sabato 9 luglio 2011

All.nr. 55) "L'IMMENSO FABRIZIO SAPEVA DIRLO CON LA MUSICA"

pubblicata da Mauro Masoni il giorno sabato 9 luglio 2011 alle ore 17.44
 
"UN GIUDICE"
IL GRANDE FABRIZIO DE ANDRE' EVIDENTEMENTE INCONTRO' UN MAGISTRATO CHE GLI ISPIRO' I VERSI CHE SEGUONO.
IL SOGGETTO CHISSA' DA QUALI TURBE PSICHICHE ERA TORMENTATO.
MA SE IL GRANDE FABRIZIO FOSSE CAPITATO AL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI PISTOIA AVREBBE AVUTO LE ISPIRAZIONI PIU' DISPARATE.
IL "MATERIALE" NON GLI SAREBBE MANCATO DI SICURO ED ANCORA, CON LA SUA MENTE ARGUTA ED ATTENTA AVREBBE COLTO GLI EPISODI "ABERRANTI" CHE RAPPRESENTANO LA REALTA' DI QUEL "TRIBUNALE".
Testo Un Giudice
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Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.
Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.
Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d’una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d’un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.
E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell’ora dell’addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.

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