domenica 27 dicembre 2015

All.nr.317) "IN NOME DEL POPOLO ITALIANO"

"IN NOME DEL POPOLO ITALIANO"
Ieri sera per caso, sul canale "Iris" ho visto il film di cui sopra !
Non lo conoscevo e leggendone la trama nonchè la chiara intenzione del Regista Dino Risi, quest'ultimo, già nel 1971, come da lui stesso dichiarato, voleva trasmettere alla popolazione, un chiaro messaggio e cioè che i "Magistrati", in particolar modo quelli di "Sinistra" (in pratica la quasi totalità), non hanno la minima remora a travisare la "Realtà" dei fatti e quindi, la "Verità Processuale", praticamente, al 99% dei casi è difforme se non diametralmente "Opposta" alla "Verità Storica" relativa ai fatti per i quali si stà procedendo.
Vi suggerisco vivamente la visione di questo film che, come sopra detto fu diretto in modo magistrale da Dino Risi ed interpretato dal "Top" dei nostri immensi attori ossia, "Ugo Tognazzi" nel ruolo di "Giudice di sinistra che si reca in ufficio ogni mattina con "L'Unità" sottobraccio e "Vittorio Gassman" il quale interpreta il ruolo di un ricchissimo imprenditore di quella zona.
Ok, quell'imprenditore è effettivamente un delinquente abituato a corrompere chiunque ma, quella volta sulla sua strada trova il Giudice interpretato da Ugo Tognazzi il quale, di fronte alla "Morte" di una giovane ragazza, riesce a far emergere che la stessa aveva avuto contatti con quel ricchissimo imprenditore.
Durante la visione del film si potrà vedere che il Giudice, già accecato dalla figura dell'imprenditore, cerca di ricostruire un chiaro capo d'accusa ossia "Omicidio" e l'imprenditore, non sapendo cosa fare per dimostrare la sua innocenza, "Corrompe" un testimone ma, proprio alla fine delle indagini il Giidice era riuscito ad eludere anche quella testimonianza quando, la sede scolastica ove la ragazza uccisa frequentava un corso, gli fece recapitare gli effetti personali della ragazza medesima tra i quali vi era anche un "Diario" !
Il Giudice si trova a leggere quel "Diario" per strada, camminando nelle vicinanze dello stadio alla fine della partita della Nazionale e, mentre transita accanto ad una vettura data alle fiamme, scopre che la ragazza stava palesemente "Confessando il suo suicidio" spiegando sia come ed anche fornendone le motivazioni.
Il Giudice resta qualche minuto vicino a quell'auto in fiamme e rilegge più volte quella "Prova Piena" che avrebbe "Scagionato" il suo "Nemico" e quindi cosa fa ?
Il Giudice "Getta quel Diario nel fuoco", distrugge la prova e l'imprenditore (Gassman) resta in Galera pur se "Totalmente innocente" per quell'evento.
Come detto all'inizio, il regista Dino Risi, con poche parole di commento alla sua opera, dichiarò che i "Magistrati" hanno un "Potere Discrezionale Ampissimo", in pratica senza il minimo controllo e quindi ecco che il Cancro" che ammorba l'Italia ha radici sempre più solide nonchè ramificate in questa società sotto costante ricatto della "Cosca Togata".
Ragazzi, buona visione a tutti !

