domenica 25 novembre 2012

All.nr.124) "A VOI TUTTE LE INTERPRETAZIONI DEL CASO" COMUNQUE LA PRECISAZIONE NON GUASTA - GIUDICATE LA SECONDA PARTE -

"A VOI TUTTE LE INTERPRETAZIONI DEL CASO" COMUNQUE LA PRECISAZIONE NON GUASTA.
                   GIUDICATE LA SECONDA PARTE

pubblicata da Mauro Masoni il giorno Domenica 25 novembre 2012 alle ore 12.20 ·


Preso atto che il post più visitato del mio blog http://moonposter.blogspot.com è il nr. 71 ove (come nel nr. 73 e nel nr.96) è ben riportata e descritta la figura di tale "Paladini Renato" luogotenente dell'arma dei cc. e comandante della sezione di P.G. dell'Arma presso il Trib. di Pistoia, mi è stato fatto notare che il di lui fratello, Paladini Giovanni è un ex appartenente alla Polizia di Stato e da qualche anno Parlamentare rappresentante dell'I.D.V. in Liguria fino a poco tempo fa (adesso disconosco a quale gruppo appartenga).
Ovviamente ognuno è libero di pensare ciò che vuole ma, il verificare che il Paladini Renato, il cui comportamento nella vicenda che mi riguarda è stato "Aberrante" nonchè Vergognoso in quanto per "Obbedire" tacitamente alla Casta dei Magistrati ha "Volutamente Ignorato" il Verbale dei rilievi del "SUO" collega NOCERA Pasquale (approfittando della "Morte"di quest'ultimo al fine di non contestare il già evidente ed avvenuto "Occultamento di atto vero" ed il conseguente "Falso Ideologico" al "Figuro" MASSA Massimoo Manfredi, l'unico soggetto che veniva nominatto nonoostante la pronuncia del Trib. di FI dalla quale si evince che il soggetto è totalmente privo di titoli può avere ulteriori spiegazioni e comunque si ricorda che qul Verbale fu trasmesso alla c.a. del dr. COSTANTINI Luciano il quale ne omise la lettura permettendone l'occultamento al citato Massa.
In pratica mi è stato fatto notare che il Paladini Renato è in una botte di ferro in quanto in primis ha "Obbedito" alla citata "Casta" ed in seguito, mi viene fatto notare che il soggetto comunque è inattaccabile in quanto, anche senza nulla insinuare, il fratello del Paladini Renato, Paladini Giovanni è tuttora parlamentare e ciò sicuramente non guasta.Ribadisco e tengo a precisare che è ben lungi da me il pensiero che l'On. Giovanni Paladini, "SE" a conoscenza dei fatti avesse condiviso la condotta tenuta dal fratello Renato anzi, gradirei parlare con il citato OOnorevole per scambiare con lui due parole circa i fatti accaduti.Si ricorda che l'On. Paladini Giovanni risiede a Genova con la di lui moglie Marylin Fusco e Genova è proprio la sede competente per territorio e che "Avrebbe dovuto" procedere nei confronti di tuttti i Magistrati (per modo di dire) , da me denuunciati.
Comunque, per completezza di informazione, quì di seguito viene riportato quanto apparso sulla stampa relativamente ad una vicenda che vide coinvolti in svariati modi, sia Renato Paladini, Luogotenente Arma CC., suo Fratello On. Giovanni Paladini e la Sig.ra Ffusco Marylin cognata del Paladini Renato.Trattasi comunque di una vicenda di "Appalti" e sinceramente sfugge il motivo pper il quale il Paladini Renato, dell'Arma CC. abbbia tenuto il ruolo di intermediario tra un costruttore e chi doveva assegnare i citati appalti.
Forse continuando a leggere, qualcuno avrà le idee più chiare.

