martedì 14 aprile 2015

All. nr. 273)" ANALISI E COMMENTO AD UN CORRETTO POST ODIERNO DELL'AMICO GIGI MAZZOTTA RIGUARDO AL "PROBLEMA" GIUSTIZIA IN ITALIA"

"ANALISI E COMMENTO AD UN CORRETTO POST ODIERNO DELL'AMICO GIGI MAZZOTTA RIGUARDO AL "PROBLEMA" GIUSTIZIA IN ITALIA"
Mauro Masoni: Gigi si, il tuo pensiero sopra esposto è chiaramente da condividere !
Ovviamente non condividiamo il gesto estremo commesso dal Sig. Giardiello e, non conoscendo i fatti non giudichiamo e comunque, uccidere delle persone è "Sempre" da condannare.
A chiunque legga però, parlando proprio di "Violenza" è il caso di ricordare che è sia "Inqualificabile" nonchè "Inenarrabile" quella che ha luogo "Quotidianamente" nelle aule dei "Tribunali" e posta in essere dai cari "Magistrati" in danno dei cittadini i quali si ritrovano soli ed "Inermi" a lottare contro questa infernale e maledetta macchina che della "Giustizia" reca solo il nome poichè è amministrata da "Soggetti" i quali, nella stragrande maggioranza costituiscono una vera e propria associazione a delinquere di stampo mafioso ed il loro interesse non è mai la "Verità" spesso "Chiara e Palese" e "Vigliaccamente" occultata ma bensì il loro interesse personale o quello degli amici degli amici.
Naturalmente, per coloro che (per loro fortuna) sono a digiuno di queste aberranti vicende, propongo anche qualche esempio reale e vissuto personalmente e quindi non scevro dei minimi dettagli:
Sono e mi chiamo Masoni Mauro, per trenta anni e sei mesi, fino alla data del 1.4.2006 ho prestato servizio nella Polizia di Stato transitando in quiescenza con la qualifica di Isp. Sup. (Sost. Comm.).
Avendo sempre avuto la responsabilità diretta di Squadre di Polizia Giudiziaria appartenenti ai vari Uffici (Squadra Mob. e Digos), il sottoscritto ha sempre collaborato con moltissime A.G. inquurenti (P.M.) e quindi ne conosce sia la "Forma-Mentis" nonchè il "Potere" "Insindacabile" ed "Incontestabile" che queste figure detengono e quindi, facendone un uso sia "Vigliacco" che "Illegale", possono tranquillamente giungere ad "Insabbiare", se a loro (per interesse personale) non gradito, qualsiasi "Oggettivo risultato" ottenuto con mesi di lavoro (giorno e notte), dalla Polizia Giudiziaria.
Si signori, questa è la realtà, vengono "Occultate" anche "Intercettazioni telefoniche" nonchè "Testimonianze" nonchè "Prove documentali" sequestrate.
Ne consegue che, il risultato di una infinità di "Procedimenti Penali", non è la logica e legale conseguenza dell'Azione Penale correttamente portata avanti ma bensì esclusivamente il risultato derivante dalla "Volontà" del P.M. "X" o del G.I.P. "Y".
Il sottoscritto, a seguito di un gravissimo evento nel quale fu "Coinvolto", preso atto della "Delinquenziale Condotta" di svariate A.G. titolari dei fascicoli, propose atto di "Denuncia" nei confronti di nr. "SEI MAGISTRATI" appartenent al palazzo della "Giusttizia" di Pistoia ma, come ben sappiamo, il tutto fu "Puntualmente Insabbiato" perchè tali "Togati" hanno la "Libertà di delinquere" e, chi dovrebbe procedere nei loro confronti è un loro "Collega" o "Confratello" che dir si voglia ed il "Vincolo associativo" che accomuna gli appartenenti a questa "SCasta", impedisce agli uni di procedere nei co nfronti degli altri.
Partendo da un presupposto certo ed incontestabile, il sottoscritto è sempre stato a conoscenza sia della forma da adottare per la compilazione di quelle che sono "Comunicazioni di notizie di reato" nonchè di tutti gli elementi "Oggettivi" e "Soggettivi" costituenti il reato per il quale si procede.
Ne consegue che, senza temere la minima smentita da parte dii "Nessuno", nella compilazione delle "Denunce" a carico" dei sopracitati "Sei" magistrati, è stata posta la stessa "Meticolosa" attenzione che è sempre stata propria del sottoscritto ogni qualvolta (migliaia) ha dovuto fornire alle A.G., tutti gli elementi per promuovere l'a citata azione penale.
Ma come sappiamo, questa realtà (Tutta italiana), esula da qualsiasi legge e da qualsiasi logica quindi, senza remora alcuna, e rifacendosi comunque al "Lessico Italiano", si può affermare tranquillamente che: Chiunque commette un Delitto Delinque e chiunque Delinque è, di fatto un "Delinquente".
E questo a prescindere dal fatto che, tutto quanto espoto in sede di Denuncia sia avallato ed accolto da una tale "A.G. o meno in quanto stiamo parlando di "Occultamentto di Atti veri", di "Falsi, Ideologici", di "Uso di atti Falsi" e di una indinità di "Omissioni" di attti di quell'uufficio.
I soggetti di cui stò parlando sono nell'ordine: "Costantini Luciano (già P.M. ed attualmente giudice in Pistoia); "Dell'Anno Renzo (già Proc. C. di Pistoia "NON" riconfermmato ed attualmente Sost.); "Selvarolo Rosa", G.U.P. in Pistoia; "Buzzegoli Alessandro, G.I.P. il quale dichiarò "SPUDORATAMENTE" di"NON" essere interessato all''accertamento della "Verità"; "Tredici Roberto, G.U.P. in Pistoia anch'esso responsabile del delitto di "Ffalso Ideologico" e tale "Garufi Daniela, "Giudice civile sempre in Pistoia.
