Lei (Antonella Manzione) dichiarò il falso e fece arrestare l'ex sindaco Massimo Mallegni di Pietrasanta (LU);
Lui, (Domenico Manzione), nella funzione di P.M. alla Procura di Lucca, basandosi sulla denuncia della sorella, arrestò il citato Mallegni con ben 51 capi di imputazione e gli inquisiti erano circa 40.
Tutti furono assolti in primo grado e, si badi bene che la Procura non ricorse nemmeno in appello vista la palese "Invenzione" di quei capi d'accusa ma, come si vede, entrambi i fratelli, a seguito di tale condotta hannoo fatto "Carriera" perchè amici di "Politici compiacenti".
L’IRRESISTIBILE ASCESA DEI FRATELLI MANZIONE ALLA
Lui, (Domenico Manzione), nella funzione di P.M. alla Procura di Lucca, basandosi sulla denuncia della sorella, arrestò il citato Mallegni con ben 51 capi di imputazione e gli inquisiti erano circa 40.
Tutti furono assolti in primo grado e, si badi bene che la Procura non ricorse nemmeno in appello vista la palese "Invenzione" di quei capi d'accusa ma, come si vede, entrambi i fratelli, a seguito di tale condotta hannoo fatto "Carriera" perchè amici di "Politici compiacenti".
L’IRRESISTIBILE ASCESA DEI FRATELLI MANZIONE ALLA
CORTE DI RENZI - LUI SOTTOSEGRETARIO AGLI INTERNI,
LEI POTENTISSIMA CAPO DELL’UFFICIO LEGISLATIVO DI
PALAZZO CHIGI: ORA LA “ZARINA” DI RENZI PUNTA DRITTO
AL CONSIGLIO DI STATO
Domenico Manzione
Ma è vero che la Manzione diventa Consigliere
di stato? L’ho letto su qualche giornale (Libero,
ndr)”.
La domanda a Matteo Renzi Nicola Porro la fa a
bruciapelo durante la puntata di Virus di giovedì
sera. Lui palesemente non se l’aspetta. L’altro lo
incalza. “L’ha nominata a Palazzo Chigi,
questa....”. Sta per dire “vigilessa”, ma Renzi lo
interrompe. E prende tempo: “L’avvocato
Manzione è una delle personalità più importanti
del nostro staff”. La nominerà a Palazzo Spada?
“Abbiamo ancora molto tempo”, tergiversa lui.
Poi, mette lì un dubitativo: “In genere al Consiglio
di Stato mettono quelli un po’ più anziani” . E
ribadisce per chi non avesse capito: “L’avvocato
Manzione è una delle persone più straordinarie del
mio staff”.
Antonella Manzione Libro
Nonostante le considerazioni sull’età
della sua preziosa collaboratrice, il
premier non dice né sì, né no. Il fatto è
che nei corridoi di Palazzo Chigi se ne
parla da giorni. Per la propria nomina,
spinge proprio la ex vigilessa di
Firenze, voluta fortemente da Renzi a
capo del Dagl (Dipartimento Affari
giuridici e legislativi, la macchina
operativa deputata a scrivere
materialmente le leggi), a dispetto del
parere contrario della Corte dei Conti.
Litiga con tutti, fa la guerra a tutti.
In nome della fedeltà al Capo. I cui desideri ha il compito di tradurre in legge:
compito ingrato, vita difficile. E allora, vuole una polizza a vita. Questo significa
che starebbe per lasciare il Dipartimento alla volta del Consiglio di Stato? No,
non è questa la ratio dell’operazione: la Manzione vuole una garanzia per il
futuro, ma anche una promozione, che le faccia svolgere le fatiche quotidiane
dall’alto del ruolo prestigioso di Consigliere.
Uno status, insomma, che la metta al riparo, visto che i contrasti sono
fortissimi a Palazzo Chigi: non va d’accordo con Roberto Garofoli, capo di
gabinetto del Mef. Dall’inizio ha sostanzialmente esautorato il segretario
generale di Graziano Delrio, Mauro Bonaretti (che viene dato in uscita da
mesi). Litiga con tutti, fa la guerra a tutti. I provvedimenti passano tutti da lei:
tanti e spesso e volentieri in arrivo a “a rate”. Nei mesi scorsi, in supplenza è
andato a volte addirittura l’Ufficio legislativo del Quirinale. Una stampella che
però adesso viene a mancare: come saranno i rapporti di Palazzo Chigi con il
legislativo che metterà su Sergio Mattarella?
Nel frattempo, a Palazzo Spada sono piuttosto preoccupati. La voce della
possibile nomina è arrivata anche a loro. Ma nulla più di una voce. Il governo
deve scegliere nel prossimo futuro 6 consiglieri (di un organismo che, peraltro,
più volte Renzi ha fatto intendere di voler rottamare). In genere, la prassi è
che il premier prenda contatti, annunci le sue intenzioni. Stavolta, nulla.
Nessuna telefonata ufficiale, nessuna consultazione. Lui sta riflettendo: non
solo per le esigenze della Manzione a Palazzo Chigi, ma anche perché
rafforzarsi al Consiglio di stato potrebbe essere una mossa utile.
MATTEO RENZI E ANTONELLA MANZIONE
La Manzione, 51 anni, di Lucca, oltre
all’insegnamento di diritto negli istituti
superiori, vanta il romanzo “Miranda va
alla guerra”, premio miglior scrittore
2010 di Toscana. E la fiducia assoluta
del presidente del Consiglio è una
questione di famiglia.
Il primo ad arrivare in un posto di
rilievo nei palazzi romani è stato il
fratello, Domenico Manzione. Nominato
Sottosegretario all’Interno nel governo Letta. Uno dei tre posti di governo in
quota Renzi. Anche lui è una vecchia conoscenza del presidente del Consiglio:
magistrato, è stato a lungo pubblico ministero a Lucca, nella procura diretta da
Giuseppe Quattrocchi, che fu promosso capo della procura di Firenze quando
Renzi era sindaco. Oggi Quattrocchi è consigliere del nuovo sindaco Dario
Nardella. E Manzione nel governo Renzi è ancora Sottosegretario agli Interni.
Buon sangue non mente.
Wanda Marra per Il Fattoquotidiano.it
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