Piace a Danilo Bonelli
Per proporre in modo chiaro una "Aberrante" realtà (l'assurdo ed "ILLEGALE" potere della "Magistratura italiana), si procederà ad esporre una scena che, al momento non ha vuto luogo ma, considerati gli eventi potrebbe accadere e, in particolar modo i contenuti "NON" sono affatto da ritenere appartenenti a "Niente di Surreale" poichè tutti "Conformi al vero".
Gli attori principali nonchè reali ed ancora molto attivi sono:1) Il Sig. Rossi Dr. Nello (attuale Proc. agg. di Roma);2) il Sig. Morcavallo Dr. Francesco (ex Giudice presso Trib. Min Bo);3) Il Sig. Tony Dr. Piero (Proc. C. di Prato);4) i, Sig. Mori Dr. Edoardo (Giudice in Italia per oltre 40 anni ed att. in pensione).
----------ECCO DOVE VIVIAMO E COSA SIAMO "COSTRETTI" A SOPPORTARE-----------
Un giorno, in un sobrio locale di una località italiana, si diedero appuntamento i 4 Sigg. di cui sopra i quali occuparono un tavolo della vasta sala di quel locale.
I quattro signori dopo i convenevoli iniziarono subito ad entrare nel merito di quelle che erano state le lo recenti decisioni (e conclusioni), tutte inerenti alla loro professione.
Il Sig. Rossi ovviamente ribadì che il limite era oramai stato "Travalicato" e tutti i quotidiani eventi, altro non erano che una conferma del fatto che il "Processo italiano", altro non è che un "Istituto criminogeno" ove regna la corruzione, ove si falsifica e si ruba. Naturalmente il Sig. Rossi, facendo riferimento alla sua intervista, dichiarò che ritenne giusto informare la popolazione riguardo alla situazione nella quale versa tutto il paese.
Immediatamente ciò fu confermato dal Sig. Morcavallo il quale ricordò di aver sentito il dovere di dover esporre i fatti nella loro intierezza, proprio con il mezzo tv (rai due) e riportando in dettaglio tutte le vicissitudini da lui vissutepresso il Trib. dei Minori di Boloigna, riibadì che la corruzione in tali ambienti è dilagante.
Lo Stesso Dr. Morcavallo non mancò di ricordare di essere stato immediatamente sospeso dal C.S.M. ma, a seguito del suo ricorso in Cassazione, gli fu dato modo di poter "Provare" che tuttto quanto da egli asserito in quell'interviista era "Conforme al vero" e quindi la Suprema Corte lo riiammise immediatamente in servizio ma, lo stesso Morcavallo, dopo essersi dichiarato soddisfatto di tale sentenza, si dichiarò oltremodo "Schifato" da quell'ambiente nel quale non aveva assolutamente intenzione di di tornare a far parte.
Il Sig. Tony, il quale aveva attentamente ascoltato, dichiarò che era recentissima la sua decisione di dare le dimissioni anche se, per la pensione gli mancava oramai pochissimo tempo ma, dopo attenta riflessione non aveva avuto dubbio alcuno e quindi confermò che tra il "Dover assistere al Malaffare" quotidiano che ha luogo nei palazzi della "Giustizia" italiani ove il falso è prassi costante così come la "Corruzione" e lasciare "Immedatamente" il posto, non aveva avuto alcun dubbio.
Il Sig. Mori, dopo aver ricordato a tutti, i suoi oltre "Quaranta" anni nei quali aveva svolto ottemperato alla professione di Giudice, accettò di riilasciare una intervista su tutto il nostro sistema "Giudiziario" e, senza alcuna mezza misura, aveva fornito tutta una serie di elementi dai quali appariva chiaramente che in Italia il sistema "Giustizia" necessitava di una immediata e radicale riforma.