In nome del popolo italiano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
In nome del popolo italiano
Pietro Tordi.png
Pietro Tordi in una scena del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1971
Durata99 min
Colorecolore
Audiosonoro
Generedrammatico
RegiaDino Risi
SoggettoAge & Scarpelli
SceneggiaturaAge & Scarpelli
ProduttoreEdmondo Amati
Casa di produzioneInternational Apollo Films
Distribuzione(Italia)Fida Cinematografica
FotografiaSandro D'Eva
MontaggioAlberto Gallitti
MusicheCarlo Rustichelli, eseguite daIl Punto
ScenografiaLuigi Scaccianoce
CostumiEnrico Sabbatini
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
In nome del popolo italiano è un film del 1971, diretto da Dino Risi. Protagonisti Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il giudice istruttore Mariano Bonifazi, prototipo del magistrato inquirente profondamente amareggiato dalla corruzione che egli percepisce prima di tutto nella pubblica amministrazione e più in generale nella società italiana sempre più inquinata dall'avidità decadente e immorale del capitalismo più becero e senza scrupoli, scopre che l'imprenditore Renzo Santenocito, archetipo del capitano d'industria disonesto, elargitore di tangenti ai politici compiacenti, avvelenatore della flora, della fauna e delle falde acquifere con le sue industrie chimiche, costruttore di scempi edilizi e deturpatore dell'agreste paesaggio italico, potrebbe essere implicato nella morte della giovane Silvana Lazzorini, una ragazza che spesso accompagnava persone ricche e facoltose a cene e festini per conto di una sedicente agenzia di pubbliche relazioni.
Un'antipatia sia antropologica che politica si manifesta fin dall'inizio del film tra i due protagonisti antagonisti: l'imprenditore Santenocito usa come mezzo di trasporto una rombante automobile sportiva Maserati Ghibli, laddove il magistrato Bonifazi guida un minuscolo ciclomotore a due tempi; l'industriale con la sua Maserati Ghibli dà un passaggio a un figlio dei fiori solo per insultarlo in base alle sue idee di sinistra e al suo abbigliamento. L'accusa di essere un parassita dicendo che per lui i giovani di sinistra, dalla componente operaista ai maoisti insieme agli obiettori di coscienza e agli anarchici, vanno tutti rinchiusi in un campo di concentramento con il filo spinato e messi ai lavori forzati 16 ore al giorno. Il figlio dei fiori ribatte in inglese dicendo di non capire l'italiano, Santenocito allora lo fa scendere imprecando di aver fatto un discorso inutile ed è allora che il figlio dei fiori lo chiama "fascista" e lo insulta dimostrando di capire l'italiano. Il magistrato si reca al lavoro portando sottobraccio il quotidianoL'Unità, allora organo ufficiale di stampa del Partito Comunista Italiano.
Durante il primo interrogatorio a cui l'industriale viene sottoposto da parte di Bonifazi, quest'ultimo chiede all'imprenditore dove si trovava la notte in cui la ragazza è morta. Santenocito contesta immediatamente i metodi del magistrato, ribattendo: «Sa chi sono coloro che hanno un alibi sempre pronto? I delinquenti! Io non ho alibi», sebbene il capitano d'industria dichiari poi di aver trascorso tutta la serata giocando a carte con il suo vecchio padre fino a notte inoltrata. Concluso l'interrogatorio, Santenocito ritorna a casa. Quindi va a parlare con il padre promettendo all'anziano di regalargli una bella vacanza a condizione che questi sia disposto a testimoniare che loro due avevano trascorso insieme, giocando a carte, la serata nella quale avvenne la morte della ragazza. Il padre non accetta, rifiutando così sia di fornire una testimonianza falsa sia conseguentemente di confermare l'alibi del figlio.
Il giorno dopo Bonifazi decide di recarsi a casa di Santenocito per interrogare il padre e avere conferma dell'alibi. Poco prima dell'arrivo del magistrato però, il padre dell'indagato viene portato via a forza dal personale paramedico di un centro d'igiene mentale: con cinismo l'imprenditore fa così internare il suo stesso padre poiché questi si era precedentemente rifiutato di dichiarare il falso, in caso di interrogatorio dell'anziano genitore da parte degli inquirenti, per aiutare il figlio. Santenocito infatti temeva che il padre, se ascoltato da Bonifazi, l'avrebbe smentito. Invece, una volta fatto rinchiudere l'anziano in una clinica psichiatrica, nessun magistrato avrebbe ovviamente potuto chiamare un insano di mente a prestare deposizione.
Mentre Bonifazi indefessamente s'ostina a cercare di acclarare la colpevolezza, da lui ritenuta certa, dello spregiudicato Santenocito, quest'ultimo cerca con altrettanta ostinazione di rigettare le accuse del magistrato. Dopo pochi giorni arrivano i risultati delle indagini della medicina legale: la ragazza assunse sostanze stupefacenti la notte della morte, inoltre nel cadavere vengono trovate tracce di "Ruhenol", un farmaco non in vendita in Italia ma facilmente reperibile in Germania.
