- 27 luglio 2013 alle ore 13.10
Bruno Falzea ha condiviso un link.
AMICI CARISSIMI, VI PREGO DI DIVULGARE QUESTA CLAMOROSA RIVELAZIONE DEL PROCURATORE AGGIUNTO DI ROMA E CAPO DEL POOL SUI REATI ECONOMICI CHE HA CONFERMATO: <IL PROCESSO SI TRASFORMA IN UN INEDITO AMBIENTE CRIMINOGENO, NEL QUALE SI CORROMPE, SI FALSIFICA, SI RUBA. SIAMO DI FRONTE A UN SEGMENTO ALTAMENTE SPECIALIZZATO DELLA CRIMINALITA' DEI COLLETTI BIANCHI: LA CRIMINALITA' DEL GIUDIZIARIO>>.
ROMA A leggerla bene, la cronaca giudiziaria recente descrive un paradosso: il processo, luogo di accertamento della verità, viene stravolto e piegato a interessi criminali. Nello Rossi, Procuratore aggiunto di Roma e capo del pool sui reati economici, lo conferma: «Il processo si trasforma in un inedito ambiente criminogeno, nel quale si corrompe, si falsifica, si ruba. Siamo di fronte a un segmento altamente specializzato della criminalità dei colletti bianchi: la criminalità del giudiziario». I protagonisti principali sono giudici e avvocati, che «sfruttano a proprio vantaggio, spesso con straordinaria astuzia, tutti i fattori di crisi della giustizia in Italia: l'enorme numero di processi, la complessità e farraginosità delle procedure, le difficoltà degli enti (soprattutto previdenziali) di controllare i dati di un contenzioso spesso sterminato». L' Donatella Stasio - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/EuE7n
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INTERVISTA RILASCIATA DAL DR. NELLO ROSSI PROC. AGG. DI ROMAhttp://www.ilsole24ore.com/…/frodi-furti-corruzioni-quando-…
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Unitamente a diverse altre persone, il sottoscritto da diversi anni stà parlando del "Problema" giustizia ed ha già detto che, in quanto la seconda è "Latitante", in Italia esiste esclusivamente il"Problema".
Lo scrivente iniziò a parlare dei fatti che lo riguardavano direttamente, poi, rifacendosi ai codici, sia Penale nonchè di Procedura, ha cercato di esporre, nel modo più esaustivo possibile, tutte le storture, le anomalie, le omissioni che costantemente vengono poste in essere dai vari "Togati" per poi sfociare ovviamente nei vari falsi ideologici, nei vari occultamenti di atti veri, nei vari usi di atti falsi, nelle varie frodi processuali, i vari favoreggiamenti personali e nei vari favoreggiamenti reali.
Ultimamente, ovviamente prendendo spunto dagli arresti che sono stati eseguiti negli ultimi due anni. il sottoscritto, negli ultimi post pubblicati ha cercato di porre in risalto ed evidenziare il più possibile che questi arresti non sono da considerarsi assolutamente come fatti isolati ma bensì una prassì consolidata derivante dalla "Forma-Mentis" di tantissimi togati i quali (non mi stancherò mai di ripeterlo), si avvalgono del "Vincolo Associativo" che li accomuna quasi tutti e che viene "Rigorosamente" rispettato dai loro colleghi o confratelli o affiliati che dir si voglia in quanto, come sappiamo, nessun "Togato" procede mai nei confronti di un collega e gli elementi, anche se prove piene ed atti pubblici, vengono sfacciatamente e vergognosamente occultati.
Proprio negli ultimi post, anche sulla scorta delle dichiarazioni televisive di quel Sig. Giudice Morcavallo del tribunale dei minori di Bologna, ho puntualizzato il fatto che, nei cosiddetti palazzi della "Giustizia", il "Delinquere" è una "SPUDORATA COSTANTE" e questa sera, in rete è giunta questa "CLAMOROSA E FANTASTICA CONFERMA" in quanto, come si può leggere, il Signor Procuratore Aggiunto di Roma Dr. Nello Rossi, scendendo anche in dettaglio ha analizzato questa grave tematica giungendo a conclusioni oltremodo oggettive che sono "Devastanti"; "Tremende" ma "INEQUIVOCABILMENTE ED INCONTROVERTIBILMENTE VERITIERE"nonchè riportate da una persona, (Un Signore), che può esprimersi con totale cognizione di causa e che, considerata la professione ed il ruolo rivestito, ha assistito a chissà quante condotte "Aberranti", tenute dai vari "Togati" di quella sede ove si ricorda, in questo anno è stato arrestato il P.M. "Staffa", il "Giudice" Chiara Schettini, ed il "Giudice del tar Lazio Franco Angelo Maria De Bernardi.
Naturalmente è bene rimarcare che i cittadini altro non sono che "Inermi Vittime" di queste "Associazioni a Delinquere" sparse su tutto il territorio nazionale (I Palazzi della Giustizia) e come tanti altri Signori che purtroppo hanno avuto a che fare con il "Marciume" costituito dal"Sistema Giustizia", anche il sottoscritto (Pur consapevole che il tutto sarebbe stato "INSABBIATO"), ha proceduto alla formale denuncia di nr. "SEI" togati di Pistoia e cioè: "Costantini Luciano, ex P.M., ex Giudice civile ed attualmente Giudice Penale sempre nel circondario di Pistoia; Dell'Anno Renzo, ex Procuratore Capo di Pistoia, "NON" riconfermato dal C.S.M. che riscontrò "Gravi carenze Professionali" relativamente al "Soggetto" il quale, "Stranamente" ha vinto il suo ricorso al t.a.r. del Lazio ed ora si ritrova comunque a Pistoia ma pare, come Sost. in quanto il facente Funzione è un'altro Sost.; Selvarolo Rosa "Giudice di Pistoia; Tredici Roberto, Giudice diPistoia; Buzzegoli, "Giudice di Pistoia e Garufi Daniela Giudice civile sempre a Pistoia.
