domenica 8 giugno 2014

All. nr.218) LA "TELENOVELA" DELL'ANNO-C.S.M.-T.A.R.-CONSIGLIO DI STATO CONTINUA CON UA NUOVA FIGURA: IL "COMMISSARIO AD ACTA"

  • Mauro Masoni Ragazzi non dimentichiamo che siamo in "Italia" !
    Ossia nel paese ove i "Gineprai" prodotti dai giochi di "Palazzo" sono infiniti, ove "Scompaiono" anche i fatti più gravi (es. Monte dei Paschi ove un funzionario è stato definito "Suicida" (ma non ci crede nessuno) e la ditta "Tirreno Power di tale De Benedetti ha causato la "Morte" di circa -4oo- persone) perchè chi detiene il potere (la magistratura), per entrare dalla porta ed acquisire tutti gli elementi idonei per le dovute contestazioni,
    detiene anche il potere per far uscire dalla finestra tutto quello che le varie "Caste", per interessi "Convergenti" decidono di far uscire.
    In pratica in Italia continua ad essere vero il tutto ed il contrario di tutto ed in questo stile chiaramente "Massonico-Mafioso", i cittadini comuni si perdono.
    Nel mio blog è contenuto il post nr.194 il quale contiene l'intervista al Sig. Edoardo Mori il quale, per oltre -40- anni è stato Giudice in Italia.
    Il Sig. Mori non evita e non raggira nessuna delle domande a lui poste anzi, risponde sempre con la chiarezza che lo ha sempre contraddistinto.
    Il Sig. Mori ovviamente, vista la sua esperienza diretta, giunge a far paragoni con la "Giustizia" in altri paesi europei e la "Parvenza" di giustizia esistente in Italia.
    Leggendo quell'intervista, anche chi è al di fuori di determinati meccanismi potrà comprendere come, in "Italia" possono aver luogo determinate "Farse".
    Ma ecco, proprio mentre stò scrivendo il presente, alzandomi per un caffè, la mia attenzione è attratta dal quotidiano "La Nazione" di ieri ove è riportato un ulteriore sviluppo riguardo alla oramai annosa e ridicola vicenda che vede coinvolti tale Renzo Dell'Anno (proc. C. di Pistoia) ed il C.S.M. che, come sapiamo è l'organo di autogoverno della "Magistratura".
    Ebbene, nel 2012 il C.S.M. "NON" rinnovò l'incarico al soggetto Dell'Anno e, stranamente il c.s.m. fu oltremodo chiaro circa le motivazioni.
    (motivazioni che qualsiasi cittadino abbia avuto a che fare con il "Dell'Anno", non può che confermare).
    Infatti i punti cardine della Non riconferma sono due ossia: ""Gravi carenze professionali ed inoltre (fatto gravissimo), il c.s.m. ha dovuto tenere conto anche che il soggetto Dell'Anno ha privato costantemente e tassativamente tutti i suoi Sost., dell'autonomia che per legge gli "Deve" essere riconosciuta.
    In pratica a Pistoia si procedeva penalmente solo nei confronti di coloro per i quali il ""Dell'Anno" aveva concesso (bontà sua), l'autorizzazione.
    Per essere più chiari, a Pistoia l'azione penale non era conseguente ai precetti della legge ma, esclusivamente alla "Volontà" del citato "Dell'Anno".
    Il C.S.M. ha riconosciuto al "Soggetto" di aver smaltito una parte dell'arretrato presente ma, lo stesso C.S.M., non ha potuto fare a meno di constatare  (stranamente), che ciò è avvenuto perchè una infinità di denunce sporte dai cittadini, anche per delitti gravi, per ordine del Dell'Anno, venivano inserite in modelli "Fatti non costituenti reato" o, addirittura in modelli "Contro ignoti" nonostante nella denuncia fossero ovviamente presenti tutte le generalità della persona denunciata.
    Appare ovvio che, così facendo l'arretrato viene smaltito, basta porsi nella più totale "Inezia" ed il gioco è fatto.
    C'è un piccolo particolare che al C.S.M. non è sfuggito ossia che, ogni cittadino che propone una denuncia, si attende che la "Giustizia" faccia il suo corso e non che il tutto venga "Aprioristicamente" "Insabbiato".
    Comunque, tornando alla controversia C.S.M./Dell'Anno, come sopra riportato il soggetto non fu riconfermato e le motivazioni furono chiare.
    Ma in Italia esistono anche i T.A.R. ed il soggetto non mancò di ricorrere a quello del Lazio che, stranamente annullò la delibera del C.S.M.-
    Immediatamente lo stesso C.S.M. si pronunciò nuovamente ribadendo il secco "NO" alla riconferma del Dell'Anno con la qualifica di Proc. capo.
    Ma lo stesso Dell'Anno ricorse nuovamente allo stesso T.A.R. il quale, con altra sentenza, il giorno 26 del mese di maggio 2014, annullò nuovamente la decisione del C.S.M.-
    Infine si è pronunciato il consiglio di stato che in pratica ha annullato il tutto ed il citato T.A.R. del Lazio nonostante la sua sentenza sia immediatamente esecutiva, ha stabilito che la "Terza" valutazione la dovrà fare un "Commissario ad acta" (boh), nominato dal presidente della corte di cassazione.
    L'articolo termina ricordando che, ovviamente non è escluso un nuovo ricorso del C.S.M. contro quest'ultima pronuncia del T.A.R.