Bonifazi allora si ricorda che Santenocito, durante il primo interrogatorio, aveva dichiarato di compiere spesso viaggi di lavoro aBerlino. Il magistrato si reca quindi a casa dell'indagato per interrogarlo di nuovo. Santenocito prima si nega e poi, uscendo di soppiatto dalla sua villa mentre di nascosto spia il magistrato, sale sulla sua Maserati Ghibli, percorre qualche chilometro, quindi ritorna indietro in modo da incrociare in maniera artatamente casuale Bonifazi sulla strada e facendo così finta di essere arrivato proprio in quel momento a casa.
Santenocito l'invita a pranzo in una trattoria sul litorale romano e i due passano una mezza giornata insieme, con l'obiettivo da parte dell'industriale di cercare di entrare in confidenza con Bonifazi. Il magistrato intuisce il tutto e lascia fare finché tra i due nasce un nuovo alterco. Bonifazi accusa l'indagato di raccontare menzogne, mentre Santenocito accusa a sua volta il magistrato di "zelo inquisitorio" motivato da "odio ideologico" nei suoi confronti arrivando perfino ad affermare: «Io rappresento tutto ciò che lei odia».
Le indagini di Bonifazi proseguono negli ambienti frequentati dalla ragazza: l'inquirente parla con l'uomo che le procurava le serate, il quale dichiara di conoscere Santenocito. Convocato di nuovo in tribunale, l'imprenditore ammette per la prima volta di aver conosciuto la giovane. A Santenocito viene così contestato di non avere un alibi la sera in cui la ragazza morì. Messo alle strette, Santenocito si rivolge a un amico imprenditore ridotto sul lastrico convincendo quest'ultimo, con la promessa di saldarne i debiti, a depositare una falsa testimonianza. Durante un nuovo interrogatorio, l'indagato dichiara che la sera della morte della ragazza rimase in casa dell'amico fino alle quattro del mattino a parlare con lui di affari.
Ma l'alibi viene astutamente smantellato dal caparbio magistrato. Bonifazi a questo punto ritiene di avere in mano sufficienti elementi per mandare Santenocito sotto processo al fine di sentenziarne, "in nome del popolo italiano", la colpevolezza per la morte della giovane. Viene quindi disposto l'arresto immediato dell'imprenditore.
Mentre Bonifazi ordina l'arresto, gli vengono recapitati da una scuola di lingue i libri di testo e un quaderno della ragazza scordati nell'edificio scolastico dopo l'ultima lezione d'inglese da lei frequentata prima di morire. Il quaderno in realtà è un diario nel quale gli esercizi di lingua inglese sono frammisti a pensieri personali. Il giudice esce dal Palazzo di giustizia a piedi e si mette a leggerne le pagine. Uno per uno, tutti gli indizi che suffragavano l'ipotesi dell'omicidio, o anche solo dell'omissione di soccorso da parte di Santenocito, cadono: la ragazza non era stata percossa, come pareva a un primo esame del corpo, ma i lividi le erano comparsi quando la sua automobile era stata tamponata. Inoltre, nelle ultime pagine, la giovane dichiara la sua ferma intenzione di uccidersi per amore (ipotesi per altro perfettamente compatibile con le risultanze autoptiche). Bonifazi legge il diario per strada negli istanti in cui la nazionale di calcio vince per la prima volta nella sua storia contro l'Inghilterra.
Tra le urla e gli atti di teppismo dei tifosi festanti, Bonifazi intravede i peggiori vizi comportamentali dell'italiano cialtrone e poco di buono da lui identificato nella persona dell'imprenditore Santenocito. Evidentemente disgustato dai suoi stessi concittadini facenti parte del "popolo italiano", il magistrato butta il diario della ragazza tra le fiamme di un'automobile inglese incendiatasi dopo essere stata ribaltata dai tifosi italiani, e per di più davanti alla legittima proprietaria, distruggendo in questo modo la prova dell'innocenza dell'avversario e pertanto condannandolo inesorabilmente a scontare un'ingiusta detenzione per un reato insussistente. Il diario brucia e su una pagina appare un appunto scritto di pugno dalla ragazza: "Ruhenol", il farmaco con cui la stessa commise quindi suicidio.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • La partita tra Italia e Inghilterra è in realtà una partita immaginaria; infatti il film è del 1971, ma solo nel 1973 (il 14 giugno, a Torino) la nazionale italiana avrebbe finalmente vinto (2-0) la sua prima partita contro la nazionale inglese, con la quale del resto non giocava dal 1961. L'episodio immaginario fu quindi utilizzato dal regista come simbolico evento epocale in grado di scatenare entusiasmi e gesti sconsiderati.
  • Intervistato negli anni di tangentopoli, ossia circa vent'anni dopo la realizzazione del film, Dino Risi ricordò di aver fatto questo film anche per riflettere già allora sull'ampiezza del potere discrezionale di cui i magistrati dispongono, e di cui forse talvolta potrebbero abusare in nome di un fine di giustizia che giustificherebbe l'uso di mezzi non ortodossi.