Si ribadisce con la massima ed "Assoluta" fermezza che, nelle "Sentenze" (o altri atti giudiziari) firmate dai sopracitati, di "Conforme al vero" vi è "Esclusivamente" la data ed ovviamente la firma.
Dopo questa lineare e chiara esposizione, qualsiasi cittadino leggeermente comprensivo nonchè in buona fede può comprendere che un "Cittadino" posto di fronte a queste aberranti realtà continuate negli anni, si ritrova totalmente "Devastato" sia dal punto di vista "Psicologico" nonchè "Fisico" nonchè "Morale" ed alla fine si sente comunque "SOLO" e "VOLUTAMENTE IGNORATO" !
Tornando ai fatti di Milano (da condannare), si ricorda che tantissime (tutte) vittime di questa "MALAGIUSTIZIA", vivendo e "Soffrendo" queste realtà hanno avuto il pensiero di farsi giustizia da soli e come vediamo, nonostante le "Violenze" subite, hanno continuato a stringere i dentii per resistere.
In molti ci riescono ma, può capitare che qualcuno invece "Reagisca" perchè, se stiamo parlando di un evento ove una persona cara ha perso la vita e la parte lesa si ritrova nell'aula di un "Tribunale" con di fronte un "Giudice" (il quale ha già deciso tutto) e che "Sfacciatamente", con tracotanza e prosopopea "Inenarrabili" dice: "In questa sede si parlerà "Solo" di ciò che "Io" ho deciso oppure, "Questa domanda non è ammessa" oppure "Questa dichiarazione venga cancellata" beh, il "Pregiudizio" e la "Malafede" sono evidenti e "Può Darsi" che la "Parte Lesa" abbia una "Reazione Inconsulta" e dica: "Questo invece l'ho deciso io e te lo sei proprio cercato" !
Stop.
Max Mazzu: Concordo con l'esposizione e ci aggiungerei anche, seguendo il lessico italiano, che le leggi, da alcuni giudici, vengono interpretate. Vista la quantità considerevole di codici e codicilli che a volte si annullano uno con l'altro tutto dipende dalla volontà del giudice di applicare uno o l'altro o entrambi. E' una pazzia tutta italiana questa... basta guardare il numero delle leggi e il numero degli avvocati per rendersene conto!!!
Mauro Masoni; Max per avere ancor più chiara l'idea di questo "Carnevale" tutto "Italiano" è sufficiente ricordare che, ad esempio in Francia operano tanti Avvocati quanti sono quelli del solo "Circondario" di Roma.
Altro esempio è il tempo dei procedimenti: In Francia un processo civile giungebin giudicato con una media di "SEI MESI" mentre in Italia la media è di "OTTO ANNI":
(Ma per cortesia.......!).
Danilo Bonelli: Il tema della "giustizia italiana" (chiamiamola così, più per convenzione che non già per convinzione) sta particolarmente a cuore del mio amico Mauro. Lui lo sa cosa vuol dire, lui ha toccato con mano e porta sulla pelle - ma prima ancora nell'anima - l'esperienza della malagiustizia. Il suo è un caso che ha avuto una risonanza nazionale, lo hanno ricordato anche in una trasmissione televisiva assieme a tanti altri malcapitati come lui. Purtroppo però continua a non cambiare niente ed ogni italiano, ciascuno di noi è in balìa della personale bizzarria dei giudici, del loro orientamento politico, della voglia che possono avere di lavorare con serietà ed impegno oppure - come avviene nella maggioranza dei casi - di fregarsene altamente. Un mio amico avvocato, già ricco di famiglia ed ancor più dopo aver sposato una miliardaria americana, ha giustamente deciso di abbandonare la professione e l'Italia, andando a stabilirsi con la moglie in Florida. Ma nel suo ultimo processo ha voluto togliersi una soddisfazione : aveva depositato una memoria difensiva spillando tra loro le pagine centrali, quelle con le argomentazioni più importanti. Ebbene...nessuno si era dato la briga di togliere i punti metallici, segno evidente che il giudice non ha letto neppur sommariamente le deduzioni difensive....questa è la giustizia italiana !
Giuliana Alemagna: complimenti Sig. Mauro Masoni, da quello che leggo deduco che nella sua vita professionale ha dovuto ingoiare parecchi rospi, . ho sempre sostenuto e difeso le Forze di Polizia che per me rappresentano l'unica speranza di legalita' in questo paese ed a coloro che le degradavano usando luoghi comuni e parole come imboscati e corrotti facevo sempre presente che i vostri sforzi nell'assicurare i delinquenti alla giustizia venivano puntualmente vanificati da quella '' magistratura'' che lei ha mirabilmente descritto. Le posso anche dire che quese mie argomentazioni non sono di oggi, ma risalgono ad almeno trent'anni fa . Io non ho cambiato idea e non sono cambiati neanche i costumi, purtroppo, anzi sono peggiorati, La magistratura e' una casta e come tale agisce, A me non resta che chiederle formalmente scusa a nome di noi , popolo italiano,che con la nostra rassegnazione continuiamo a permettere che questo accada
 