I soggetti di cui sopra sono stati (come previsto), chiaramente "Protetti" da tale Baldini Ferdinando, g.i.p. di Genova il quale, ripeto, "Insabbiò" il tutto ma, non vi è dubbio alcuno che siano responsabili di quanto a loro penalmente contestato poichè oggettivo e provato anche in modo documentale.
DOMANDA: SE IN UN PAESE (SULLA CARTA) "CIVILE", NON SONO SUFFICIENTI QUESTE CHIARE E NETTE DICHIARAZIONI FATTE DA APPARTENENTI ALLA MAGISTRATURA ( Giudice Morcavallo Trib. Min. di Bologna e Proc. Agg. di Roma Nello Rossi) I QUALI HANNO FATTO IL PIENO DI AVER A CHE FARE CON LA MIRIADE DI PERSONAGGI DELLA STESSA RISMA DI QUELLI DA ME SOPRACITATI, CHE COSA DEVE ACCADERE AFFINCHE' VI SIA L'INTERVENTO DI QUALCUNO ?
SONO MIGLIAIA I CITTADINI VITTIME DI QUESTI "DELINQUENTI", COSA STIAMO ASPETTANDO, CHE IL NUMERO DELLE VITTIME AUMENTI ?
OPPURE CHE ALCUNE REAZIONI, DETTATE DALLA DISPERAZIONE PRODUCANO ALTRE SCIAGURE ?
SPERO SI COMPRENDA CHE ORAMAI LA "CORDA E' ROTTA" E NON PUO' ESSERCI CONFERMA PIU' CHIARA E AUTOREVOLE DI QUELLA DEL. DR. NELLO ROSSI PROC. AGG. NELLA CAPITALE IL QUALE HA PARLATO DI UNA ORAMAI INCANCRENITA "CORRUZIONE GIUDIZIARIA" E DI UNA "UTILIZZAZIONE TRUFFALDINA DEL PROCESSO"
sabato 27 luglio 2013
ALL.NR.160) "GIUSTIZIA", NE PARLA IL SIG. ROSSI DR. NELLO, PROC. AGG. DI ROMA. ONORE A CHI DICE LA SACROSANTA VERITA' ! !!
All.nr.159) A VOLTE CAPITA CHE LA "CASTA" NON RIESCA A STOPPARE LE INIZIATIVE DEI CITTADINI BERSAGLIATI DALLE INFAMIE DEI TOGATI
24/7/2013 Vittorio Ferraresi, interrogazione a min. Cancellieri sul caso Uva
- Mauro Masoni Ribadisco nuovamente la mia felicità, sia per l'intervento e la decisione di quel G.I.P a rinviare nuovamente gli atti al P.M. Abate affinchè vengano esperiti tutti gli accertamenti che il caso richiede. (Si sottolinea che una persona perse la vita, se ne disconoscono i motivi e l'unica cosa fatta dal citato P.M. "Abate" è la richiesta di archiviazione che, per fortuna non è stata accolta da quel G.I.P.).
Sono felice anche per l'interrogazione parlamentare affinchè il Ministro competente provveda a quanto di sua competenza.
Colgo l'occasione per ricordare che anche il sottoscritto, come risulta da quanto segue, dopo aver già inviato un messaggio al Presidente del Consiglio ed un Esposto-Denuncia al Ministro della Giustizia (con richiesta di ispezione ministeriale), riuscì a far stilare la seguente interrogazione parlamentare in quanto, già d'impatto gli elementi risultarono sufficienti e validi ma, l'interrogazione non fu mai proposta in parlamento ed il tutto è scomparso nel nulla.
Lucia, sono veramente felice per te.
All. nr.41) Interrogazione Parlamentare nr. 4/01519 del 3.11.08 presentata da On. Angela Napoli -
Per doverosa notizia di seguito viene riportato anche il testo dell'interrogazione Parlamentare in parola, presentata dall'Onorevole Angela Napoli ma, da quella data si disconosce se la vicenda abbia avuto qualche sorta di esito o meno o se la "Casta" (I Magistrati) sia riuscita ad intervenire anche a quei livelli così come ebbe a fare "Tappando la bocca" ad alcune testate giornalistiche che si interessarono al caso.
N.B.: Per quanto riguarda l'indicato "Sig. -M.", trattasi di MASSA Massimo Manfredi, soggetto nominato regolarmente dal palazzo della "Giustizia" di Pistoia, sia come c.t.u. nonchè come Perito nonostante il "Soggetto" fosse privo di qualsivoglia titolo per assolvere ad incarichi peritali di sorta e, come già riportato anche alla Procura di Genova trattasi di soggetto evidentemente "Raccomandato" e "Protetto" in quanto, per i delitti da lui commessi è stato denunciato per ben tre volte ma è stata riscontrata l'assoluta "Mancanza di Volontà" da parte dell'A.G. di Pistoia, di procedere penalmente nei suoi confronti.
Domanda: fu solo sua volontà o eseguì degli ordini di "Palazzo" ?
TESTO INT. PARLAMENTARE
altro caso, sempre eclatante, riguarda il signor M., il quale dopo aver avuto il rigetto alla richiesta di iscrizione all'albo dei periti del Tribunale di Firenze, sede di residenza dell'interessato e quindi unica sede competente alla valutazione della richiesta, poiché il medesimo o non risultava fornito di «speciale competenza nella materia», è stato nominato C.T.U. dalla, Procura di Pistoia;
l'interessato proprio a Pistoia, peraltro dichiaratosi ingegnere ma mai iscritto all'ordine provinciale degli ingegneri, tanto da essere diffidato dall'Ateneo di Firenze, redasse la perizia nella quale trasformò il responsabile di un sinistro, nel quale morì una persona, in parte lesa e per far questo tenne nascosto il contenuto del verbale dei rilievi esperiti dai Carabinieri;
- Mauro Masoni Ribadisco nuovamente la mia felicità, sia per l'intervento e la decisione di quel G.I.P a rinviare nuovamente gli atti al P.M. Abate affinchè vengano esperiti tutti gli accertamenti che il caso richiede. (Si sottolinea che una persona perse la vita, se ne disconoscono i motivi e l'unica cosa fatta dal citato P.M. "Abate" è la richiesta di archiviazione che, per fortuna non è stata accolta da quel G.I.P.).