All. nr. 316) TOTO' CUFFARO ATTACCA ED OFFENDE GIOVANNI FALCONE AL "MAURIZIO COSTANZO SHOW" DELL'EPOCA ! DOPO L'ASCOLTO OGNUNO PUO' TRARRE LE PROPRIE CONCLUSIONI.

Ok, questa mi era sfuggita, ringrazio l'amica Monica Melani che ha pubblicato il post sulla sua pagina.
Trattasi della trasmissione Maurizio Costanzo Show di molti anni or sono quando uno degli ospiti era il Signor Giovanni Falcone ed un giovane della platea "Insorse" nei suoi confronti fino a che non gli fu data la parola.
TRutto quanto quel soggetto riuscì a "Vomitare" lo si può ascoltare nel filmato che segue ma, la cosa davvero curiosa è che quel figuro, allora molto giovane, altri non era che tale "Totò Cuffaro" ed ovviamente quì di seguito è riportato tutto il suo trascorso anche nelle "Patrie Galere" per associazione Mafiosa.

Si tenga conto che il "Cuffaro" attaccò il Giudice Falcone che, unitamente al collega e grande amico Borsellino stavano riuscendo a dimostrare la chiara trattativa "Stato-Mafia" e la incontrovertibile conferma che, oramai erano vicinissimi a dimostrare il tutto, purtroppo è data dalle Stragi di Capaci e via D'Amelio.
"Cosa Nostra" non si muove mai inutilmente ed in quel caso stavano "Perdendo la Partita" e quindi, la "Cupola" decise di procedere all'eliminazione dei due Magistrati.

Si ricorda che dopo la strage di Capaci, Paolo Borsellino, oltre a denunciare pubblicamente tutto il C.S.M. dichiarò: "Presto uccideranno anche me ma, non sarà la Mafia o meglio, gli esecutori materiali potranno anche essere di cosa nostra ma, "I Mandanti" saranno altri !


ITALIA L'EX PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA CUFFARO TORNA LIBERO DOPO 4 ANNI E UNDICI MESI. L'EX GOVERNATORE SICILIANO HA SCONTATO LA PENA Salvatore Cuffaro lascia il carcere di Rebibbia dopo aver scontato la pena per aver favorito la mafia Tweet Mafia, Totò Cuffaro dovrà risarcire la Regione Sicilia con 150 mila euro No all'affidamento ai servizi sociali per Totò Cuffaro Sicilia, nasce il Crocetta-ter. In giunta anche l'avvocato di Cuffaro 13 dicembre 2015 L'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro dopo aver scontato la condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia, torna libero. Cuffaro è stato in carcere  meno di cinque anni: 4 anni e 11 mesi. Oggi la sua scarcerazione dal carcere romano di Rebibbia. Ora che ha chiuso i conti con la giustizia, grazie all'indulto di un anno per i reati "non ostativi" e lo sconto di 45 giorni ogni sei mesi per buona condotta, torna uomo libero. Per lui è la fine di un incubo (gli amici lo chiamano "calvario") che vuole vivere in una dimensione privata. Appena uscito dal carcere Cuffaro ha detto: "La politica attiva, elettorale e dei partiti è un ricordo bellissimo che non farà parte della mia nuova vita. Ora ho altre priorità. Ho amato la politica e non rinnego nulla di ciò che ho fatto non mi sento tradito". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/cuffaro-torna-libero-governatore-sicilia-carcere-49508fb0-b5b9-4841-95f7-
a988c25b4c20.html


Questo è quello che è successo durante la trasmissione, Maurizio Costanzo Show, poi andata in diffusione nazionale. Ci sono fatti ed avvenimenti che hanno segnato l’italia,…

ATTIVOTV.IT


Cuffaro in libertà dopo sconto pena: "Ho sbattuto contro la ...

www.ilfattoquotidiano.it › Mafie

13 dic 2015 - Cuffaro in libertà dopo sconto pena: “Ho sbattuto contro la mafia. ... però, il “detenuto modello” Cuffaro ha scontato alla fine meno di cinque anni di .... non si dimenticano di Totò: e fanno la fila per andarlo a trovare in carcere.

lunedì 14 dicembre 2015

All. nr. 315) AVVISO URGENTE PER TUTTI I SINISTRI

ellissimo !!!!!!!
Dobbiamo subito informare tutti i "Comunisti" !
Ciò che vi hanno sempre raccontato, quel mondo, quell'oasi.......insomma quel cumulo di cazzate altro non è che la soluzione di questo anagramma !
(mo datte na sveja e pijate'ncaffè, si'ppoi sei de coccio cazzi tua !).

lunedì 30 novembre 2015

All. nr.314) "PRIMA CROCIATA" OLTRE 1300 ANNI SONO PASSATI MA IL CORANO E' LO STESSO ED IL CHIARO FINE "ISLAMICO" NON PUO' MUTARE E LO SI TOCCA CON MANO !"SIAMO IN GUERRA" !

Carlo Martello - Poitiers 732 - I musulmani invadono l'Europa

www.maat.it/livello2/Carlo%20Martello.htm

Ma non ci sarebbe stata Lepanto, se Carlo Martello a Poitiers nel 732 non avesse arrestato ... Gli eserciti arabi intrapresero campagne militari contro i due grandi imperi... Nel luglio 711 Roderico, re dei Visigoti, venne sconfitto dai musulmani alla foce ...Alqama venne sconfitto e morì nella battaglia di Covadonga, al-Sakra.

sabato 28 novembre 2015

All. nr. 313) GLI "ISLAMICI", "TUTTI", ANCORA OGGI FANNO QUESTO E PEGGIO, OSSIA, "OBBEDISCONO AL CORANO" ! HO FATTO UN SUNTO DI ALCUNI EVENTI, GIUDICATE VOI !-