genova 28 ottobre 2012
Appalti, Fusco e il maritocoinvolti nelle indagini
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Genova - Renato Paladini, fratello del deputato Idv Giovanni, faceva da intermediario fra un costruttore in corsa per un appalto della Regione Liguria e l’ex vicepresidente della giunta ligure Marylin Fusco, prima che fosse emesso il bando di gara. La stessa Fusco, che del parlamentare Idv Giovanni Paladini è moglie e con lui vive a Genova, secondo la polizia quell’imprenditore sembrava «favorire», e gli avrebbe fornito indicazioni all’apparenza riservate al telefono. La Fusco, va ricordato, nel frattempo ha lasciato la giunta dopo un’altra bufera giudiziaria, essendo indagata per lo scempio del porto di Ospedaletti.
Il dato sulla mediazione del fratello, che potrebbe creare un certo imbarazzo politico proprio a Giovanni Paladini, plenipotenziario dell’Italia dei Valori dalla Spezia a Ventimiglia, è contenuto nelle carte di un’inchiesta condotta nei mesi scorsi dalla Procura di Pistoia. Lì si indagava su un giro di mazzette pagate da impresari a dirigenti locali, e alla metà di giugno erano scattati 23 arresti. Fra le persone finite ai domiciliari vi era Giordano Rosi, costruttore di Pistoia. Nei mesi precedenti era stato intercettato e pedinato, e così si erano scoperti i suoi rapporti sospetti con la Fusco e lo stesso Giovanni Paladini . «Di certe cose meglio non parlare al telefono», diceva Marylin a Rosi rimandando un abboccamento. L’impresario, per parte sua, replicava con un «allora chiamo Giovanni, e vedo quando possiamo affrontare certi discorsi». La commessa nel mirino di Giordano Rosi era quella per la realizzazione d’un ponte nel comune di Ameglia, provincia della Spezia, distrutto dall’alluvione del 25 ottobre 2011: valore 5 milioni di euro, Rosi se lo aggiudicherà, in tempi successivi alle ripetute mediazioni di Marylin Fusco e di Renato Paladini fratello di Giovanni, in via «provvisoria». La Regione avrebbe tuttavia sospeso quell’assegnazione.
Le carte in mano al Secolo XIX ricotruiscono una tempistica, e una serie di rapporti e sponde, interessanti. Il 5 novembre 2011, infatti, a dieci giorni dal disastro, la Presidenza del Consiglio dei ministri pubblica il «disciplinare di gara a procedura aperta»per la fornitura del ponte. L’appalto è gestito e sarà assegnato dalla Regione. Qual è la prima idea del costruttore toscano Rosi, che a quel lavoro è interessato e sarà arrestato sette mesi dopo per un’altra vicenda? Chiedere aiuto al fratello di Giovanni Paladini. Il quale fa il carabiniere alle dipendenze dirette della Procura di Pistoia, la stessa che sta indagando sul suo amico, intercettandolo e pedinandolo, e che lo farà arrestare all’inizio dell’estate: «Il 14 novembre 2011 (nove giorni dopo la pubblicazione del “disciplinare” di gara, anteprima del bando) - scrive la polizia - l’imprenditore Giordano Rosi chiama Renato Paladini, e si accordano per recarsi l’indomani in Liguria...Paladini lo informa che avviserà qualcuno della loro partenza e arrivo. Si ritiene possano essere i suoi familiari, il fratello Giovanni (deputato Idv) e la cognata Marylin Fusco (allora vicepresidente della Regione)». Una nuova visita di cortesia (la stesura del bando cui Rosi è molto interessato sta entrando nel vivo), va in scena il 5 febbraio 2012. Prima Rosi dà appuntamento a Renato Paladini - «sto arrivando» - poi nel primo pomeriggio chiama la figlia: «Sono al mare...dove ti avevo detto», mantenendo un linguaggio criptico. La cella telefonica agganciata da Giordano Rosi è a Genova, nel quartiere dove vivono Fusco e Paladini. «Si ritiene - insiste la Digos - che Rosi sia in compagnia di Renato Paladini e la loro presenza a Genova potrebbe essere riferita al fatto che la ditta è interessata all’appalto per il ponte nello Spezzino, che assegnerà la Regione». Varie intercettazioni documentano nelle settimane successive il prodigarsi di Marylin Fusco per informare Giordano Rosi sulla preparazione del bando: ricevendo da lui alcune indicazioni tecniche e mettendolo in contatto con chi quel bando stava predisponendo. Il 29 marzo scade il termine per presentare le offerte. Il 30 è formalizzata l’assegnazione provvisoria (poi revocata) e vince Giordano Rosi, che resta sorpreso. Chi incontra il giorno successivo Rosi, esaltato poiché avevano superato concorrenti più accreditati? Renato Paladini, fratello del deputato Idv Giovanni e cognato di Marylin Fusco: «Già che ci sono - premette il luogotenente Renato Paladini - ti volevo ringraziare dei regali per le bambine...». Non sapeva che li stavano spiando.
due pagine sulla vicenda sul Secolo XIX in edicola
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