All. nr.158) "IL PROBLEMA E' CHIARO, PER RISOLVERLO SI DEVE PARTIRE DALLE FONDAMENTA" (INDIVIDUATE SENZA DUBBIO ALCUNO).
Luciano Biagini ha condiviso la CosaPubblica.
SERVE UNA LEGGE ANTI CORRUZIONE MA....C'E' UN "PROBLEMINO"
Ci sino cento indagati in parlamento che dovrebbero fare una legge "Anticorruzione".
Sarebbe come chiedere a Giovanna D'Arco di andare a far legna per il suo falò.
Maurizio Crozza
“Oggi gli stessi partiti che durante il governo Monti hanno approvato la tanto sbandierata legge anticorruzione fanno a gara nel dire che va cambiata perché è totalmente sbagliata e inefficace. E’ bene ricordare, però, che solo noi dell’Italia dei Valori, nella scorsa legislatura, ci siamo opposti a quell'obbrobrio votando contro”. E’ quanto afferma in una nota il presidente onorario dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “In quel provvedimento, infatti, è stato cancellato il reato di concussione per induzione che fu coniato da noi del Pool di Mani Pulite. All'epoca l’imprenditore, con la sua confessione, poteva contare su uno sconto di pena essendo parte lesa di un sistema che, anche se non utilizzava violenza, ti costringeva comunque a pagare la tangente. Nell'inchiesta scoprimmo, infatti, che questa era la regola: non c’era bisogno né di chiedere né di offrire la tangente. Vi era un vero e proprio sistema di dazione ambientale. Si faceva così e basta perché gli altri lo facevano”. “Anche per questi motivi io ritengo che sia fondamentale cambiare immediatamente la cosiddetta legge anticorruzione – conclude Di Pietro - occorre una norma che combatta efficacemente il sistema corruttivo”.
E sulla proposta PDL di eliminare la reclusione per il reato di finanziamento illecito :
“Il finanziamento illecito ai partiti è un modo per corrompere la politica. Se non ci fosse stato quel reato niente Mani pulite”.
Sarebbe come chiedere a Giovanna D'Arco di andare a far legna per il suo falò.
Maurizio Crozza
“Oggi gli stessi partiti che durante il governo Monti hanno approvato la tanto sbandierata legge anticorruzione fanno a gara nel dire che va cambiata perché è totalmente sbagliata e inefficace. E’ bene ricordare, però, che solo noi dell’Italia dei Valori, nella scorsa legislatura, ci siamo opposti a quell'obbrobrio votando contro”. E’ quanto afferma in una nota il presidente onorario dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “In quel provvedimento, infatti, è stato cancellato il reato di concussione per induzione che fu coniato da noi del Pool di Mani Pulite. All'epoca l’imprenditore, con la sua confessione, poteva contare su uno sconto di pena essendo parte lesa di un sistema che, anche se non utilizzava violenza, ti costringeva comunque a pagare la tangente. Nell'inchiesta scoprimmo, infatti, che questa era la regola: non c’era bisogno né di chiedere né di offrire la tangente. Vi era un vero e proprio sistema di dazione ambientale. Si faceva così e basta perché gli altri lo facevano”. “Anche per questi motivi io ritengo che sia fondamentale cambiare immediatamente la cosiddetta legge anticorruzione – conclude Di Pietro - occorre una norma che combatta efficacemente il sistema corruttivo”.
E sulla proposta PDL di eliminare la reclusione per il reato di finanziamento illecito :
“Il finanziamento illecito ai partiti è un modo per corrompere la politica. Se non ci fosse stato quel reato niente Mani pulite”.
- Mauro Masoni Si, il paragone è appropriato e condivido tutto il resto.
Comunque non perdo l'occasione per ricordare che una casa è solida se le fondamenta sono solide e ne consegue che dovrebbero essere sane e solide le basi del "Diritto" invece la "Corruzione" è una regola proprio in primis nei palazzi della "Giustizia" (Giudice Puliga, anno 2011, Corruz. Falso e Peculato, condanna a 15 anni; Giudice Pietro Vella arr. il 15.03.12 per concussione e condannato a tre anni per concussione; P.M. Staffa Roberto arr. in data 23.01.13; Giudice fall. di Roma Chiara Schettini, arr. nel 2013 per falso,Corruzione e Concussione; Giudice Franco Angelo Maria De Bernardi, arr. in data 23.07.13 per falso corruzione e concussione).
Considerato che la regola di "Delinquere", nei palazzi della "Giustizia", è "DILAGANTE" e "CONSOLIDATA", non temo di essere smentito nell'affermare che, se davvero e seriamente non è fatta "Tabula Rasa" della (Purtroppo) "Maggioranza" dei togati per i quali è prassi commettere delitti contando sul "Vincolo Associativo" che li accomuna, non si potrà mai parlare della tanto sperata ed auspicata "Trasparenza" che "DEVE" essere alla base di uno stato civile non dimenticando ovviamente la nostra Carta Costituzionale.
In caso contrario continueranno ad esistere le attuali connivenze e collusioni anche con tutte le associazioni a delinquere di stampo Mafioso.
La "Massoneria" è a capo delle istituzioni statali ed ovviamente, una volta individuato il valido profitto, non disdegna affatto nessuna complicità.
