domenica 20 luglio 2014

ll.nr.223) A QUALCUNO DARA' FASTIDIO MA, IN SEGUITO ALL'ASSOLUZIONE IN APPELLO PER IL CASO "RUBY" QUALCHE MAGISTRATO DICE LA VERITA' "CONFESSIONE DI UN MAGISTRATO" AL CORRENTE DEI FATTI MA, PER CHIUNQUE NON SIA "OTTUSO" NIENTE DI NUOVO SOTTOLIL SOLE.

 
A parte che in "Europa", (tutti paesi dove la "Giustizia" è tale e funziona), presumo sappiano in quale ridicolo ed infame modo viene amministrata la "Giustizia" (o presunta tale) in "Italia.
Quì di seguito viene riportata l'intervista integrale che un Magistrato, il Dr.Tony, ha rilasciato al quotidiano "Il Foglio".
Niente di nuoivo sotto il sole ma stavolta non è un "Giornalista" come Feltri a dire che Berlusconi, se non fosse entrato in politica non avrebbe avuto il minimo problema e se, nel caso avesse scelto di schierarsi a "Sx", sarebbe stato il re d'Italia" incontrastato.
Ok, questo procedimento era una "Novella" ed ogni tanto si incontrano "Magistrati" che non si lasciano condizionare da niente e da nessuno (come dovrebbe essere sempre).
Tra i vari link che ho lrtto, ne ricordo uno che riporta tutta una lista di procedimenti nei confronti del cittadino Berlusconi Silvio il quale, a seguito dell'unica sentenza di condanna passata in giudicato, viene definito"Il pregiudicato".
Ok, la Cassazione si è pronunciata ma nessuno prende atto che il cittadino Berlusconi Silvio, per quegli addebiti, non è ne imputabile ed ovviamente nemeno punibile e quella "Condanna" è frutto di una decisione presa a tavolino per eliminare il soggetto dalla scena politica e per eseguire gli "Ordini" della sig.ra Merkel la quale non perdonò a Berlusconi il fatto che lo stesso volesse (giustamente) uscire dalla "TRuffa" conosciuta con il nome di "Euro".
I fatti sono "Oggettivi", un cittadino è responsabile di ciò che firma e Berlusconi è privo del potere di firma, colui che lo detiene è il Sig. Confalonieri il quale, come sappiamo, fu assolto da quegli addebiti perchè "Il fatto non sussiste" già nell'ottobre 2012, così come Silvio Berlusconi fu assolto per gli stessi fatti nel marzo 2013.
Poi, nel luglio successivo ebbe luogo il palese "Falso ideologico" del noto giudice "Esposito".

Infine, agli inizi di luglio 2014 è giunta l'assoluzione della corte di appello di Milano per il noto caso "Ruby" in quanto "Il fatto non sussiste".
 Preso atto di quanto sopra, (e di quanto segue), allo stato dei fatti, anche tutte le altre vicende compiutamente elencate da quel signore, per ora non sono che altre "Novelle" e sarebbe gradito che lo stesso signore, dedicasse un pò del suo tempo a cose serie ed oltremodo gravi come per esempio, la "Morte" di 347 persone,causata dal disastro ambientale di cui è responsabile tale "De Benedetti Carlo", unitamente ai suoi dipendenti (complici) ed appartenenti alla ditta Tirreno Power di Savona.
Ma forse, di fronte al più grande evasore fiscale di sempre (225 milioni evasi), in quanto tessera nr. -1- del "PD", ci si deve inchinare anche di fronte alla "Strage" di 347 persone.
Sarebbe sufficiente leggere la sentenza di rinvio a giudizio firmata dal G.I.P Francesca Giorgi di Savona ma evidentemente la morte di 347 persone non è ritenuto un fatto degno di nota e quindi i vari "PD" preferiscono impiegare il loro tempo per parlare di "Novelle" e falsi vari purchè l'biettivo sia il cittadino Berlusconi Silvio.
A proposito della vicenda "Mediatrade", si ricorda che la suprema corte, la settimana scorsa (nella prima quindicina di luglio), ha assolto nuovamente perchè "Il fatto non sussiste", sia Confalonieri Fedele che Berlusconi Piersilvio.
(come lo stesso Confalonieri fu assolto, sempre perchè "Il fatto non sussiste", anche nell'ottobre 2012 dalla II° sez. della suprema corte e così come Silvio Berlusconi fu assolto nel marzo 2013, dalla III°sez. per "Non aver commesso il fatto".
La III° sez. della cassazione specificò anche che "Quel fatto" il cittadino "Berlusconi Silvio" "NON" avrebbe potuto commetterlo e l'unica persona che avrebbe potuto, (Confalonieri), era già stato giudicato ed assolto dalla II° sez., pochi mesi prima.
Mah, voi che ne dite, per me non sarebbe stato male se la Procura di Milano avesse impiegato quelle centinaia di milioni di euro per combattere il crimine (quello vero) lasciando le "Novelle" al Sig. "Andersen".

