giovedì 6 marzo 2014

ALL. NR. 211) PER NON DIMENTICARE INTERC. TEL. CONSORTE D'ALEMA E FASSINO CHE DI SEGUITO AD ANTON-VENETA, BNL E UNIPOL (tutto insabbiato), SCANDALO M.P.S. MA TUTTO TACE-

Dunque, quì di seguito vengono riproposte  le intercettazioni telefoniche tra "Consorte"; "Fassino" e "D'alema".
Naturalmente per non dimenticare che dei tre sopracitati, solo tale "Consorte" fu arrestato mentre gli altri due, i quali partecipavano attivamente ai dialoghi non è stato ravvisato nessun elemento  per procedere nei loro confronti.
Ci siamo infatti dimenticati del principio legale relativo al "Concorso di persone nel reato".
Ma non solo, considerati i nomi degli altri due interlocutori, un "Magistrato" dispose la "Distruzione" delle seguenti intercettazioni e.......vissero tutti felici e contenti.

Se Berlusconi non può farlo, le pubblichiamo noi: ecco le intercettazioni Fassino-Consorte

fassino consorteSono 73 le intercettazioni telefoniche relative all’inchiesta milanese sulle scalate bancarie Antonveneta e Bnl. Nel luglio 2005 sono state effettuate telefonate che hanno coinvolto, tra gli altri, i diessini Massimo D’Alema, Piero Fassino, Nicola La Torre e l’allora presidente del gruppo finanziario Unipol, Giovanni Consorte.
Nell’estate 2005, Il Giornale ha pubblicato il contenuto di alcuni nastri contenenti tali intercettazioni di cui sarebbe venuto in possesso Silvio Berlusconi.
Oggi, lo stesso Silvio Berlusconi è stato condannato dal Tribunale di Milano ad un anno di carcere per concorso in rivelazione di segreti d’ufficio. Due anni e due mesi comminati invece al fratello Paolo.
E’ solo una condanna in primo grado, la cui pena è coperta dall’indulto. Difficilmente si arriverà ad una sentenza d’Appello prima che scatti la prescrizione.
I testi delle intercettazioni, nel momento in cui sono stati pubblicati dal Giornale, erano ancora coperti dal segreto istruttorio. Come quasi tutte le intercettazioni che vengono pubblicate su Repubblica o Fatto Quotidiano e che riguardano lo stesso Berlusconi.
Per la tentata scalata Unipol, il 28 maggio 2011 Giovanni Consorte è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Milano a tre anni e dieci mesi e al pagamento di 1,3 milioni di euro di multa. Condannati insieme a lui l’ex-governatore di Bankitalia Antonio Fazio (3 anni e 6 mesi), l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone (3 anni e 6 mesi), Ivano Sacchetti (3 anni e sette mesi), Carlo Cimbri (3 anni e sette mesi), Vito Bonsignore (3 anni e 6 mesi), Danilo Coppola (3 anni e 6 mesi), Stefano Ricucci (3 anni e 6 mesi), Ettore e Tiberio Lonati ( 3 anni e 6 mesi), Giuseppe Statuto (3 anni e 6 mesi).
Il 30 maggio 2012 la seconda sezione della Corte d’Appello di Milano ha confermato solo le condanne per insider trading e ostacolo alle funzioni di vigilanza a Consorte e Sacchetti, riducendo le pene rispettivamente ad 1 anno e 7 mesi ed 1 anno e sei mesi, e ha assolto tutti gli altri imputati.
Fassino, D’Alema e i vertici del Pd, assolutamente intoccabili per la magistratura, non sono neppure stati indagati.
Anzi, chi ha osato “toccarli” è stato, come abbiamo visto, condannato.
Ritenendo di non vivere (ancora) in un regime e giudicando anomalo il fatto che le intercettazioni non possano essere pubblicate o diffuse solo quando rischiano di inguaiare una certa fazione politica, abbiamo deciso di pubblicare proprio oggi, giorno della condanna ai fratelli Berlusconi, i contenuti di alcune delle telefonate tra Fassino e Consorte. 
Il 5 luglio 2005 Piero Fassino, all’epoca segretario dei Ds, parlando con l’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, spiega a quest’ultimo che l’allora numero uno di Bnl, Luigi Abete, vuole vederlo per parlargli. Ecco un brano:
FASSINO: Gli… gli altri cosa fa? Perché mi ha chiamato Abete.
CONSORTE: Sì.
FASSINO: Chiedendomi di vederci, non mi ha spiegato, cioè voglio parlarti, parlarti a voce, a voce, viene tra un po’.