Considerata la sua esperienza, anche internazionale, non mancò di proporre paragoni con i sistemi giudiziari di altri paesi e ciò che se ne evince chiaramente è che questo "Dramma", la "Giustizia" è esclusivamente italiano poichè negli altri ppaesi vi è una effettiva parità tra le parti (accusa e difesa), le quali sono ben a conoscenza dei loro "Diritti" e dei loro "Doveri" e sono sempre certi che, nella più palese "Normalità", il tutto si articolerà nel pieno rispetto delle leggi di quei paesi. Naturalmente il Giudice in quei paesi, appare effettivamente persona "Terza" e quindi qualsiasi "Sopruso" o "Abuso" o "Omissione" o "Falso", da parte di chicchessia non ha assoolutamente luogo e chiunque si permetta soltanto, di "Far interndere" che la sua azione "Può essere lesiva" di qualsiasi precetto, viene immediatamente perseguito.
--------------------------------------------------PARTE SECONDA-----------------------------------------------
Poco distante da quel tavolo, occupato dai sopracitati, vi erano quattro ragazzi (universitari), i quali, pur non volendo, erano stati rrapiti dalla conversazione sopra esposta ed uno di loro alzandosi ed avvicinandosi gentilmente disse:
Signori buonasera, scusate ma, considerato il silenzio di questo ambiente, tutti noi ci siamo trovati sempre più coinvolti tra tutte le vostre afffermazioni, siamo quattro ragazzi universitari e frequentiamo proprio la locale facoltà di "Giurisprudenza".
Sinceramente ascoltandovi, abbiamo perso molto dell'entusiasmo da noi nutrito proprio nello studiare ed apprendere il "Dirittto penale".
Da ciò che avete detto e, da "Come" lo avete detto non vi è dubbio che la vostra competenza vi permette di pronunciarvi con piena cognizione di causa e, se permettete, gradiremo porvi alcune domande, proprio legate all'indirizzo scolastico da noi scelto.
La prima domanda riguarda gli "Avvocati" i quali, come sappiamo "Dovrebbero" conoscere tutti i dettami del nostro Diritto e delle varie leggi e quindi, "NELLE UNIVERSITA' " ci viene insegnato che le varie richieste, se previste dalla legge, "Devono essere accettate" affinchè il Processo abbia luogo nel totale rispetto, "In primis" dei diritti della parti.
La seconda domanda ovviamente è relativa al fatto che, come previsto dal "Codice", ogni cittadino (supportato o meno dal legale), può proporre "Denuncia" ogni qualvolta appaia palese la "Violazione" della legge penale e, considerato che in "Italia" "SUI LIBRI DI TESTO" è riportato che l'azione penale è "Obbligatoria", vi preghiamo, "NON DITECI CHE QUESTI PRINCIPI SONO RIPORTATI ESCLUSIVAMENTE SUI TESTI SCOLASTICI MA, NELLA REALTA' AVVIENE L'ESATTO CONTRARIO" !
I quattro Signori Magistrati, si guardarono in facccia ed in loro albergavano due sentimenti "Opposti".
Il primo era di gioia perchè, in qualsiasi modo, la "Verità" e la realtà dei fatti è sempre la cosa più importante e non vi è mai motivo valido per tenerla sottaciuta, chiunque sia l'interlocutore.
Il secondo sentimento fu comunque di profonda (e comprensibile) "Tristezza" in quanto quei signori, "ASSERENDO LA VERITA' " avevano appena "Distruttto" tutti i "Sogni" di quei ragazzi i quali, nella loro sincerità, nella loro onestà, nel loro candore nella loro trasparenza (e nella lloro ovvia ingenuità) cullavano il "Sogno" di diventare i "Paladini della Giustizia" affinchè chiunque sia colpevole di qualsiasi reato ne sia "Legalmente punito" così come "I più deboli" siano sempre difesi da ttutto il siatema.