“Oggi gli stessi partiti che durante il governo Monti hanno approvato la tanto sbandierata legge anticorruzione fanno a gara nel dire che va cambiata perché è totalmente sbagliata e inefficace. E’ bene ricordare, però, che solo noi dell’Italia dei Valori, nella scorsa legislatura, ci siamo opposti a quell'obbrobrio votando contro”. E’ quanto afferma in una nota il presidente onorario dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: “In quel provvedimento, infatti, è stato cancellato il reato di concussione per induzione che fu coniato da noi del Pool di Mani Pulite. All'epoca l’imprenditore, con la sua confessione, poteva contare su uno sconto di pena essendo parte lesa di un sistema che, anche se non utilizzava violenza, ti costringeva comunque a pagare la tangente. Nell'inchiesta scoprimmo, infatti, che questa era la regola: non c’era bisogno né di chiedere né di offrire la tangente. Vi era un vero e proprio sistema di dazione ambientale. Si faceva così e basta perché gli altri lo facevano”. “Anche per questi motivi io ritengo che sia fondamentale cambiare immediatamente la cosiddetta legge anticorruzione – conclude Di Pietro - occorre una norma che combatta efficacemente il sistema corruttivo”.
E sulla proposta PDL di eliminare la reclusione per il reato di finanziamento illecito :
“Il finanziamento illecito ai partiti è un modo per corrompere la politica. Se non ci fosse stato quel reato niente Mani pulite”.
- Mauro Masoni Si, il paragone è appropriato e condivido tutto il resto.
Comunque non perdo l'occasione per ricordare che una casa è solida se le fondamenta sono solide e ne consegue che dovrebbero essere sane e solide le basi del "Diritto" invece la "Corruzione" è una regola proprio in primis nei palazzi della "Giustizia" (Giudice Puliga, anno 2011, Corruz. Falso e Peculato, condanna a 15 anni; Giudice Pietro Vella arr. il 15.03.12 per concussione e condannato a tre anni per concussione; P.M. Staffa Roberto arr. in data 23.01.13; Giudice fall. di Roma Chiara Schettini, arr. nel 2013 per falso,Corruzione e Concussione; Giudice Franco Angelo Maria De Bernardi, arr. in data 23.07.13 per falso corruzione e concussione).
Considerato che la regola di "Delinquere", nei palazzi della "Giustizia", è "DILAGANTE" e "CONSOLIDATA", non temo di essere smentito nell'affermare che, se davvero e seriamente non è fatta "Tabula Rasa" della (Purtroppo) "Maggioranza" dei togati per i quali è prassi commettere delitti contando sul "Vincolo Associativo" che li accomuna, non si potrà mai parlare della tanto sperata ed auspicata "Trasparenza" che "DEVE" essere alla base di uno stato civile non dimenticando ovviamente la nostra Carta Costituzionale.
In caso contrario continueranno ad esistere le attuali connivenze e collusioni anche con tutte le associazioni a delinquere di stampo Mafioso.
La "Massoneria" è a capo delle istituzioni statali ed ovviamente, una volta individuato il valido profitto, non disdegna affatto nessuna complicità.
MA DOVE CAZZO CI PRESENTIAMO LEGGETE MA, QUESTO E' UN PICCOLO ACCENNO
Giustizia, siamo gli ultimi in Europa
158esimi nel mondo, dopo Gambia e Mongolia. La lentezza dei processi civili ci costa 96 miliardi di euroItalia culla del diritto, ma non della giustizia. La lentezza dei processi frena la crescita per cittadini, imprese e investimenti esteri con costi enormi per il Paese. I fascicoli accumulati superano i 6 milioni a cui si devono aggiungere i 3,5 milioni circa di procedimenti penali. Le sole pratiche relative ai procedimenti civili pendenti occuperebbero una superficie pari a 74 campi da calcio grandi come San Siro. Una montagna di carta che, in termini economici, si traduce in quasi 96 miliardi di euro di mancata ricchezza.
L'abbattimento del 10% dei tempi della giustizia civile potrebbe determinare un incremento dello 0,8% del Pil, secondo l'ultima stima di Confindustria. "Abbiamo calcolato -spiega all'Adnkronos Edoardo Merlino, segretario generale del Centro per la prevenzione e risoluzione dei conflitti (Cprc)- che questa percentuale corrisponde in termini economici a un milione di cause civili pendenti". Azzerare l'arretrato civile dunque farebbe guadagnare il 4,8% del Prodotto interno lordo pari a poco meno di 96 miliardi. Una missione ritenuta non impossibile se si guarda al 'modello Torino'. Da Viale dell'Astronomia a Confartigianato sono diverse le associazioni di imprenditori che chiedono un intervento del governo per recuperare competitivita'. Ma non solo: il presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, chiede al ministro della Giustizia, Paola Severino, di affidarsi a magistrati manager contro i ritardi.
Nel rapporto 'Doing Business 2012' della Banca Mondiale, l'Italia continua a perdere posizioni. E' fanalino di coda in Ue e non va meglio il confronto con il resto del pianeta: 158esima su 183 paesi. Meglio di noi Gambia, Mongolia e Vietnam, impari il confronto con il Vecchio Continente. In Italia servono 1.210 giorni per tutelare un contratto, contro 394 in Germania, 389 in Gran Bretagna e 331 in Francia. Ben 692 giorni in piu' - equivalente ad 1 anno 10 mesi e 27 giorni - rispetto alla media di 518 dei paesi Ocse.
In Italia, inoltre, i costi legali sono spropositati. La quota in termini di assistenza legale e spese processuali, rispetto al valore complessivo della causa, e' tra le piu' alte: circa il 30%, contro il 14,4% della Germania e il 9,9% della Norvegia. La Commissione europea sull'efficienza della giustizia calcola che lo Stato italiano spende per la giustizia 70 euro per abitante, a fronte dei 58 della Francia dove, peraltro, la durata media di un processo civile e' la meta'. Non solo: le aziende straniere incassano i danni nel giro di 12 mesi, mentre quelle del Belpaese devono aspettare in media oltre 3 anni oppure accettare accordi al ribasso, mentre nel frattempo chiedono prestiti per sopravvivere. Abnorme la durata dei fallimenti, piu' di 10 anni in media, non e' da meno la giustizia tributaria.