    SIGNORI, POICHE' LA SFACCIATAGGINE E L'INFAMIA NON HANNO LIMITI, HO FATTO UN PICCOLO E MODESTO SUNTO DI EVENTI DEI QUALI SONO RESPONSABILI I CARI "ISLAMICI".
    COME SI NOTA, LA FOTO INTRODUTTIVA RENDE BENE L'IDEA, E MOLTO DURA MA, CONSIDERATO L'ARGOMENTO, APPARE NECESSARIO RENDERE IMMEDIATAMENTE L'IDEA DI COSA VERAMENTE E' QUESTO "DRAMMA", DA QUANTO TEMPO ESISTE, QUANTE VOLTE HA GIA' PROVATO, NEI SECOLI, DI INVADERE L'OCCIDENTE.
    SI, INVADERE, UCCIDERE ED IMPORSI, QUESTO E' IL LORO UNICO SCOPO E L'OBIETTIVO FINALE E' QUELLO DI GIUNGERE A ROMA ED INVADERE IL VATICANO.
    GIA' NEL 1683, QUANDO ASSEDIARONO VIENNA ERANO DIRETTI A ROMA MA FURONO FERMATI.

    COME ANTEPRIMA HO INSERITO MOLTI SCRITTI E FILMATI DI ORIANA FALLACI LA QUALE AVEVA AVVISATO CHIARAMENTE SU QUANTO STAVA ACCADENDO.

    LA SIGNORA FALLACI AVEVA PREVISTO TUTTO ED OGNI COSA SI E' EFFETTIVAMENTE VERIFICATA FINO AGLI ULTIMI ATTENTATI DI PARIGI.

    ASCOLTANDO E LEGGENDO LE SUE PAROLE SI POTRA' CONSTATARE CHE, PER MOTIVI STRATEGICI, I MUSSULMANI AVREBBERO LASCIATO PER ULTIMA L'ITALIA E COSI' E' STATO IN QUANTO, PER ORA QUESTO PAESE NON E' STATO VITTIMA DI ATTENTATI E SPERIAMO CHE QUEL BRANCO DI IMBECILLI CHE ALL'EPOCA DENIGRO' LA SIGNORA FALLACI, ADESSO RIFLETTA E FACCIA TUTTO IL NECESSARIO PER EVITARE I DRAMMI CHE HANNO GIA' VISSUTO SIA LA SPAGNA, SIA L'INGHILTERRA, LA TUNISIA E DUE VOLTE LA FRANCIA.

    PURTROPPO, RISPETTO A QUESTI PAESI, L'ITALIA E' MESSA MOLTO MA MOLTO PEGGIO PERCHE', PER LA STUPIDITA' E LA MALAFEDE NONCHE' LA COMPLICITA' DELLA SINISTRA, IN QUESTO PAESE SONO STATI FATTI ENTRARE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ISLAMICI I QUALI ATTUALMENTE SONO SENZA IL BENCHE' MINIMO CONTROLLO ED OVVIAMENTE SI DISCONOSCONO TUTTI I LORO CONTATTI NONCHE' GLI EVENTUALI OBIETTIVI DA COLPIRE.

    SIAMO IN GUERRA ED ORIANA FALLACI LO AVEVA GIA' PREVISTO, SPERIAMO CHE ADESSO SIA RECUPERATO TUTTO IL TEMPO PERSO E CHE L'INDISCUTIBILE IMPEGNO DELLE NOSTRE FORZE DELL'ORDINE RIESCA A CONTRAPPORSI AI CRIMINALI ED A SOVVERTIRE L'ATTUALE STATO DI COSE, (OLTREMODO DRAMMATICO), POSTO IN ESSERE DALLA CONDOTTA DEI POLITICANTI DI CUI SOPRA.
    IN CASO CONTRARIO (CON IL CUORE SPERIAMO DI NO), SAPREMO CHI DOVRA' ESSERE RINGRAZIATO.



    Mauro Masoni ha condiviso la foto di Marco Vasile Testai.
    6 h
    Marco Vasile Testai a La Sicilia di Matteo Salvini
    Giusto per ricordare con chi si ha a che fare... Questa foto fu scattata nel 1917, e ritrae donne armene crocifisse dai turchi durante il genocidio - appunto - degli armeni. Tale genocidio aveva motivi etnici e religiosi, e si inquadra perfettamente nello spirito che portò i musulmani, dalla penisola arabica, a conquistare i regni cristiani in Medio Oriente, Nord Africa e penisola iberica, attaccare e saccheggiare città e villaggi cristiani in tutto il mediterraneo (compresa Roma, risalendo il Tevere), conquistare la Sicilia. Poi i Turchi presero l'Asia Minore, Costantinopoli, i balcani e risalirono fino a Vienna, assediata 2 volte. Lo stesso fecero nel Mar Nero e nel Caucaso, fino al suddetto genocidio.
    L'islam è incompatibile con noi.