In pratica i quattro Magistrati si erano resi conto di aver "Bruscamente svagliato" quei ragazzi dal loro "fantastico sogno" ma comunque, con molto garbo risposero: "Ragazzi, partendo dal ppresupposto che le varie realtà è meglio conoscerle prima che doverle "Forzatamente" vivere dopo, la risposta alle vostre domande, più che legitttime, è già insita in tutta la nostra precedente conversazione alla quale avete assistito. Evidentemente, poichè tutti noi abbiamo esternato fatti oggettivi da noi realmente vissuti, questo è dovuto al fatto che, in pratica in questo "Sistema", la realtà e ben diversa da quanto riportato nei vari testi scolastici e di conseguenza sono palesemente "Vane" anche "Tutte le Denunce" che i citadini propongono in quanto, avrebbero corso legale solo se ci trovassimo in un sistema nel quale, gli aberranti comportamenti da noi poc'anzi elencati fossero effettivamente "Banditi" dalle sedi di "Giustizia". In pratica un "Comportamento" escluderebbe di fatto il comportamento opposto e per essere più precisi, "Un comportamento legale, da parte di tutti, escluderebbe e condannerebbe qualsiasi illegalità".
Infine i quattro Magistrati, vedendo la tristezza ancora dipinta sui volti dei quattro ragazzi, aggiunsero: Ragazzi, ricordate comunque che, ogni azione (legittima o illegitttima), dipende esclusivamente e sempre dalla "Volontà" dell'uomo al quale, in particolare nella Magistratura, (ove è impossibile l'attuazione del principio di "Sussidiaretà"), nessuno può "Imporre" assolutamente niente e quindi su, adesso che dobbiamo lasciarci, vogliamo che siate ben consapevoli del fatto che l'attuale stato di cose (negativo), è e sarà "Inversamente proporzionale" al numero di tali "Volontà", più ci saranno menti come le vostre e meno spazio avrà il malaffare.
A queste parole i rragazzi tornarono a sorridere e tutti gli astanti si abbraccciarono.
In Italia hanno già "Ucciso la Giustizia", adesso tutti insieme, con il nostro impegno, cerchiamo di fare in modo che quello di riaverla "Viva" e "Giusta" "NON SIA SOLO UN SOGNO" ma una grande ed imminente "REALTA' ".
Danilo Bonelli
Gli attori principali nonchè reali ed ancora molto attivi sono:1) Il Sig. Rossi Dr. Nello (attuale Proc. agg. di Roma);2) il Sig. Morcavallo Dr. Francesco (ex Giudice presso Trib. Min Bo);3) Il Sig. Tony Dr. Piero (Proc. C. di Prato);4) i, Sig. Mori Dr. Edoardo (Giudice in Italia per oltre 40 anni ed att. in pensione).
----------ECCO DOVE VIVIAMO E COSA SIAMO "COSTRETTI" A SOPPORTARE-----------
Un giorno, in un sobrio locale di una località italiana, si diedero appuntamento i 4 Sigg. di cui sopra i quali occuparono un tavolo della vasta sala di quel locale.
I quattro signori dopo i convenevoli iniziarono subito ad entrare nel merito di quelle che erano state le lo recenti decisioni (e conclusioni), tutte inerenti alla loro professione.
Il Sig. Rossi ovviamente ribadì che il limite era oramai stato "Travalicato" e tutti i quotidiani eventi, altro non erano che una conferma del fatto che il "Processo italiano", altro non è che un "Istituto criminogeno" ove regna la corruzione, ove si falsifica e si ruba. Naturalmente il Sig. Rossi, facendo riferimento alla sua intervista, dichiarò che ritenne giusto informare la popolazione riguardo alla situazione nella quale versa tutto il paese.
Immediatamente ciò fu confermato dal Sig. Morcavallo il quale ricordò di aver sentito il dovere di dover esporre i fatti nella loro intierezza, proprio con il mezzo tv (rai due) e riportando in dettaglio tutte le vicissitudini da lui vissutepresso il Trib. dei Minori di Boloigna, riibadì che la corruzione in tali ambienti è dilagante.