L'incertezza frena cosi' l'economia, oltre che accrescere il senso di ingiustizia. Stime della Banca d'Italia indicano che "la perdita annua di prodotto attribuibile ai difetti della nostra giustizia civile potrebbe giungere a un punto percentuale". Un deficit pubblico giudiziario tutto da sanare. Sul Sud Italia pesa la maggior parte dell'arretrato, piu' di meta' del totale nazionale. Qui la giustizia viaggia con il freno a mano tirato. La durata media di un processo civile ordinario di primo grado si triplica da Torino a Messina, da 500 a 1.500 giorni. A Roma i processi civili durano un terzo in piu' che al Nord dove, comunque, non mancano citta' 'fuori media'. E l'inaugurazione dell'anno giudiziario, prevista a breve, fornira' nuove cifre sulla lenta giustizia.
Secondo alcune stime elaborate dal Centro studi Confindustria basate sull'eterogeneita' geografica nella lunghezza dei processi di primo grado, le ripercussioni sullo sviluppo economico sono "rilevanti": se nella provincia di Bari la giustizia civile avesse "la stessa efficienza che si riscontra nella provincia di Torino (-60% circa di durata dei procedimenti), la sua crescita economica nel periodo 2000-2007 sarebbe stata piu' elevata di 2,4 punti percentuali".
La spesa pubblica complessiva per tribunali e procure, invece, supera i 7,5 miliardi di euro, la seconda piu' alta in termini pro-capite in Europa dopo la Germania. L'Ufficio studi di Confartigianato stima che la giustizia-lumaca sottrae agli imprenditori risorse per 2,2 miliardi di euro. Impossibile da quantificare i mancati introiti per la fuga degli investitori esteri, spaventati dai nostri ritmi giudiziari.
E ad aumentare il deficit e' anche la legge Pinto, applicata se non si rispettano i tempi ragionevoli di un processo. Un trend in pauroso aumento. Nel 2008 il danno per le casse dello Stato e' stato di 81,3 milioni di euro, l'anno successivo e' lievitato a 267 e nel 2010, assicurano gli esperti, ha superato i 300 milioni. Un rischio oneroso se si considera che le cause in corso, tra penale e civile, superano i 9,5 milioni. E la nostra litigiosita' non ha eguali: piu' del doppio rispetto alla media Ue, da 10 a 20 volte in piu' degli scandinavi.
Se la lentezza del processo sembra non frenare la voglia di giustizia, tra ricorsi, impugnazioni e cavilli cresce il popolo degli avvocati, circa 260 mila. In provincia di Milano ci sono tanti legali quanti nell'intera Francia. E le tariffe premiano chi firma piu' atti, non chi accorcia i tempi o evita i processi optando per la conciliazione. Cosi' tra eterni rinvii che si rincorrono per i tre gradi di giudizio l'onorario cresce insieme all'arretrato.
mercoledì 24 luglio 2013
All. nr.157) "I MAGISTRATI ESTORCONO E CONCUTONO, ALTRO ARRESTO ED IO MI CHIEDO: "Il COMPITO DEI T.G. E' "INFORMARE" ? BOH.....
25 luglio 2013 alle ore 0.23
Ok, l'arresto di "Magistrati" stà diventando una costante e di questo, tutti gli amanti della Legge, della Giustizia, del Diritto, della Morale e della Costituzione sono oltremodo felici ma, nel post precedente ho fatto riferimento al tempo occorrente per sanare la Nazione dal "Dramma" consistente nella "Giustizia " attuale considerando che ne occorrerà non poco.
La conferma purtroppo non si è fatta attendere, infatti è di oggi la notizia che è stato arrestato tale "Franco Angelo Maria Bernardi", giudice del T.A.R. del Lazio e questa è la parte positiva ma, si deve considerare che, considerato il tenore delle conversazioni intercettate (che seguono), tra il citato "Giudice" ed un "Avvocato", traspare chiaramente che per questi "Delinquenti" è da considerarsi effettivamente una costante quella di ritenere valido ogni motivo, per estorcere "Mazzette" a chiunque si presenti al loro cospetto e poichè sinora il controllo è stato pari allo "Zero", è facile dedurre che questa "Piaga" dei "Giudici Corrotti" è estesa senza limiti sul territorio nazionale ed è facile anche supporre (con leggero margine di errore), che il numero dei "Togati" per i quali il "Delinquere" è prassi costante è assai più alto anche rispetto alle previsioni peggiori che ognuno di noi ha fatto.
Dalle conversazioni che seguono è evidente che l'unica cosa che interessa questi loschi figuri con la toga è esclusivamente il loro profitto derivante dalle varie estorsioni, concussioni etc.
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“Per il secondo grado 150mila euro”: ecco le telefonate del giudice arrestato
Le intercettazioni agli atti dell'inchiesta che ha portato all'aresto del magistrato del Tar del Lazio Franco de Bernardi mostrano un sistema per aggiustare i procedimenti a pagamento. Il facendiere Cerruti: "Ma io te lo faccio passare attraverso un monsignore..."
Più informazioni su: Corruzione, Intercettazioni.
Parlano senza timore al telefono dei soldi, che per i magistrati rappresentavano delle tangenti versate in cambio di sentenze pilotate. Distinguono con precisione tra “nero” e “fatturato”, elencando la particolare contabilità del gruppo in grado di condizionare le decisioni del Tar del Lazio. Le telefonate riportate nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Roma Paola Tomaselli che ha colpito il giudice Franco De Bernardi descrivono il contesto della vicenda.
I SOLDI. Il 7 maggio scorso l’avvocato De Paola e il giudice De Bernardi fanno il punto della situazione. Il magistrato del Tar chiede al legale quanto verrà versato dai clienti, distinguendo tra i pagamenti con fattura e i soldi al nero.
