CHI VUOLE LA MORTE DI NINO DI MATTEO ?
Piace a Milica Cupic ed a Bruno Falzea ed a Daniele Bertinetto
CHI VUOLE LA MORTE DI NINO DI MATTEO ?
Ogni volta che un Magistrato decide di ndagare seriamente sulla "Trattativa" Stato-Mafia" viene immediatamente "Condannato a morte".
Si, la stessa "Trattativa" che qualche giorno fa in pratica è stata negata da tale "Giorgio Napolitano" (che è anche presidente della repubblica) per non dimenticare la famosa telefonata intercorsa con "Mancino".
A questi scenari tutta l'Italia ha già assistito per due volte, quando furono decise e messe in atto le "Stragi" di Capaci e via D'Amelio e, vi è"Certezza", Falcone e Borsellino sarebbero riusciti a dimostrare la "Collusione" e la "Complicità" tra "Cosa nostra" e molti politici.
Da quanto risulta, sembra che l'ordine di uccidere Di Matteo lo abbia dato Totò Riina ma a che prò ?
Cosa è stato promesso a Riina ??
Non dimentichiamoci che Riina e Bagarella "Volevano" essere presenti (anche in televideo), alla deposizione di "Napolitano" ma gli è stato negato.
A chi avrebbero dato fastidio ?
Forse avrebbero leggermente corretto alcune dichiarazioni del citato "Napolitano" e quindi, come al solito è stato deciso il "Silenzio".
Ma perchè ci siamo "VOLUTAMENTE DIMENTICATI" del "Capo dei capi" di Cosa nostra ?
allo stato attuale anzi, immediatamente dopo l'arresto di Bernardo Provenzano, gli apparati dello stato avrebbero dovuto curare con la massima attenzione i rapporti con lui ed avrebbero dovuto curarlo al massimo anche dal punto di vista medico ma così non è accaduto anzi, "Provenzano, dopo la sua dichiarazione di voler "Collaborare" è stato "Imbottito" di "Psicofarmaci" fino a renderlo incapace di intenere e di volere.
Bernardo Provenzano era una "Enciclopedia" da sfogliare e le sua dichiarazioni, per certo, sarebbero state "Devastanti" per tutti i politici collusi con cosa nostra ma, come vedete, di Provenzano non si sente nemmeno più parlare.
Lo "Stato" tace e quindi si deve concludere con la frase che ben conosciamo:
"Il Silenzio è Mafia". !
Frase di Paolo Borsellino
Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.
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Mafia, il boss Bernardo Provenzano dal carcere: Sono stato picchiato
Lotta alle mafie. Osservatorio su criminalità e malapolitica
Pubblicato il 21/mag/2013
Parma - 21 maggio 2013 - Servizio Pubblico, la trasmissione condotta da Michele Santoro in onda giovedì 23 maggio 2013 su La7 è venuta in possesso delle immagini esclusive registrate il 15 dicembre 2012 dalle telecamere di sorveglianza del carcere di Parma che ritraggono il super boss di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano -- ivi detenuto in regime di 41 bis - durante un incontro con la moglie e il figlio minore Francesco Paolo.
E' la prima volta, dal giorno della sua cattura, nell'aprile 2006, che si vede in video il boss Bernardo Provenzano.
Il boss appare irriconoscibile. Fatica a prendere in mano la cornetta del citofono per parlare con i familiari e a spiegare il suo stato di salute.
"Pigghiasti lignate?" chiede il figlio . E lui risponde: "Lignate, sì. Dietro i reni".
Il figlio gli chiede cosa sia quella macchia sulla testa che si intravede sotto il berretto di lana, se in carcere è stato picchiato.
Provenzano risponde in maniera confusa.
Alla domanda se è caduto e se è caduto da solo il "padrino" replica di sì.
Le scorse settimane il legale della famiglia, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, aveva chiesto la revoca del carcere duro, la sospensione dell'esecuzione della pena per motivi di salute, ma l'istanza è stata respinta.
"E' guardando questi video registrati dal carcere di Parma - si legge in una nota di Servizio Pubblico - che la procura di Palermo ha aperto un'indagine per fare luce sui tanti misteri che ancora una volta avvolgono il super boss dei corleonesi".
Gli autori di Servizio Pubblico si chiedono: "Bernardo Provenzano ha davvero tentato il suicidio nel maggio 2012? Davvero, come riferiscono più fonti, il boss sarebbe stato prossimo a un'eventuale collaborazione? E, infine, qual è la dinamica delle numerose cadute registrate in cella nel corso dell'ultimo anno, in particolare l'ultima che l'ha ridotto in coma?".
Peggiorano le condizioni di salute di Provenzano, chiesta l’alimentazione forzata
— 18 luglio 2014
Le condizioni di salute del boss Bernando Provenzano continuano a peggiorare. I medici dell’ospedale in cui è ricoverato a Milano hanno chiesto per il boss, dichiarato incapace di intendere e di volere, la “Peg”, un tipo di alimentazione forzata che prevede un intervento chirurgico.
Provenzano si alimenta già da mesi attraverso un sondino naso-gasrtrico, ma il rimedio non sarebbe più utilizzabile secondo i sanitari.
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