Lo Stesso Dr. Morcavallo non mancò di ricordare di essere stato immediatamente sospeso dal C.S.M. ma, a seguito del suo ricorso in Cassazione, gli fu dato modo di poter "Provare" che tuttto quanto da egli asserito in quell'interviista era "Conforme al vero" e quindi la Suprema Corte lo riiammise immediatamente in servizio ma, lo stesso Morcavallo, dopo essersi dichiarato soddisfatto di tale sentenza, si dichiarò oltremodo "Schifato" da quell'ambiente nel quale non aveva assolutamente intenzione di di tornare a far parte.
Il Sig. Tony, il quale aveva attentamente ascoltato, dichiarò che era recentissima la sua decisione di dare le dimissioni anche se, per la pensione gli mancava oramai pochissimo tempo ma, dopo attenta riflessione non aveva avuto dubbio alcuno e quindi confermò che tra il "Dover assistere al Malaffare" quotidiano che ha luogo nei palazzi della "Giustizia" italiani ove il falso è prassi costante così come la "Corruzione" e lasciare "Immedatamente" il posto, non aveva avuto alcun dubbio.
Il Sig. Mori, dopo aver ricordato a tutti, i suoi oltre "Quaranta" anni nei quali aveva svolto ottemperato alla professione di Giudice, accettò di riilasciare una intervista su tutto il nostro sistema "Giudiziario" e, senza alcuna mezza misura, aveva fornito tutta una serie di elementi dai quali appariva chiaramente che in Italia il sistema "Giustizia" necessitava di una immediata e radicale riforma.
Considerata la sua esperienza, anche internazionale, non mancò di proporre paragoni con i sistemi giudiziari di altri paesi e ciò che se ne evince chiaramente è che questo "Dramma", la "Giustizia" è esclusivamente italiano poichè negli altri ppaesi vi è una effettiva parità tra le parti (accusa e difesa), le quali sono ben a conoscenza dei loro "Diritti" e dei loro "Doveri" e sono sempre certi che, nella più palese "Normalità", il tutto si articolerà nel pieno rispetto delle leggi di quei paesi. Naturalmente il Giudice in quei paesi, appare effettivamente persona "Terza" e quindi qualsiasi "Sopruso" o "Abuso" o "Omissione" o "Falso", da parte di chicchessia non ha assoolutamente luogo e chiunque si permetta soltanto, di "Far interndere" che la sua azione "Può essere lesiva" di qualsiasi precetto, viene immediatamente perseguito.
--------------------------------------------------PARTE SECONDA-----------------------------------------------
Poco distante da quel tavolo, occupato dai sopracitati, vi erano quattro ragazzi (universitari), i quali, pur non volendo, erano stati rrapiti dalla conversazione sopra esposta ed uno di loro alzandosi ed avvicinandosi gentilmente disse:
Signori buonasera, scusate ma, considerato il silenzio di questo ambiente, tutti noi ci siamo trovati sempre più coinvolti tra tutte le vostre afffermazioni, siamo quattro ragazzi universitari e frequentiamo proprio la locale facoltà di "Giurisprudenza".
Sinceramente ascoltandovi, abbiamo perso molto dell'entusiasmo da noi nutrito proprio nello studiare ed apprendere il "Dirittto penale".
Da ciò che avete detto e, da "Come" lo avete detto non vi è dubbio che la vostra competenza vi permette di pronunciarvi con piena cognizione di causa e, se permettete, gradiremo porvi alcune domande, proprio legate all'indirizzo scolastico da noi scelto.
La prima domanda riguarda gli "Avvocati" i quali, come sappiamo "Dovrebbero" conoscere tutti i dettami del nostro Diritto e delle varie leggi e quindi, "NELLE UNIVERSITA' " ci viene insegnato che le varie richieste, se previste dalla legge, "Devono essere accettate" affinchè il Processo abbia luogo nel totale rispetto, "In primis" dei diritti della parti.