CONSORTE: Uhm.
FASSINO: Su quel fronte lì cosa succede?
CONSORTE: Mah, guarda, su quel fronte lì… eh noi con.. però tu… ma questa… eh… non gliela devi dire a lui…
FASSINO: Ma io non gli dico niente, voglio sapere, voglio solo avere elementi utili per il colloquio.
CONSORTE: No, no, no. No, no. Ti sto infatti…
FASSINO: Sto abbottonatissimo.
CONSORTE: Eh. No, ma ti dico anche quello che puoi dire e non dire, solo questo.
FASSINO: Ecco meglio così. Dimmi tu.
CONSORTE: Noi, sostanzialmente con gli spagnoli un accordo l’abbiamo raggiunto.
FASSINO: Sì.
CONSORTE: Anzi, non sostanzialmente ma di fatto proprio, concreto. Uhm! Naturalmente ci siamo riservati di sentire i nostri organi.
(La telefonata prosegue su argomenti personali per poi riprendere):FASSINO: Ma sarebbe un accordo che si configurerebbe come?
CONSORTE: L’accordo si configura che noi aderiamo alla loro ops…
FASSINO: Eh.
CONSORTE: Loro ci danno il controllo di Bnl Vita.
(La conversazione prosegue):
FASSINO: Vi passano a voi le quote di Bnl Vita?
CONSORTE: Sì.
(Dopo ancora qualche battuta, la telefonata va avanti così):
CONSORTE: Sì, sì e soprattutto ci danno tutti gli assets, quindi otto miliardi di euro che Bnl Vita gestisce, cioè tutta l’azienda proprio, praticamente no? Poi ci danno un altro oggetto…
FASSINO: Ehm.
CONSORTE: Che però non si può dire oggi.
(La telefonata prosegue):
CONSORTE: E poi d’altra parte il vero problema è che noi non riusciamo a chiudere l’accordo con Caltagirone, questo è il problema vero.
FASSINO: Qual è il problema?
In una telefonata successiva, sempre del 5 luglio 2005, Fassino lancia a Consorte l’allarme rosso perché Abete è da Prodi:
FASSINO: E’ arrivato qui Abete tutto trafelato.
CONSORTE: Cosa voleva?
FASSINO: Non ho capito niente.
CONSORTE: Qual è la proposta?
FASSINO: Proposta non ce n’è, non ho capito niente. Abete ha lavorato Prodi dicendogli che fate l’operazione senza i soldi per gestirla.
CONSORTE: Ma questo lo dice lui.
FASSINO: Io ti sto facendo il quadro.
CONSORTE: Ma, va beh, qual è la proposta.
FASSINO: Ma non mi ha avanzato nessuna proposta.
Il 14 luglio 2005 Consorte parla al telefono con Massimo D’Alema:
D’ALEMA: Facci sognare. Vai!
CONSORTE: Anche perché se ce la facciamo abbiamo recuperato un pezzo di storia, Massimo. Perché la Bnl era nata come banca per il mondo cooperativo.
D’ALEMA: E si chiama del Lavoro, quindi possiamo dimenticare?
CONSORTE: Esatto. E’ da fare uno sforzo mostruoso ma vale la pena a un anno dalle elezioni.
D’ALEMA: Va bene, vai!
Il 17 luglio 2005, alla vigilia del lancio ufficiale dell’Opa di Unipol, Fassino chiama Consorte alle 21.57, si fa spiegare i particolari della scalata e si arrabbia contro chi ha osato criticare l’operazione:
FASSINO: Hai visto gli attacchi furibondi che stanno facendo a me?
CONSORTE: Eh!
FASSINO: Giorno dopo giorno, è una cosa pazzesca!
CONSORTE: Sì, infatti, una roba indecente.
FASSINO: Oggi ho fatto una telefonata di fuoco a Montezemolo. Gli ho detto: adesso basta. Volete la guerra? L’avrete. Dico eh!
CONSORTE: Ma sai perché, Piero? Hanno perso!
FASSINO: Perché abbiamo messo le mani nel loro.
CONSORTE: Sai, domani verrà fuori una cosa, adesso te la dico con grande chiarezza. Noi domani usciremo che le azioni degli immobiliaristi le comprano tre banche mondiali.
FASSINO: (risata)
CONSORTE: Che sono la Nomura, la Deutsche Bank e la Credit Suisse.
FASSINO: Quindi non le comprate voi.
CONSORTE: No, le comprano quattro banche italiane, quattro cooperative e Hopa.
FASSINO: Fate una società?
CONSORTE: No, no, no. Loro comprano il 21,2 e si tengono le azioni. Io lancio l’Opa.
FASSINO: E li prendo da loro.
CONSORTE: No, se mi arrivano le azioni dal mercato loro rimangono alleati nostri. Industriali. Noi arriviamo al 51 per cento, loro detengono il 36.
FASSINO: Ma è straordinario.
CONSORTE: Domani saranno esterrefatti. Oggi, quando gli ho detto ai nostri amici cooperatori quello che mi sono inventato, ti giuro su Dio, mi hanno fatto un applauso.
