mercoledì 11 settembre 2013

All.177) "SE L'ACCUSA FOSSE VERA IL RESPONSABILE SAREBBE' CONFALONIERI MA....."

All.177) "SE L'ACCUSA FOSSE VERA IL RESPONSABILE SAREBBE' CONFALONIERI MA....."

11 settembre 2013 alle ore 12.21

Processo Mediaset, effettivamente se l'accusa fosse conforme al vero non sarebbe molto difficile individuare il responsabile il quale risponderebbe al nome di "Fedele Confalonieri" il quale è l'unico che ha il potere di firmare i bilanci di quel gruppo.
Nel caso si volesse "Artatamente", coinvolgere anche un'altra persona, non vedo proprio come possa essere fatto salvo colui (Confalonieri) che ha firmato (e firma) quei bilanci ed èl'unico ad averne responsabilità.
Appare logico e consequenziale che, poichè il citato Confalonieri è stato giudicato ed assolto per gli stessi fatti, non può aver luogo nessun altro processo, tantomeno nei confronti di un'altra persona ed è quindi oltremodo evidente che il "Disegno" era quello di "Eliminare" politicamente Berlusconi, ricorrendo, con l'aiuto di togati "Compiacenti", ad "Inventare" una imputazione (falsa) la quale giungesse fino in cassazione.
Ok, la missione è stata compiuta ma è come se quella corte avesse dichiarato: "Noi scriviamo il falso e nessuno può dirci niente anzi, il nostro "Falso" (la sentenza), andrà rispettato e non "Commentato".
Questo lo si può scrivere chiaramente, preso atto delle dichiarazioni del citato Confalonieri il quale, non dimentichiamo che per quegli stessi fatti è stato assolto. 



Fedele Confalonieri: "Condanna a Silvio Berlusconi aberrante. La firma sui bilanci Mediaset era la mia" (FOTO)

L'Huffington Post  |  Pubblicato: 09/09/2013 08:46 CEST  |  Aggiornato: 09/09/2013 09:20 CEST
"La sentenza Mediaset è aberranteIo sono la prova. La firma sui bilanci Mediaset era la mia, e sono stato assolto". Fedele Confalonieri, l'amico di sempre, parla in un'intervista realizzata per la Summer School della Fondazione Magna Carta e di cui oggi il Giornale pubblica ampi stralci. Si dice fortunato ad aver intrapreso una carriera di imprenditore al fianco del Cavaliere. E trova "assurda la condanna". Dice: "Avremmo frodato 7 milioni, quando all'anno ne pagavano oltre 560 di tasse". Il vero problema, aggiunge, è che "I magistrati hanno messo Berlusconi nel mirino".
Si legge nell'intervista a Cofalonieri pubblicata dal Giornale:
"La prova che questa sentenza sia aberrante è che io, che sono quello che firma i bilanci di Mediaset, sono stato assolto due volte. Quello che faceva il presidente del Consiglio nel 2003 è condannato a quattro anni per frode fiscale. Non stiamo parlando di altre cose, la frode fiscale è una cosa ben precisa. E poi questa frode fiscale per un gruppo che ha pagato miliardi: Fininvest 9 miliardi, Mediaset ha dato 6 miliardi all'erario da che c'è, 7 milioni e rotti avremmo frodato. E in un anno dove poi tra l'altro avevamo pagato 560 milioni di tasse, pagarne 567 non era... Però questa è la giustizia, e a un certo punto la giustizia diventa una player nella competizione. Quindi questa è una riforma che andrebbe fatta non soltanto, ripeto, nel penale ma anche nel civile e così via".
"Ma che giustizia è questa?", si chiede Confalonieri pensando all'amico Silvio.
"La vicenda Berlusconi sembra stia per chiudersi per un intervento della magistratura, cioè di un ordine dello Stato che ha sentito Berlusconi come un intruso, come un usurpatore nel mondo della politica, nella convivenza e l'ha messo nel mirino: 40 processi, procedimenti, è inutile stare a ripetere delle cifre che conoscono tutti quanti, le duemila ispezioni finché sono arrivati a una sentenza che è aberrante". Fedele Confalonieri, amico di sempre.
Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, nato a Milano nel 1937 voleva fare il pianista. Ma alla fine diventa uno dei manager di maggiore successo in Italia. Proprio perché la sua carriera è legata a doppio filo a quella dell'ex premier.
"Ho provato a lavorare un po' per conto mio, poi, avendo un amico molto bravo, molto più bravo di me a fare l'imprenditore, sono andato a lavorare con lui. E ho fatto tante cose, ho lavorato per 40 anni in Fininvest, prima ancora in Edilnord quando Berlusconi si occupava di edilizia, poi nelle varie attività, televisione, eccetera occupandomi soprattutto di rapporti istituzionali e così via, e tante altre cose. Quando eravamo nel '73, quindi 40 anni fa, c'erano 100 persone con Berlusconi e si facevano tante cose, sono stato capo del personale, poi le pubbliche relazioni, i consigli, e così via. Infine ci siamo specializzati, diversificati. Segreti, mi creda... è la fortuna. E poi certo l'impegno, lavorare, lavorare, darsi da fare. Io ricordo, le vacanze erano poche, quest'anno ne ho fatte tante per quelli che erano gli standard di allora. Le vacanze erano magari una settimana, dieci giorni. Il piacere di lavorare, poi essere in un settore che ti riempie. Ma formule non credo ce ne siano".

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