La seconda domanda ovviamente è relativa al fatto che, come previsto dal "Codice", ogni cittadino (supportato o meno dal legale), può proporre "Denuncia" ogni qualvolta appaia palese la "Violazione" della legge penale e, considerato che in "Italia" "SUI LIBRI DI TESTO" è riportato che l'azione penale è "Obbligatoria", vi preghiamo, "NON DITECI CHE QUESTI PRINCIPI SONO RIPORTATI ESCLUSIVAMENTE SUI TESTI SCOLASTICI MA, NELLA REALTA' AVVIENE L'ESATTO CONTRARIO" !
I quattro Signori Magistrati, si guardarono in facccia ed in loro albergavano due sentimenti "Opposti".
Il primo era di gioia perchè, in qualsiasi modo, la "Verità" e la realtà dei fatti è sempre la cosa più importante e non vi è mai motivo valido per tenerla sottaciuta, chiunque sia l'interlocutore.
Il secondo sentimento fu comunque di profonda (e comprensibile) "Tristezza" in quanto quei signori, "ASSERENDO LA VERITA' " avevano appena "Distruttto" tutti i "Sogni" di quei ragazzi i quali, nella loro sincerità, nella loro onestà, nel loro candore nella loro trasparenza (e nella lloro ovvia ingenuità) cullavano il "Sogno" di diventare i "Paladini della Giustizia" affinchè chiunque sia colpevole di qualsiasi reato ne sia "Legalmente punito" così come "I più deboli" siano sempre difesi da ttutto il siatema.
In pratica i quattro Magistrati si erano resi conto di aver "Bruscamente svagliato" quei ragazzi dal loro "fantastico sogno" ma comunque, con molto garbo risposero: "Ragazzi, partendo dal ppresupposto che le varie realtà è meglio conoscerle prima che doverle "Forzatamente" vivere dopo, la risposta alle vostre domande, più che legitttime, è già insita in tutta la nostra precedente conversazione alla quale avete assistito. Evidentemente, poichè tutti noi abbiamo esternato fatti oggettivi da noi realmente vissuti, questo è dovuto al fatto che, in pratica in questo "Sistema", la realtà e ben diversa da quanto riportato nei vari testi scolastici e di conseguenza sono palesemente "Vane" anche "Tutte le Denunce" che i citadini propongono in quanto, avrebbero corso legale solo se ci trovassimo in un sistema nel quale, gli aberranti comportamenti da noi poc'anzi elencati fossero effettivamente "Banditi" dalle sedi di "Giustizia". In pratica un "Comportamento" escluderebbe di fatto il comportamento opposto e per essere più precisi, "Un comportamento legale, da parte di tutti, escluderebbe e condannerebbe qualsiasi illegalità".
Infine i quattro Magistrati, vedendo la tristezza ancora dipinta sui volti dei quattro ragazzi, aggiunsero: Ragazzi, ricordate comunque che, ogni azione (legittima o illegitttima), dipende esclusivamente e sempre dalla "Volontà" dell'uomo al quale, in particolare nella Magistratura, (ove è impossibile l'attuazione del principio di "Sussidiaretà"), nessuno può "Imporre" assolutamente niente e quindi su, adesso che dobbiamo lasciarci, vogliamo che siate ben consapevoli del fatto che l'attuale stato di cose (negativo), è e sarà "Inversamente proporzionale" al numero di tali "Volontà", più ci saranno menti come le vostre e meno spazio avrà il malaffare.
A queste parole i rragazzi tornarono a sorridere e tutti gli astanti si abbraccciarono.
In Italia hanno già "Ucciso la Giustizia", adesso tutti insieme, con il nostro impegno, cerchiamo di fare in modo che quello di riaverla "Viva" e "Giusta" "NON SIA SOLO UN SOGNO" ma una grande ed imminente "REALTA' ".
Danilo Bonelli
Nessun commento:
Posta un commento