    Al fine di rendere il più chiara possibile la condotta del noto "Dell'Anno", quì di seguito si puntualizza che il soggetto, nella sua richiesta di "Archiviazione" della "Terza" denuncia ebbe a definire (vergognosamente), come ""Mie Deduzioni prive di fondamento e conseguenti al trauma subito, tutto quanto segue:

    1) Il verbale dei rilievi del M.llo NOCERA Pasquale, occultato dal MASSA e, perso altre due volte sia dalla procura che dal tribunale non è una mia “deduzione”-

    2) Il Verdetto di un giurì d’Onore (sempre ammesso in sede penale, 596 c.p.) non è una mia “deduzione”.-

    3) Il rigetto del Tribunale di Firenze alla richiesta di iscrizione a quell’albo periti, proposta dal MASSA non è una mia “deduzione”.-

    4) Che un Ufficiale di P.G. (il Luogotenente Paladini, all'epoca M.llo dell'Arma cc.) abbia ignorato l’esistenza del verbale dei rilievi redatto da un suo collega (M-llo Nocera Pasquale del N.O.R.M. di PT), non è una mia “deduzione”.-

    5) Che qualcuno abbia scritto che il MASSA non ha mai dichiarato di essere Ingegnere (il Giudice Tredici Roberto in motivazioni di sentenza di Ass. nonostante fosse a conoscenza che il citato Massa presentava le sue "Consulenze" su carta intestata recante il titolo di Ing.  e che una volta, fu proprio il giudice Tredici a nominare come suo perito "L'Ing. Massa Massimo Manfredi.), non è una mia "deduzione".

    6) Che qualcun altro (la denunciata Giudice Selvarolo Rosa),si sia pronunciato in Giudizio, nonostante l’assenza dal fascicolo, non solo dell’ormai noto verbale ma anche del prestampato stazione cc. Non è una mia “deduzione”.-

    7) Che il sottoscritto, con atto di denuncia del 29.07.06, abbia messo al corrente di ciò il Sig. Procuratore Capo non è una mia “deduzione”.-

    8) Che qualcuno (sempre il Giudice Selvarolo Rosa),ha scritto che l’unica consulenza tecnicamente corretta è quella “dell’Ing. MASSA, (all’epoca ancora veniva definito così) a fronte delle altre cinque che riportano il contrario non è una mia “deduzione”.-
    Ecco il comportamento di un soggetto che percepisce lo stipendio da "Procuratore Capo" e che (procurando un costo assurdo per la comunità), si indigna quando il C.S.M. "NON" lo riconferma con quella carica e si permette di dare il via ad una serie di "Manfrine" che sarebbero incompprensibili per ogni altra nazione. 

    DOMANDA: "MA DOVE CAZZO SIAMO ? E SOPRATUTTO, DOVE CAZZO CI PRESENTIAMO".
    Le motivazioni del C.S.M., tradotte in linguaggio corrente tra "Quattro amici al bar", sono:
    1) "Gravi carenze professionali"= il "Soggetto" è un incapace !
    2) "Lo stato dittatoriale con il quale il soggetto ha privato i suoi Sost. di qualsiasi autonomia= Totale insopportabile arroganza del soggetto nonchè manifesta malafede del medesimo dovuta o, a interessi propri o di amici degli amici.
    Stop e "W l'Italia" !

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