DE BERNARDI però comunque l’ importante è che non ci facciano lavorare a vuoto e gratis
DE PAOLA … allora io chiederei 150.000 euro per il secondo grado, cioè se loro, non il secondo grado, anche se glieli risolviamo i problemi in sede di transazione con Banca d’Italia, che, che loro si insediano, io chiederei una cifra di questo genere, perché, non so se mi spiego, li hanno fatti fuori eh? (…)
DE BERNARDI Quindi adesso questo qui quanto hai detto che ha portato?
DE PAOLA 15.000
DE BERNARDI Neri
DE PAOLA Neri (…)
DE BERNARDI Invece Clementi quanto ci dà?
DE PAOLA 10.000
DE BERNARDI In nero
DE PAOLA In nero, si, si, mentre io gli ho detto, 20.000, anche sui 25 … 20.000 neri e poi solo 5000… (…)
DE BERNARDI Invece l’altro purtroppo, l’ammiraglio, tutti, niente nero
DE PAOLA Tutti e due, ho dovuto fare la fattura con tanto di… beh questi capito, figurati, io gliel’avevo detto a Callini (ammiraglio, ndr)…
IL MASSONE E IL MONSIGNORE. Gli imprenditori che gravitavano nella galassia del giudice De Bernardi avevano spesso il ruolo centrale di mediatori. Significativa è la figura di Giorgio Cerruti, 68 anni, già coinvolto in passato in diversi crac finanziari, legato ad ambienti massonici romani. Ha uno stretto legame con la Banca popolare di Spoleto (“li conosco da trent’anni”, spiega al telefono) e organizza un incontro con il giudice del Tar del Lazio per favorire la discussione di un ricorso dell’istituto finanziario. Dopo una prima riunione in un ristorante dei Parioli, Cerruti discute al telefono con De Bernardi dei dettagli dell’operazione. Per evitare il passaggio diretto di quella che per i giudici sarebbe una tangente, viene coinvolto un monsignore, che avrà la funzione di intermediario. Secondo i magistrati il prelato sarebbe il salesiano Manlio Sodi (non indagato), presidente della Pontificia Academia Theologica.
CERRUTI allora dopo di che mi devi dire: Giorgio per risolvere questo problema… così (si sente battere sul tavolo ndr), io trasferisco, non ci so’ discorsi, capito?
DE BERNARDI ho capito ma diventa difficile quantificare una … una cosa.
CERRUTI Eh beh, tu senti, senti, senti, senti gli altri e poi gli aggiungi quello che pensi te no?
DE BERNARDI ho capito Giorgio, guarda ci sei tu…
CERRUTI ma tu non ti preoccupare, pensa, pensa a cosare, no? uhm … per me è importante che si fa partita, eh! (…) Questa è gente che io conosco da, da, da più di trent’anni, no? io c’ho fatto prendere la, la, la quotazione in borsa … quand’è stato … a suo tempo, tramite il cugino di Giulio Andreotti, no? (…)
DE BERNARDI non è che puoi chiedergli qualche migliaio d’euro perché fa ridere i polli
CERRUTI no, no, no, ma non esiste
DE BERNARDI fa ridere i polli
CERRUTI apposta, apposta sto dicendo, apposta ti sto dicendo, facciamo una valutazione, no? poi ne riparliamo domani, dopodomani, vogliamo sta’ a pranzo insieme, no? come vuoi
DE BERNARDI va bene vecchio mio
CERRUTI capito? facciamo una cosa. io trasferisco la richiesta e non ci sono discorsi
DE BERNARDI senza dire che viene da me
La preoccupazione del giudice del Tar del Lazio era a quel punto di evitare di apparire direttamente. La risposta di Cerruti è immediata:
CERRUTI ma no! guarda te. Ma guarda che personaggio che sei tu (…) Ma dato, ma dato così cretino mi fai! No, ma lascia perdere! Ma io te lo faccio passare tramite monsignore, te lo faccio passare
DE BERNARDI ecco deve risultare una cosa…
CERRUTI ma certo io apposta faccio passare tramite monsignore, no? capito?
DE BERNARDI quindi sentiamo anche quali sono le esigenze del monsignore
CERRUTI tu non ti preoccupare
CERCHIAMO UN GIUDICE DISPONIBILE. Il 16 maggio scorso la Procura di Palermo, a conclusione di un’inchiesta coordinata da Antonio Ingroia, arresta lo stesso giudice De Bernardi, accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio (verrà poi scarcerato dal Tribunale del riesame). L’avvocato Matilde De Paola parla con un collega cercando di capire come sostituire il magistrato con altri componenti del Tar disponibili ad assecondare le loro richieste. I nomi dei giudici citati sono stati omissati dal Gip, perché al momento non vi sono elementi neanche indiziari su una reale disponibilità. La telefonata è però particolarmente significativa per descrivere il contesto dell’inchiesta sulle tangenti che avrebbero condizionato una parte dell’attività del Tar del Lazio.
PICCIOLINI per cui dal punto di vista umano noi possiamo mettere da parte qualcosa un aiuto ma non ci fare più conto!
DE PAOLA neanche a portare lavoro tu dici non lo porterà più? (si riferisce a De Bernardi, arrestato dalla procura di Palermo, ndr)
DE PAOLA a sì eh (ride) senti ma a livello di avvicinamento di un altro Magistrato tu pensi che (incomprensibile)?
PICCIOLINI Alfa … perché è troppo evidente la cosa … avrei dovuto approfondire io ma lei…
DE PAOLA è una di quelle ragazzette
PICCIOLINI (a bassa voce) .. Beta! (…)
PICCIOLINI uhm … lo sai chi è il marito?
DE PAOLA chi è?
PICCIOLINI [omissis]
DE PAOLA come si chiama?
PICCIOLINI non lo so [omissis]
DE PAOLA avvicinala … avvicinala la mettiamo dentro lo studio … capito? … non deve apparire … ma che va e viene facciamo le cose insieme … con le donne magari ecco non è facile andare d’accordo… perché poi sono presuntuosi … tu dici più presuntuoso del nostro!
