetta da 6 mila euro. Dopo ripetuti contatti telefonici con un avvocato, il giudice avrebbe chiesto soldi in cambio dell’aiuto al figlio del legale in relazione ad una cartella esattoriale da 50 mila euro.
PRIMA DELL’UDIENZA - A catturare l’uomo sono stati gli agenti della Questura di Roma. L’arresto è avvenuto mentre il giudice stava riscuotendo la tangente che sarebbe servita per «aggiustare» una pratica: durante i contatti telefonici tra la vittima, il suo avvocato e il giudice, quest’ultimo aveva insistentemente chiesto un incontro con le parti per chiarimenti sulla «pratica», prima della data dell’udienza.
BANCONOTE SEGNATE - L’insolita situazione ha insospettito l’avvocato che, munito di registratore, si è presentato all’incontro con il magistrato. Quest’ultimo non aveva alcuna intenzione di parlare della questione, ma ha invece esposto immediatamente la sua richiesta: 6 mila euro in cambio di un esito positivo. A questo punto l’avvocato si è rivolto alla polizia. Sono stati gli investigatori del commissariato Salario Parioli, dopo aver contrassegnato il denaro contante, ad agevolare l’incontro con il giudice corrotto e ad intervenire subito dopo la consegna del denaro.

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