La confessione

Il magistrato Piero Tony a il Foglio: "Così le toghe volevano fregare Berlusconi"

Dopo la sentenza nel processo Ruby, c'è delusione tra le stanze della procura di Milano. La sconfitta è devastante. In un solo colpo sono cadute tutte le accuse della Boccassini e soprattutto delle toghe rosse che hanno infilzato l'ex premier sul caso Ruby. Sono tanti i processi polticizzati che in questi anni ha dovuto subire il Cav. Indizi ad hoc, intercettazioni usate in modo improprio, il tutto per abbattere un nemico politico. A smascherare le toghe ci pensa un collega, Piero Tony, ex procuratore capo di Prato che in una lunga intervista a il Foglio spiega come certe inchieste vengano pilotate dagli stessi pm. "Il processo non è più un semplice processo ma è una gogna, a volte una vergogna, e chi ha coscienza del suo lavoro sa come funziona, sa i giochi che si fanno con gli imputati e sa come si usano le intercettazioni, le carte, gli spifferi, le indagini, gli arresti. Beh, io dico no. E lo dico da sinistra. Lo dico da militante di una corrente di sinistra. Lo dico dopo aver girato mezza Italia. E lo dico dopo trent'anni di carriera. La giustizia, purtroppo, in Italia non sempre funziona come dovrebbe funzionare. Sarebbe bello, sarebbe un sogno, dire che è solo un problema di riforme, di scelte del governo, di leggi fatte e di leggi non fatte. C'è anche quello, sì, ma il problema è nostro, prima di tutto, e fino a quando non cambieremo noi non sarà possibile cambiare nulla".

Gli eccessi delle toghe - Poi fa un salto nel passato: "La verità è questa, è dagli anni Settanta che i magistrati vivono con il cautelare, lo usano in modo discrezionale, con molti eccessi, e lo usano come se fosse un modo per determinare la certezza della pena. Il ragionamento è logico: non so come andrà a finire questo processo ma per far sì che il mio indagato possa avere una punizione intanto lo metto dentro. Non è sempre così, ovvio, ma la storia ci insegna che questo metodo è andato a peggiorare nel corso del tempo con l'affermazione di quello che potrei definire senza problemi il processo mediatico. E oggi, quando si parla di processo passato in giudicato, si intende sostanzialmente questo: una misura cautelare amplificata dal processo portato avanti dalla stampa. Il giudicato, anche grazie al fatto che ci sono spesso magistrati che portano avanti processi che sanno già in partenza che cadranno in prescrizione, coincide ormai con la pena generata dalla gogna mediatica. Ed essendo diventato il processo mediatico una costola del processo tradizionale è ovvio che esistano molti magistrati che giocano spesso con gli amici giornalisti per amplificare gli effetti generati dal processo".

Le indagini - A questo punto Tony parla delle indagini e dei castelli di sabbia messi in piedi dai magistrati: "Troppo spesso si va avanti a forza di gomitate, di forzature, e spesso succede che un magistrato si innamori così tanto del suo teorema da non voler accorgersi di tutti gli elementi che quel teorema lo contraddicono. E da questo punto di vista le intercettazioni, il modo in cui sono state utilizzate in questi anni, il modo in cui sono diventate un ingrediente importante del processo mediatico, hanno svolto un ruolo chiave nel rafforzare i teoremi dei magistrati, facendogli perdere qualche volta contatto con la realtà". Quello dell'uso delle intercettazioni è un tema caldo e Tony chiarisce alcuni aspetti sull'uso di questo strumento d'indagine: "L'eccessiva disinvoltura con cui vengono inserite le intercettazioni nei fascicoli è spesso l'indice di una difficoltà con cui gli inquirenti gestiscono un'indagine. (...) È il metodo copia-incolla. Tu ricevi dodicimila pagine di intercettazioni, le inserisci nella richiesta di custodia cautelare, poi te le ritrovi nell'ordinanza del gip e anche se alcune intercettazioni non hanno alcun rilievo penale hai la certezza che grazie al metodo copia-incolla rimarrà tutto lì. A ingrossare il fascicolo e a regalare qualche ottimo bignè ai giornalisti".

La politica tra le toghe - Poi il magistrato parla di una magistratura che ha colori e bandiere della politica: "È una tautologia dire che la magistratura sia politicizzata. Non si tratta di un'opinione ma si tratta di un dato di fatto. Esistono le correnti. Esistono i magistrati che professano in tutti i modi il loro credo politico. Esistono grandi istituzioni, come il Csm, dove si fa carriera soprattutto per meriti politici. (...) Viene quasi da sorridere. Per quale ragione un magistrato non può essere iscritto a un partito e può invece far parte di un prodotto del pantografo, ovvero di una corrente, che di fatto è configurata come un partito? Perché ci prendiamo in giro così?" E ancora: "Posso dire senza paura di essere smentito che se Berlusconi non fosse entrato in politica non avrebbe ricevuto tutte le attenzioni giudiziarie che ha ricevuto. E anche sul processo Ruby, che in linea teorica dovrebbe essere un ordinario processo di concussione e prostituzione minorile, è evidente che l'ex presidente del Consiglio ha avuto un trattamento speciale".

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