PICCIOLINI no sono inaffidabili… perché poi se lo scopre il marito, un casino!
DE PAOLA no! sarebbe bene perché avremmo due appoggi… corte dei Conti… capito? Come …. come dire? Due piccioni con una fava. (…)
PICCIOLINI comunque vediamo (le voci si sovrappongono) di lavorare a consiglio di Stato conosco uno un amico mio che sta (incomprensibile)
DE PAOLA ma che è potente anche!!
PICCIOLINI comunque sta alle consulenze, viene dal TAR, viene dal TAR amico suo lo conosce
DE PAOLA e al TAR possiamo… io conosco uno che si chiama Delta
PICCIOLINI questo, da questo punto di vista è molto sensibile
DE PAOLA mmmh ed è al TAR?
PICCIOLINI al Consiglio di Stato
DE PAOLA e come si chiama?
PICCIOLINI si chiama Epsilon che però sta [omissis] perché [omissis]
DE PAOLA beh beh!
PICCIOLINI no non solo, ma è molto ma molto sensibile
DE PAOLA allora invitiamolo una sera
PICCIOLINI no io una mattina di queste parto e vado al Consiglio di stato e lo cerco
All. nr 156) DAL 2011 AD OGGI SONO "5" I MAGISTRATI "DELINQUENTI" ARR. E COND. OK MA, I LORO "COLLEGHI" (TANTI), QUANDO ?????
24 luglio 2013 alle ore 18.59
In data 22.11.11 fu arrestato ed in seguito condannato il giudice fallimentare Puliga; in data 15.03.12 fu arrestato il giudice di Taranto Pietro Vella, in seguito condannato a tre anni per concussione; in data 23.01.13 fu arrestato il p.m. di Roma Roberto Staffa; di seguito è stata arrestata Chiara Schettini, giudice fallimentare di Roma; in data odierna risulta arrestato il giudice del T.A.R. Lazio, Franco Angelo Maria De Bernardi.
Un consiglio ai Togati onesti: "Volete il giusto rispetto" ?
La prima cosa (e la migliore) è quella di iniziare a fare "Veramente" pulizia all'interno della Magistratura medesima affinchè (ci vorrà del tempo), si giunga a non classificare più i "Togati" come una "Casta" di intoccabili i quali, come risulta sono anche oltremodo tutelati dal c.s.m. il quale organo, sinora ha fatto l'esatto contrario di quello che avrebbe "Dovuto" fare (come ha specificato nel dettaglio un Sig. Giudice del Trib. dei minori di Bologna).
Signori, i cittadini sono veramente allo stremo della sopportazione ed anche a costo di apparire oltremodo ripetitivi non si stancheranno mai di ripetere 10, 100 e 1000 volte le stesse cose affinchè i concetti siano percepiti chiaramente e si comprenda che non trattasi di stupide lamentele del popolo ma di una infinità di cittadini i quali sono "Quotidianamente" "Vessati" da qualsiasi forma di violenza inferta dai "Togati" alla quale purtroppo (come troppo spesso capita) ne la mente e ne il corpo delle vittime è in grado di reagire giungendo così alla morte anche fisica la quale altro non è che la conseguenza naturale della morte civile (per isolamento) che non c'è modo di sopportare oltre.
Un consiglio ai Togati onesti: "Volete il giusto rispetto" ?
La prima cosa (e la migliore) è quella di iniziare a fare "Veramente" pulizia all'interno della Magistratura medesima affinchè (ci vorrà del tempo), si giunga a non classificare più i "Togati" come una "Casta" di intoccabili i quali, come risulta sono anche oltremodo tutelati dal c.s.m. il quale organo, sinora ha fatto l'esatto contrario di quello che avrebbe "Dovuto" fare (come ha specificato nel dettaglio un Sig. Giudice del Trib. dei minori di Bologna).
Signori, i cittadini sono veramente allo stremo della sopportazione ed anche a costo di apparire oltremodo ripetitivi non si stancheranno mai di ripetere 10, 100 e 1000 volte le stesse cose affinchè i concetti siano percepiti chiaramente e si comprenda che non trattasi di stupide lamentele del popolo ma di una infinità di cittadini i quali sono "Quotidianamente" "Vessati" da qualsiasi forma di violenza inferta dai "Togati" alla quale purtroppo (come troppo spesso capita) ne la mente e ne il corpo delle vittime è in grado di reagire giungendo così alla morte anche fisica la quale altro non è che la conseguenza naturale della morte civile (per isolamento) che non c'è modo di sopportare oltre.
martedì 23 luglio 2013
ALL.NR.155) ESEMPIO: "IL PRIMO E' STATO ARRESTATO GLIALTRI "TOGATI" INVECE ANCORA SONO STIPENDIATI"
23 luglio 2013 alle ore 20.37
Sergio Nardelli
guarda, io ci metto un attimo a telefonare a dei miei amici calabri che prendono il treno, vengono, te danno una corcata de botte e se ne ripartono». Così parlava Chiara Schettini, l'ex giudice fallimentare del Tribunale di Roma, arrestata per peculato......
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_giugno_14/intercettazioni-giudice-mafiosa-2221641987909.shtml
«Io giudice, più mafiosa dei mafiosi»
roma.corriere.it
Chiara Schettini, ex giudice fallimentare del Tribunale di Roma, arrestata per corruzione e peculato
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A Antonio Albanese piace questo elemento.
Mauro Masoni Queste sono "Violenze" che, da moltissimi "Togati" sono adottate con cadenza quotidiana, "Stranamente" sono capitati questi due casi che si possono definire "Unici" in quanto non succede mai che la magistratura proceda nei confronti di un appartenente,
Quello che deve far notizia è comunque proprio il "Silenzio" assordante dei vari mezzi di iinformazione i quali (come la volta precedente), hanno taciuto il tutto.