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    Mauro Masoni L'islam è incompatibile con il mondo intero e con la vita !
    Chi non lo ammette ne è complice come la sinistra italiana che ha fatto invadere l'Italia a spese dei cittadini.
    E non solo dal punto di vista economico che è un costante latrocinio !
    Pregasi vedere Parigi (due volte), Madrid, Londra Tunisi etc.
    Bruxelles è sotto coprifuoco ed all'Italia hanno apertamente dichiarato guerra.
    Ma possiamo stare tranquilli, Renzi ha imparato a cantare "La Marsigliese" !

    Mi piaceRispondi56 h
    Mauro Masoni

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    Mauro Masoni ha condiviso un link.
    21 h

    di GUGLIELMO PIOMBINI* Per il mondo occidentale e…
    MIGLIOVERDE.EU|DI LEONARDO STANCHINO FACCO
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    Mauro Masoni
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    ADESSO TAGLIO CORTO IN QUANTO, DI MATERIALE MI SEMBRA CHE NE SEGUA A SUFFICIENZA PER FARSI UNA CHIARA IDEA RIGUARDO A QUEI POPOLI CON I QUALI E' ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE IL DIALOGO E NE CONSEGUE CHE APPARE RIDICOLO PARLARE DI INTEGRAZIONE CON CHI VUOLE IMPORSI ESCLUSIVAMENTE CON UNA VIOLENZA INAUDITA.

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    Mauro Masoni ha condiviso la foto di Memorial Oriana Fallaci.
    21 h
    Memorial Oriana Fallaci
    7 agosto
    «Sveglia, ...«Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra!
    E alla guerra bisogna combattere».
    «Soprattutto non credo alla frode dell'Islam Moderato. Come protesto nel libro Oriana Fallaci intervista sé stessa e ne L'Apocalisse, quale Islam Moderato?!? Quello dei mendaci imam che ogni tanto condannano un eccidio ma subito dopo aggiungono una litania di «ma», «però», «nondimeno»? È sufficiente cianciare sulla pace e sulla misericordia per essere considerati Mussulmani Moderati? È sufficiente portare giacche e pantaloni invece del djabalah, blue jeans invece del burka o del chador, per venir definiti Mussulmani Moderati? È un Mussulmano Moderato un mussulmano che bastona la propria moglie o le proprie mogli e uccide la figlia se questa si innamora di un cristiano? Cari miei, l'Islam moderato è un'altra invenzione. Un'altra illusione fabbricata dall'ipocrisia, dalla furberia, dalla quislingheria o dalla Realpolitik di chi mente sapendo di mentire. L'Islam Moderato non esiste. E non esiste perché non esiste qualcosa che si chiama Islam Buono e Islam Cattivo.
    Esiste l'Islam e basta. E l'Islam è il Corano. Nient'altro che il Corano. E il Corano è il Mein Kampf di una religione che ha sempre mirato a eliminare gli altri. Una religione che ha sempre mirato a eliminare gli altri. Una religione che si identifica con la politica, col governare. Che non concede una scheggia d'unghia al libero pensiero, alla libera scelta. Che vuole sostituire la democrazia con la madre di tutti i totalitarismi: la teocrazia. Come ho scritto nel saggio Il nemico che trattiamo da amico, è il Corano non mia zia Carolina che ci chiama «cani infedeli» cioè esseri inferiori poi dice che i cani infedeli puzzano come le scimmie e i cammelli e i maiali. È il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel «Mein Kampf», e qualunque sia la versione ne ricaverete le stesse conclusioni: tutto il male che i figli di Allah compiono contro di noi e contro sé stessi viene da quel libro. È scritto in quel libro. E se dire questo significa vilipendere l’Islam, Signor Giudice del mio Prossimo Processo, si accomodi pure. Mi condanni pure ad anni di prigione. In prigione continuerò a dire ciò che dico ora. E continuerò a ripetere: «Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere».
    Questa che avete appena letto è l'ultima parte del discorso che Oriana Fallaci tenne nel 2005, quando fu insignita del Annie Taylor Award, prestigioso riconoscimento statunitense.
    I temi che Oriana Fallaci affronta sono quelli che verranno trattati dagli ospiti relatori nel «Convengo in Ricordo di Oriana» che si svolgerà nell’ambito della nona edizione del «Memorial Oriana Fallaci» che si terrà il prossimo 15 Settembre a Firenze.
    Se desiderate partecipare inviate una richiesta di accredito a: info@thankyouoriana.it
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    Mauro Masoni
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    GOOGLE + TWITTER0 632 d.C. ……. Morte di Maometto (8 giugno). 632-34 ………. Conquista araba della Mesopotamia e della Palestina. 635 …………… Conquista…
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    Piace a Massimo Fedi.
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    Mauro Masoni
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    iuseppe Fantasia Diventa fan Giornalista Attacchi a Parigi: la profezia di Oriana Fallaci, la Cassandra dell'Informazione Pubblicato: 14/11/2015 11:21 CET Aggiornato: 14/11/2015 11:21 CET Condividi Commento 247 13 novembre 2015. Parigi è di nuovo sotto attacco, "è l'11 settembre della Francia", come…
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    Mauro Masoni
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    Nello studio di Corrado Formigli si parlava di Isis, il tema a cui era dedicata l'ultima puntata di PiazzaPulita. Ospite d'eccezione, il vulcanico Edward Luttwak. Al solito, le…
    LIBEROQUOTIDIANO.IT
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    Mauro Masoni
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    Alfredo Venturini
    RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO CONDIVISO QUESTO POST E QUELLI CHE CONTINUANO A FARLO. SIETE TANTISSIMI A RICORDARE E AD APPREZZARE UNA DONNA STRAORDINARIA!
    La ferma risposta di Oriana Fallaci a Sabina Guzzanti che aveva "scherzato" sul suo cancro:
    «Giovanotta, essendo una persona civile io le auguro che il cancro non le venga mai. Così non ha bisogno di quell’esperienza per capire che sul cancro non si può scherzare. Quanto alla guerra che lei ha visto soltanto al cinematografo, per odiarla non ho certo bisogno del suo presunto pacifismo. Infatti la conosco fin da ragazzina quando insieme ai miei genitori combattevo per dare a lei e ai suoi compari la libertà di cui vi approfittate». “E nessun giullare che mi bercia addosso in piazza, nessun lanzichenecco che imbratta la mia fotografia in TV, nessun’oca crudele che mi impersona con l’elmetto in testa e deride la mia malattia, nessun corteo di cialtroni che marciano levando cartelli su cui è scritto “Oriana puttana” o “Fallaci guerrafondaia” riuscirà mai a intimorirmi, a zittirmi.”
    Commenti
    Francesco Di Lorenzo Si, davvero straordinaria!
    Mauro Masoni Si Francesco !
    Ma purtroppo siamo in un paese di iombecilli che nega anche le evidenze più lampanti.
    Oriana, anzi, La Signora Fallaci era una impareggiabile professionista la quale verificava sempre di persona prima di scrivere....Altro...