Mauro Masoni: Risposta per i Signori Danilo Bonelli e Giuliana Alemagna:A costo di apparire "Tedioso", in primis, parlando della "Magistratura italiana", non posso fare a meno di far riferimento e porre all'attenzione di tutti, le interviste rilasciate da quattro Signori i quali hanno svolto (alcuni) ed ancora svolgono (altri) con grande merito, onestà, competenza nonchè una infinita deontologia professionale, il ruolo di "Autorità Giudiziarie", sia Inquirenti che Giudicanti.Trattasi dei Signori: Rossi Dr. Nello (Proc. Agg. in Roma); Morcavallo Dr. Francesco (già Giudice pressolil Trib. Minori di Bo); Mori Dr. Edoardo (Già Giudice per oltre 40 anni) e Tony Dr. Piero (Proc. Capo di Prato). Tali interviste possono essere lette nel mio Blog http://moonposter.blogspot.com agli allegati nr. 160 (Rossi); 147 e 190 (Morcavallo registrazione video su rai 2); 194 (Mori) e nr. 232 (Tony).
Infatti ognuno dei sopracitati non ha avuto la minima esitazione nel pronunciarsi senza mezze misure circa le disastrate condizioni nelle quali versa la nostra "Giustizia" (per modo di dire).Leggendo ed ascoltando quanto da loro dichiarato si evince chiaramente che la nostra "Magistratura" altro non è che una "Associazione a delinquere di stampo Mafioso" in quanto la "Corruzione" è dilagante, il "Falso" è una costante e tale corollario è completato dai vari "Occultamenti di atti veri" e dalle infinite "Omissioni di atti di quegli uffici".