9 ore fa · Modificato · Mi piace
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_giugno_14/intercettazioni-giudice-mafiosa-2221641987909.shtml
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Chiara Schettini, ex giudice fallimentare del Tribunale di Roma, arrestata per corruzione e peculato
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Mauro Masoni Queste sono "Violenze" che, da moltissimi "Togati" sono adottate con cadenza quotidiana, "Stranamente" sono capitati questi due casi che si possono definire "Unici" in quanto non succede mai che la magistratura proceda nei confronti di un appartenente,
Quello che deve far notizia è comunque proprio il "Silenzio" assordante dei vari mezzi di iinformazione i quali (come la volta precedente), hanno taciuto il tutto.
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Mauro Masoni La tua domanda può essere intesa o, da "Un milione di dollari" oppure la più facile che ci sia tanto che la risposta è pleonastica e scontata.
In pratica è la stessa cosa, dipende da chi è che è chiamato a rispondere perchè se trattasi di persona incompetente nella materia o comunque inesperta perchè, grazie a Dio non ha mai avuto a che fare con questa "Giustizia" il quesito ovviamente è difficile.
Mentre invece se l'interlocutore è una persona che, per svariati motivi è leggermente competente n materia ed ha toccato con mano fin dove possono arrivare i nostri "Togati" la stessa domanda è di una semplicità estrema in quanto è oramai noto e chiaro come il sole che la maggioranza degli appartenenti alla "Magistratura" italiana aderisce tassativamente al "Vincolo Associativo" che li rende uniti e che impedisce agli uni di procedere contro gli altri (colleghi o affiliati che dir si voglia).
Ne consegue che, per i cittadini è perfettamente inutile denunciare i vari "Delitti" commessi dai "Togati" in quanto, come asserito in modo esplicito da quel Signor Giudice che presta servizio presso il tribunale dei minori di Bologna, il C.S.M. non prende mai provvedimenti anzi, le sue direttive sono quelle di archiviare (Insabbiare) qualsiasi denuncia a carico di "Togati".
Appare ovvio che il C.S.M. non è l'organo di "Autogoverno" della "Magistratura" ma è bensì l'organo di "Autotutela" dei magistrati medesimi qualsiasi sia stata la loro condotta e qualsiasi delitto sia stato da loro commesso.
Vivaddio, negli ultimi tempi alcuni "Magistrati" sono stati arrestati (è sempre meglio di niente) e comunque sono una parte infinitesimale di tutti coloro (Togati), che dovrebbero essere perseguiti per legge.
TRa i "Magistrati" da te indicati, come risulta, anche io ho proceduto alla oltremodo chiara "Denuncia" di: Dell'Anno Renzo; Selvarolo Rosa; Costantini Luciano;Tredici Roberto; ed inoltre anche di tale g.i.p.Buzzegoli e del giudice civile Garufi Daniela.
Ovviaamente, nonostante i delitti sia provati in modo incontrovertibile nonchè "Documentale", tale G.I.P. "Baldini" da Genova ha provveduto puntualmente all'insabbiamento del tutto.
A proposito del Giudice Covini Ernesto, semppre da te indicato, appare corretto specificare che lo stesso fu colui che mi condannò in primo grado ma, è altrettanto vero che, una volta che il sottoscritto, con dati ed elementi oggettivi, propose al P.M. la richiesta di riapertura di Indagini preliminari a carico del responsabile del sx, tale Lo Guasto giovanni ed inoltre propose atto di denuncia a carico di tale "Massa Massimo Manfredi" (il primo c.t.u. senza titolo alcuno per assolvere a tali icarichi e che, in concorso col citato Costantini Luciano all'epoca P.M. titolare del fascicolo, lo stesso Giudice Covini, respingendo qualsiasi opposizione della difesa, rinviò a giudizio il citato "Massa" considerando il sottoscritto "Gravemente danneggiato" dalla condotta di quel C.T.U.
Naturalmente il "Giudice" Tredici Roberto non prese nella minima considerazione le disposizioni del suo "Collega" Covini Ernesto ed "Assolse" spudoratamente il citato "Massa" il quale, si precisa, era solo responsabile di 1) Usurpazione del titolo di Ing.; 2) Occultamento di attovero (il verbale dei rilievi del n.o.r.m. di Pistoia;3) Falso Ideologico; 4) Frode processuale;5) Favoreggiamento personale in quanto con l'occultamento di quel verbale il "Massa" "Eluse" chiaramente l'attività investigativa a carico del citato "Lo Guasto"; 6) Favoreggiamento reale in quanto con l'occultamento del citati verbale, ad una compagnia di Ass. (la ex LLOYD Adriatico attuale Alliance Ass.), fu garantito un più che cospicuo profitto che si aggira intorno ai quasi tre miliardi delle vecchie lire.
Così come la citata "Giudice" Selvarolo Rosa, volendo "Ignorare" totalmente le cinque consulenze (sia di parte che disposte dall'A.G.) nonchè il verdetto di un Giurì d'Onore che confermava in toto la mia consulenza di parte, "Volle" tenere in unica considerazione la "Consulenza" del citato "Massa" la quale si ricorda che fu stilata dopo aver "Occultato" il verbale dei rilievi e si badi bene, il "Giudice" Selvarolo Rosa, al fascicolo processuale "NON" aveva ne il citato verbale e nemmeno il prestampato della Stazione CC. intervenuta.
Escludendo chiaramente che la citata giudice sia "Chiaroveggente" (come il sottoscritto ebbe a dirle) non resta che dover constatare che la "Signora" scrisse un "Falso" con la coscienza e la volontà di volerlo scrivere in quanto, evidentemente, "Doveva" eseguire gli ordini del "Palazzo.
Domanda: "Ma con questi loschi figuri" dove cazzo ci presentiamo ?
Questi sono i soggetti che "Amministrano" la "Giustizia" in questo paese che ovviamente si trova al "167" posto nella classifica mondiale.
Con quale termine devono essere qualificati tali figuri ?
"VIGLIACCHI".
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