    Mauro Masoni

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    Francesco Di Lorenzo Mi piace e lo condivido perché è la verità.
    Mauro Masoni
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    Fiamma Nazionale
    Abdul Rahman Nauroz, il terrorista dell'Isis arrestato a Merano mentre progettava attentati in tutto il mondo, aveva ricevuto lo status di rifugiato politico, aveva una casa interamente pagata dai servizi sociali e riceveva il sussidio da profugo.
    I commenti aggiungeteli voi...
    Commenti
    Mauro Masoni
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    La Destra 2.0
    Noi i terroristi li andiamo a prendere in LIBIA e li ospitiamo a spese degli italiani onesti. RENZI ED ALFANO DIMETTETEVI.


    Ormai in Italia ci auto discriminiamo per non dare fastidio agli islamici. Una vera e propria invasione nella nostra vita quotidiana
    ILGIORNALE.IT


    All'attacco contro le postazioni ISIS in Siria si sono unite anche le navi della Marina Militare russa di stanza nel Mar Caspio.
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    Mauro Masoni
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    Le chiediamo di parlare, ancora una volta. Di ripetere le parole che – quasi quindici anni fa, ormai – sono state respinte con fastidio, con sdegno e con derisione. Ma che oggi…
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    E mo so' cazzi
    25 luglio
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    Trapani – L’asilo dei bambini, il Don Bosco, è stato devastato dai sedicenti profughi africani, che l’hanno occupato nei giorni scorsi per protestare contro le condizioni di…
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    Chiaro!


