domenica 8 settembre 2013

All.nr.176) "FELTRI AVEVA RAGIONE" , NESSUNO LO AVREBBE TOCCATO !

"FELTRI AVEVA RAGIONE" , NESSUNO LO AVREBBE TOCCATO !

8 settembre 2013 alle ore 11.15

A prescindere da come si sono articolate le varie fasi giudiziarie di Berlusconi e della personalità di coloro che hanno composto le varie "Corti":
1) Boccassini, la "Famiglia" di magistrati più "Delinquenziale" d'Italia in cui sono annoverati arresti per corruzione, concussione e falso;
2) Il noto giudice "Esposito" il quale anticipa le motivazioni di sentenza al quotidiano "Il Mattino" e, diversi mesi prima di sapere di dover presiedere quella corte, ad una cena tra "Amici" ebbe a dire: "A me Berlusconi mi stà antipatico, se capitasse a me 2gli farei un mazzo così".
"Stranamente" il caso ha voluto che quel fascicolo, durante il periodo feriale, capitasse proprio al citato "Esposito" (la cui "Onestà", "Terzietà" e "Correttezza", a seguito delle dichiarazioni di cui sopra sono andate a farsi "Fottere") ed i risultati, a prescindere da chi aprioristicamnte è contento, sono ben noti.
Alla cena indicata, era presente anche il sig. Franco Nero ed il notissimo attore non ha avuto remore a rendere noto quanto dichiarato dal citato "Giudice" Esposito.
Lo scandalo M.P.S. resta "Ineguagliabile" ma non ne parla più nessuno, preso atto poi che dello scandalo "Coop ed Unipol" non vi è più traccia e che addirittura un "Magistrato" dispose la "Distruzione" di tutte le "Intercettazioni" tra i vari "Consorte" (Arrestato), i vari D'Alema e Fassino, dalle quali intercettazioni emergevano chiaramente le responsabilità non solo del citato "Consorte" ("Fammi sognare" e "Abbiamo una banca" non fu detto da Consorte ma evidentemente da soggetti "Intoccabili).
In considerazione di quanto sopra mi è tornato in mente un articolo (che segue), nel quale è riportato il pensiero di Vittorio Feltri e, considerati i fatti accaduti può darsi che abbia avuto effettivamente ragione quando pubblicò il seguente articolo:



Il Cavaliere salvo se diventa di sinistra

Berlusconi nella sua vita ha commesso un solo errore: fondare un partito di destra