FASSINO: Comunque la banca ce l’avremo saldamente in mano.
CONSORTE: Saldamente in mano. Questo non se l’aspetta nessuno.
FASSINO: Bene, bene, bene. Bene, Giovanni eh.
CONSORTE: Abbiamo messo fuori tutti gli immobiliaristi, Piero.
FASSINO: E io guarda, io sono proprio incazzato perché hanno, anche oggi il Sole 24 Ore, una pagina intera. Sono dei veri figli di puttana.
CONSORTE: Sono dei figli di puttana perché le hanno provate tutte a denigrarci eccetera. Adesso, quando è finito, io domani posso parlare. Noi piano piano diremo tutto. Abbiamo fatto un progetto industriale della Madonna che noi possiamo fare perché abbiamo sei milioni e trecentomila clienti qua. I baschi no, i baschi svuoterebbero, stanno svendendo. Volevano svendere Bnl e lo diremo, nel senso che la testa pensante è a Madrid, Bnl diventava solo una succursale, una rete. Invece noi vogliamo farla diventare tra le prime banche italiane.
FASSINO: Senti, questa storia che ho letto sui giornali, Gavio eccetera. Ci sono dentro loro come?
CONSORTE: Gavio entra con un 0,5. Marcellino Gavio.
FASSINO: Uhm, uhm, uhm. Insieme a chi? Bonsignore (Vito Bonsignore n.d.r.)?
CONSORTE: Perché lui? No, Bonsignore esce.
FASSINO: Esce? E come mai lui entra?
CONSORTE: Gavio entra perché ha capito che aria tira, che l’aria cambia e siccome lui, Impregilo vuole lavorare con le cooperative…
FASSINO: Ho capito, ho capito.
CONSORTE: Non c’è nessuno che fa niente per niente, Piero, a ‘sto mondo eh!
Il 18 luglio 2005, Consorte chiama Fassino per la “lieta novella”. E’ la famosa telefonata “Allora? Abbiamo una banca?”. 
CONSORTECiao Piero, sono Gianni.
FASSINOAllora? Siamo padroni della Banca?
CONSORTE: È chiusa, sì.
FASSINO: Siete padroni della banca, io non c’entro niente (ride).
CONSORTE: Si, sì, è fatta.
FASSINO: È fatta.
CONSORTE: Abbiamo finito proprio cinque minuti fa, è stata una roba durissima però, insomma…
FASSINO: E alla fine cosa viene fuori? Fammi un po’ il quadro, alla fine.
CONSORTE: Alla fine viene fuori che noi abbiamo… eh… diciamo quattro banche… dunque, quattro cooperative…
FASSINO: Sì..
CONSORTE: Che sono…
FASSINO: Che prendono?
CONSORTE: Quattro cooperative il 4% (…)
FASSINO: Diciamo Adriatica, Liguria…
CONSORTE: Piemonte… e Modena.
FASSINO: E Modena, perfetto. E poi?
CONSORTE: Poi ci sono, diciamo quattro banche italiane…
FASSINO: Sì.
CONSORTE: Che l’un per l’altra hanno il 12% (…) Poi abbiamo tre banche internazionali, che sono Nomura, Credit Suisse e Deutsche Bank…
FASSINO: Uhm…
CONSORTE: Che hanno l’un per l’altra circa il 14 e 1/2%…
FASSINO: 14 e 1/2%…
CONSORTE: Sì, poi abbiamo Hopa che ha il 4 e 99…
FASSINO: Sì
CONSORTE: Poi abbiamo 2 imprenditori privati: Marcellino Gavio e Pascop, che hanno l’1 e 1/2…
FASSINO: Insieme?
CONSORTE: Insieme. E poi ad oggi c’è Unipol che ha il 15…
FASSINO: Chi? Unipol?
CONSORTE: Unipol. Quindi la prima cosa è che queste quote acquisite sono… sono state acquisite da… non da noi, ma dagli alleati…
FASSINO: Uhm
CONSORTE: Dagli immobiliaristi che sono totalmente fuori…
FASSINO: Tu adesso…
CONSORTE: Io?
FASSINO: Che operazione fai dopo questa?
CONSORTE: Ho lanciato l’Opa!
FASSINO: Hai già lanciato l’Opa obbligatoria?
CONSORTE: Esatto, questa mattina…
FASSINO: Sì.
CONSORTE: Allo stesso prezzo…
FASSINO: Sì…
CONSORTE: Al quale sono state fatte le cessioni delle quote delle azioni degli immobiliaristi…
FASSINO: Due e sette?
CONSORTE: Esatto. Per eliminare ogni tipo di speculazione che non… non sono trattate tutte allo stesso modo…
FASSINO: E certo, bene!
CONSORTE: La legge ci avrebbe permesso di lanciare a 2 e 52…
FASSINO: E la BBVA cosa offre?
CONSORTE: 2 e 52, ma in azioni. Noi offriamo soltanto cash!
FASSINO: Cazzo!
CONSORTE: No? Quindi è una cosa totalmente diversa. E in realtà noi abbiamo già in mano il 51 però.

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