Danilo si, tu hai fatto riferimento alle varie motivazioni a seguito delle quali, nelle aule dei tribunali italiani tutto accade salvo che una corretta (nonchè obbligatoria", applicazione della legge (sia penale che civile).
Ma, proprio facendo riferimento alle dichiarazioni dei quattro Signori di cui sopra, ciò che appare evidente è che ognuno dei nostri cari "Magistrati", nella consapevolezza di essere sempre e comunque "Protetto" dai di lui colleghi (o confratelli), mirano "Esclusivamente" all'interesse "Peronale" da loro individuato nelle varie cause e questo "Condiziona" in modo aberrante qualsiasi pronuncia di tali A.G. poichè, di fatto appare sempre "Artatamente" formulata.
Inoltre è da considerarsi oltremodo indicativa l'ultima tua indicazione in quanto appare chiaro che, per i "Togati" i quali sono "Costantemente" in Malafede, è "Superfluo" sia leggere le eventuali memorie a difesa nonchè ascoltare le varie testimonianze (che molto spesso addirittura vietano) e questo perchè, tali soggetti, hanno già preventivamente preso una decisione che al 99% delle volte è in "otale contrasto" con la verità "Storica" dei fatti ed è inutile ribadiire che, in Italia, la "Verità Processuale" coincide sempre con l'interesse proprio dei "Magistrati.

Per quanto riguarda il commento della Signora Alemagna, nel leggere le sue parole non ho la minima esitazione a considerarle come un "Encomio solenne" ed ovviamente non provo nemmeno a cercare le parole per ringraziarla.

Per esperienza diretta (e costante), confermo che la Polizia Giudiziaria si impegna tantissimo nel far si che tutte le attività di indagine siano sempre il più complete e corrette possibile, sia per quanto riguarda gli accertamenti "Delegati" dall'A.G. che per gli accertamenti che sono di diretta "Iniziativa" della P.G. medesima ma, come già anticipato, spesso (troppo spesso), capita che tutti i sopracitati impegni siano totalmente vanificati dal togato di turno il quale, in qualità di "Dominus dell'azione penale" ha facoltà e potere di prendere qualsiasi decisione che è sempre assolutamente "Insindacabile".

Naturalmente il sottoscritto non può dimenticare che, nella sua carriera ha avuto anche la fortuna o il "Dono" di poter collaborare con dei P.M. i quali erano in primis dei "Signori" ed ovviamente dei "Maestri" del "Diritto" i quali ritenevano il proprio lavoro come una "Missione" e dai quali c'era da imparare anche dai loro "Silenzi".
Ad esempio una gioia infinita mi pervade quando ricordo il Sig. Chelazzi Dr. Gabriele con il quale ho collaborato in quel di Firenze e con il quale l'intesa era sempre immediata e totale.
Il Signor Chelazzi si interessò anche della strage di via Georgofili a Firenze e poi, transitò alla Direzione Nazionale Antimafia ove ricopriva il ruolo di Vicedirigente (Il Dr. Vigna era il Dirigente).
Purtroppo, un infarto ha privato sia i suoi cari nonchè gli amanti del diritto e dell'onestà, della meravigliosa presenza di questo Signore.
Ma nell'ultimo pperiodo alla D.N.A. in pratica il suo carico di lavoro era a dir poco devastante in quanto restava per tre giorni a Milano, tre giorni a Palermo ed un giorno a Firenze (in ufficio)
Ricordo ancora che, una mattina lo trovai letteralmente coricato sulla scrivania del suo ufficio poichè la sera precedente doveva terminare degli atti urgenti e per lui il lavoro, quel tipo di lavoro, n(il Magistrato),on poteva esubire rinvii.

Non lo ringrazierò mai abbastanza per i suoi insegnamenti ma, in Italia, si deve prendere attto che, persone come Gabriele Chelazzii rappresentano delle "Eccezioni" che confermano una regola, quella regola che tutti conosciamo e che, oltre a rendere "Indegni" quasi tutti i componentii della magistratura, ha relegato l'Italia al 157° posto su 170 paesi al mondo, circa l'efficienza, la linearità e la sveltezza del sistema "Giustizia".

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