Vittorio Feltri - Gio, 07/03/2013 - 15:00
Quello che comincio a scrivere è un articolo aspramente critico nei confronti di Silvio Berlusconi. Lo pubblico sul Giornale della sua famiglia non per ingratitudine, ma per coerenza col mio pensiero talmente debole da essermi venuto in mente soltanto tre minuti fa, dopo una gestazione quasi ventennale.
Vado subito al sodo. Il Cavaliere nella sua vita ha commesso un solo grave, imperdonabile errore che gli ha reso e gli rende impossibile l'esistenza. Questo: ha sbagliato non a fondare un partito, ma a fondarlo di destra. O di centrodestra, che è anche peggio. Se proprio non resisteva alla tentazione di dare corpo a un'inedita forza politica, perdio, doveva mettere in piedi un colosso di sinistra, più a sinistra di quello postcomunista guidato da Achille Occhetto, poi da Massimo D'Alema, poi da Piero Fassino, poi da Walter Veltroni, poi da Dario Franceschini e, infine, da Pier Luigi Bersani.
Parliamoci con franchezza. Il Partito democratico non è abbastanza progressista. Anzi, non lo è affatto. Sembra il club della caccia: conservatore, moralista, legato alle banche (ne cito una a caso: il Monte dei Paschi di Siena), ossessionato dal denaro, legatissimo alle coop, innamorato dei salotti chic, del cinema, dello spettacolo in genere, dei comici, dei satirici, dei ricconi con l'anima bella, delicata, sensibile all'integrazione degli extracomunitari, indulgente verso le ragioni degli islamisti.
Insomma, il Pd è un vecchio arnese, altro che usato sicuro: cavalca perfino il giustizialismo, gode di fronte a un paio di manette  tintinnanti, è favorevole alla carcerazione cautelare (preventiva), è ostile alla riforma della giustizia, solo a sentir parlare di responsabilità civile dei magistrati inorridisce, ama il codice Rocco, aggredisce chiunque manifesti il desiderio di sostituire l'attuale legge sui reati a mezzo stampa con una normativa di stampo anglosassone. Il Pd - se non avesse ceduto all'idea (che definisce prioritaria) di introdurre il matrimonio fra gay e di garantire la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri - presenterebbe tutte, ma proprio tutte, le caratteristiche di un partitaccio reazionario, altro che quello di Jean-Marie Le Pen.
Ecco perché Berlusconi, se avesse avuto fiuto politico, non avrebbe dato luogo a Forza Italia e poi al Popolo della libertà; figuriamoci, creature decrepite fin dalla nascita. Gli è mancata la furbizia necessaria per andare oltre la banalità del centrodestra e offrire al mercato politico un soggetto nuovo, autenticamente di sinistra e denominato, per esempio, Bandiera rossa trionferà (cioè il Bat). Se il Cavaliere fosse stato a capo del Bat, anziché del Pdl, oggi il Paese non avrebbe alcun problema. Il grado di litigiosità in Parlamento sarebbe pari a zero. Ovvio. Egli avrebbe il sostegno incondizionato non soltanto del Pd, ma anche del Sel. Mario Monti non sarebbe senatore a vita, ma si godrebbe la pensione di docente, rettore e presidente della Bocconi; Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini sarebbero felicemente assisi su scranni della Camera, pronti a pigiare i pulsanti per manifestare con i fatti la loro ubbidienza a Silvio, l'unico leader degno di questo sostantivo.
Il futuro e il presente della nostra Repubblica sarebbero radiosi e sgombri dalle banane. Un Cavaliere di sinistra come il defunto Hugo Chávez avrebbe sempre camminato e camminerebbe in discesa tra due ali di folla plaudente, verso qualsiasi obiettivo: il possesso di 27 emittenti televisive, 14 case editrici, 10 quotidiani nazionali e 21 locali, un numero imprecisato di periodici, aziende cinematografiche, banche.
Conflitto di interessi? Non diciamo bischerate. Il dominus di un superpartito progressista è in grado di far coincidere gli affari propri con quelli del popolo, con il bene della Patria. Diciamola tutta e con sprezzo della volgarità: Berlusconi avrebbe avuto facoltà di scoparsi le migliori figlie italiane con l'approvazione (unita a un filo di orgoglio) dei genitori e dei parenti tutti. Diritti d'autore, questioni fiscali, rapporti con i vari De Gregorio e Scilipoti? Lasciamo perdere: un uomo di sinistra è probo per definizione, non merita di subire seccature, processi, indagini. Quando mai?
Si è visto, talvolta, raramente, un compagno indagato o addirittura processato? Certamente, la forma va rispettata. Però solo fino alla prescrizione o proscioglimento: cambiano i termini ma il nocciolo non muta. Poni caso che - anni fa - Silvio avesse incassato montagne di rubli. Pace amen: una bella amnistia, come quella del 1989, e fine della menata. La sinistra avanza, non può essere intralciata da pandette e roba simile. Berlusconi col fazzoletto rosso al collo e con la falce e martello ricamata sulla camicia (rossa pure questa, si capisce) sarebbe presente in effigie in ogni casa, sostituendo le foto di Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e II, Benedetto XVI. Naturale. Il Milan vincerebbe lo scudetto senza nemmeno partecipare al campionato.
A parte Primo Greganti, conoscete un compagno che sia andato in galera? O che abbia rischiato di andarci? Purtroppo per lui, il Cavaliere non ha avuto l'accortezza di adeguarsi al clima nazionale, e, invece, di fondare un partito ex comunista 2, ha dato alla luce una specie di Democrazia cristiana, senza però, l'appoggio delle parrocchie (solamente di qualche cardinale: non basta). E si è dimenticato che la Dc - esclusa la corrente di sinistra - è stata fatta secca da Mani pulite. Ora, se è stato sgominato lo scudocrociato, come poteva illudersi, Berlusconi, che fossero risparmiati il Pdl e lui medesimo? Una grossa ingenuità. Eppure l'esperienza avrebbe dovuto insegnargli a stare al mondo.
Mario Tanassi fu condannato, ma era socialdemocratico, cioè lontano un miglio dalla sinistra. Idem Bettino Craxi, considerato dai comunisti una sottospecie fascista, salvo essere riabilitato al momento delle esequie. Silvio, sei ancora in tempo. Diventa un compagno. Togli dal tuo simbolo la sigla Pdl e mettici Bat (Bandiera rossa trionferà). Così te la potrai cavare. Anche i pidiellini che grazie a te sono stati rieletti il 25 febbraio, e che già meditano di scaricarti nell'imminenza delle sentenze di cui sai, anche loro, dicevo, si guarderanno dal voltarti le spalle come adesso hanno in animo di fare. Bastardi.
Deciditi, compagno Berlusconi: salta il fosso e ti salverai. Fraterni saluti.

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