    Oriana Fallaci censurata su richiesta del Pd

    Di Redazione, il  - # - Replica
    oriana_fallaciVietato dire o far pensare che Oriana Fallaci ci aveva visto giusto. A raccontare cosa è successo in regione Lombardia è Il Giornale:
    La bandiera francese in mezzo a quella italiana e a quella europea. La scritta «Je suis Paris» sui monitor dell’aula.
    E la Marsigliese intonata prima del minuto di silenzio. Il Consiglio regionale della Lombardia ricorda così le vittime degli attentati di Parigi. Ma il vero banco di prova per dire no al terrorismo è la seduta di oggi, in cui l’aula è chiamata a votare un ordine del giorno all’unanimità. In teoria. Sembra scontato che, da destra a sinistra, tutti i consiglieri condannino gli estremismi e la violenza dei fanatici. Eppure i punti interrogativi che pendono sul voto unanime sono parecchi. Uno su tutte: il tema moschee. E poi la censura dei libri di Oriana Fallaci nelle scuole.
    Ieri pomeriggio è stato trovato un accordo nella maggioranza di centrodestra sulla bozza dell’ordine del giorno per cercare anche il consenso del Pd. In sostanza, resta l’invito al governo a prendere spunto a livello nazionale dalla legge lombarda che impone regole urbanistiche severe per l’apertura di nuovi luoghi di culto (in particolare le moschee), legge che è stata impugnata da Palazzo Chigi. Non è stata invece inserita la richiesta della Lega di diffondere nelle scuole i libri di Oriana Fallaci, ma sembra ci sia l’accordo politico di intitolare alla memoria della scrittrice una sala del Pirellone. L’ordine del giorno del centrodestra invita anche a stanziare maggiori risorse finanziarie nel settore della sicurezza; a intensificare controlli sistematici e coordinati alle frontiere, a prevedere militari dell’esercito italiano nelle nostre città, a controllo dei luoghi ritenuti maggiormente a rischio di attentati. Sul nodo moschee c’è chi, come Ncd, vorrebbe discutere dell’argomento in un altro momento. E chi, come Fdi e Lega, vuole che la legge lombarda sui luoghi di culto sia trattata subito e riconosciuta come modello per un metodo di lavoro comune a livello nazionale. «Se non sarà così – spiega Riccardo De Corato a nome di Fratelli d’Italia – allora non voterò. I documenti unitari non servono. Se sono trasversali a tutti vuol dire che non dicono nulla. Se entrano nel merito dei problemi allora non sono unitari».
    Più morbida la posizione di Luca Del Gobbo, capogruppo del Nuovo centro destra: «Se, di fronte a fatti come quelli di Parigi, non sappiamo dire un no unitario, allora capisco la gente che non va più a votare». Se la versione dell’ordine del giorno risulterà troppo «estrema», il Pd presenterà una versione alternativa. I nodi da sciogliere non sono di poco contro. E non è scontato che venga rispettato l’appello del presidente Roberto Maroni che ha chiesto un «no unanime» al terrorismo. «Mi auguro – spiega il governatore – che al di là delle divergenze su alcuni punti, ci sia l’unità d’intenti di tutta l’assemblea e delle forze politiche qui rappresentate». Per Maroni si tratta di «uno sforzo» per dare un segnale forte: «Le istituzioni rispondono al terrorismo con una voce unica». Durante il suo discorso di commemorazione, il presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo fa appello a «all’unità» delle forze politiche. L’invito è a «non cadere nella trappola di pensare che tutti gli islamici siano terroristi, anche se non dobbiamo ignorare che oggi tutti i terroristi sono islamici».
















      • 11 MARZO 2014

      Le bombe di Madrid, dieci anni fa

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      Terrorismo, 10 anni dall’attentato nella metro di Londra: “Oltre 1.000 agenti per blindare la City” (FOTO)











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      Mondo











      Il 7 luglio 2005, la capitale britannica subì uno dei più violenti e sanguinari attentati della sua storia: quattro bombe piazzate da Al Qaeda su mezzi del trasporto pubblico uccisero 56 persone, compresi i quattro kamikaze, e ne ferirono 700. Oggi la City ricorda i propri morti e l'allerta è elevata: le minacce sui profili Twitter vicini a Daesh e un carico di mitragliatrici Skorpion intercettate dalla National Crime Agency e destinate a gang criminali in contatto con cellule jihadiste hanno fatto salire la tensione



      Charlie Hebdo, strage a Parigi: 12 morti. “Identificati gli attentatori”



      Mondo









      Un commando di tre uomini incappucciati ha assaltato la sede del giornale satirico francese, noto per le sue vignette sull'Islam, e ha aperto il fuoco al grido di "Allah akbar". Si tratta di due fratelli franco-algerini e di un giovane senza fissa dimora. Sono Saïd Kouachi (34), Chérif Kouachi (32) - entrambi nati a Parigi - e Hamyd Mourad (18)




        Guida agli attentati di Parigi - Il Post

        www.ilpost.it/2015/11/18/guida-attentati-parigi/

        Mondo; 18 novembre 2015 ... Gli attentati sono stati rivendicati dall'ISIS (o StatoIslamico), un gruppo estremista islamico che negli ultimi 18 mesi ha occupato parte ... Abaaoud era stato collegato agli attentati di Parigi per diversi motivi.

        Nelle notizie
        Immagine per il risultato di tipo notizie
        Ammesso che rimanesse ancora qualche dubbio, gli attentati di Parigi del 13 novembre ...











      Attentato in Tunisia, terroristi attaccano museo: venti morti
      L'Ambasciata: «4 sono italiani»

      Irruzione nel Museo del Bardo, dove sono stati tenuti in ostaggio decine di turisti. Poi il blitz delle forze dell'ordine: uccisi anche due terroristi. Le vittime italiane tutti passeggeri della Costa Fascinosa

      di Alessia Rastelli, Federica Seneghini, Marta Serafini


      (Twitter)